Sulla decisione della Regione Puglia di assegnare, fin dal 2014, al Policlinico di Bari la gestione del servizio di telecardiologia (che consiste nell’inviare un elettrocardiogramma da un ambulanza del 118, da qualunque sede del territorio regionale, ad una centrale operativa sita nel policlinico di Bari, ricevendo la risposta in pochi minuti da un cardiologo) è intervenuto Antonio Mazzarella, rappresentante della Cgil/Medici, per chiarire meglio la posizione attorno a una scelta che ha suscitato polemiche politiche accese, interrogazioni, esposti da parte della società privata che gestisce attualmente il servizio, minacce di querela, e qualche strumentale intervento sugli organi di stampa da cui come Cgil Medici, ci dissociamo. <>, scrive Mazzarella direttamente al governatore e assessore pugliese alla Sanità, Michele Emiliano. Il quale deve anche sapere che nell’attuale situazione dell’organizzazione della rete cardiologica pugliese, il servizio di telecardiologia, da chiunque sia gestito, anche se tecnologicamente avanzato, corre però il rischio di essere incompleto. Motivo? Per Mazzarella è fondamentale che si indirizzino le risorse per creare una “rete dell’infarto” potenziando alcune cardiologie strategicamente dislocate sul territorio, dotandole di un’emodinamica che funzioni h/24, dove sia possibile praticare un intervento di angioplastica, il solo che salva la vita. Perché sembra sfuggire un particolare di non poco conto e cioè se il centro attrezzato più vicino è a diverse decine di km dal luogo in cui si trova il paziente, a nulla servirà la diagnosi tempestiva di infarto fatta dal medico del 118 intervenuto sul posto. <<Ma a parte i nostri dubbi, che non tolgono valore al progetto pugliese, ci preme tuttavia annotare che il servizio in questione non sembra essere stato accolto con grande entusiasmo da molti operatori (direttori delle centrali operative del 118, medici del 118, primari dei pronto soccorso, cardiologi d’urgenza), preoccupati dell’eventualità di essere investiti direttamente da eventuali disfunzioni causate, a loro dire, dalla tecnologia scelta. Il primo ottobre, data ufficiale di inizio, è domani e non ci resta che invitare ancora una volta le istituzioni e quindi Lei Presidente della Regione Puglia, a provvedere a modificare questo servizio, integrandolo all’interno di un sistema – conclude il dottor Antonio Mazzarella- perché così come sta per partire, siamo certi non sarà efficiente. Eppure, da quando è stata introdotta la tele cardiologia, la mortalità per infarto è dimezzata perché, per esempio, ha permesso di diagnosticare in tempo un infarto in atto e quindi di agire tempestivamente, salvando la vita a più di qualcuno“. Recentemente, però, il servizio di Telecardiologia è stato affidato al Policlinico senza gara nonostante una sentenza del Consiglio di Stato dichiari che si può procedere ad affidamenti diretti solo per le partecipate. E non è questo il caso del Policlinico. Inoltre – come hanno chiarito alcuni consiglieri pugliesi del Movimento 5 Stelle – il servizio, che è stato tolto alla società che lo aveva in gestione, le è stato più volte prorogato anche ben oltre i tempi consentiti forse perché il progetto del Policlinico non era pronto. La cosa ci preoccupa molto – prosegue – perché non vorremmo mai che dall’ansia di procedere all’affidamento, ci si sia dimenticati non solo di indire una gara ma anche di accertarsi che il nuovo servizio che sta per partire sia migliore del precedente a parità di impiego di risorse.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 1 Ottobre 2015