Cultura e Spettacoli

La terra contesa, l’avaro punito

Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo si affermò soprattutto in Italia la ‘Commedia ridicolosa’, una forma della commedia dell’arte che da questa si differenzia per l’impiego del dialetto. Di questo sottogenere si è potuto apprezzare un esempio – e di nuovo conio – venerdì scorso al Kismet, dove in cartellone era una produzione I Nuovi Scalzi. Lavorando su un canovaccio di Claudio De Maglio (il quale firma anche la regia insieme a Savino Maria Italiano), la compagnia I Nuovi Scalzi compone una ‘Ridiculosa commedia’ che si ambienta nella Barletta del dopo-Disfida. Un pezzo di terra è conteso fra, il tenero Friariello, un contadinotto, e l’avidissimo Pantalon De Borghia. In mezzo a tutto, l’amore : Pantalone vuol dare la figlia in dote allo sgradevole Graiano d’Asti, un pallone gonfiato che pur d’infilarsi nel letto di Florenzia è disposto a rinunciare alla dote, ma lei è innamorata di un giovane Capitano di non si sa che esercito… Alla fine, ovviamente, Pantalone perde la terra a beneficio di Friariello, Florenzia sposa l’amato e l’astigiano se ne torna scornato al paese suo. Tutto si muove all’interno di uno spazio scenico rettangolare di una decina di metri quadri delimitato da strisce rosse, alle cui spalle si leva un siparietto rosso. Null’altro. Quando non impegnati, gli attori siedono a vista oltre il rettangolo scenico, impegnati nella funzione di ‘rumoristi’. La condizione ambientale è quella del Carro di Tespi : Abbassando la sponde dello stesso carro su cui le compagnie di un tempo viaggiavano era possibile ricavare un palcoscenico sufficientemente vasto per la messa in scena di opere persino complesse, che però vedevano impegnato un numero esiguo di attori trasformisti e multi-ruolo (i camerini, chiamiamoli così, erano alle spalle di un piccolo fondale che faceva anche da sipario). La ‘ridiculosa’ commedia dei Nuovi Scalzi ha questo pregio : illustrare cos’era il teatro itinerante pre-goldoniano. Didatticamente funziona. E funziona pure sul piano spettacolare : si sorride, si ride, si sghignazza, pure. Savino Maria Italiano, Olga Mascolo, Ivano Picciallo e Piergiorgio Maria Savarese (gli interpreti) mettono in mostra i tanti requisiti richiesti agli eroi della commedia dell’arte : carattere duttile, agilità, resistenza fisica, voce e (pianificata) capacità d’improvvisazione. L’uso del dialetto è opportunamente moderato, dividendosi tra il cadenzato partenopeo di Friariello e il vago pugliese di Pantalone. Data l’ambientazione barlettana, le baruffe fra i due ricordano quelle che nell’Ottocento deliziavano il pubblico del San Carlino e che vedevano protagonisti Pulcinella e Don Pancrazio Cucuzziello o il Biscegliese, prototipo quest’ultimo del burbero avaro, ricco ed egoista, comicissimo per la cadenza pugliese, puntualmente marcata allo scopo di dare risalto ad altro prototipo, quello dell’emigrato dalla periferia del Regno che s’inurbava nella capitale affermandosi economicamente.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 22 Settembre 2021

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