Cultura e Spettacoli

La Torre del Telegrafo del Castello di Bari

Il nostro maniero rientrava tra le 320 stazioni di un articolato sistema di comunicazione ottica

Inventato a fine Settecento dal francese Claude Chappe, il sistema del telegrafo ottico si impose prestissimo in tutta Europa. Uno dei primi Stati a fornirsi della nuova invenzione fu il Regno delle Due Sicilie, che tra il 1812 e il 1815 distribuì sul suo territorio ben trecentoventi stazioni. La distribuzione era così capillare che – si calcola – un messaggio partito da Civitella del Tronto poteva arrivare a Marsala (le due stazioni erano le più lontane in assoluto) nel giro di sei ore, tempo incomparabilmente minore rispetto a quello impiegato da portaordini a cavallo. Tale rapidità tuttavia era condizionata dalle condizioni metereologiche, giacché nebbia o pioggia ostacolavano la comunicazione, e dall’efficienza degli addetti, i quali dovevano essere particolarmente vigili e rapidi sia nella lettura che nella trasmissione. Il sistema inoltre funzionava solo di giorno ; l’installazione di lampade montate sul meccanismo per le segnalazioni notturne non diede mai risultati soddisfacenti – L’efficienza di questo sistema di comunicazione, che ebbe largo impiego anche in guerra (Napoleone ne fu un utilizzatore), è confermata in un passo de ‘Il Conte di Montecristo, celebre romanzo di Dumas : Nella storia il Conte corrompe l’addetto di un segnalatore perché trasmetta falsificato il messaggio ricevuto e che ha per oggetto quotazioni di borsa; in questa maniera potrà danneggiare pesantemente il suo nemico personale, il banchiere Danglars. – Il telegrafo ottico consisteva in lunga asta in cima al quale era installato un braccio rotante. Tale braccio portava alle sue estremità due bracci minori che, mediante l’azione di tiranti manovrati dai segnalatori, potevano assumere configurazioni diverse e standardizzate per un totale di centonovantasei combinazioni. A ciascuna combinazione corrispondeva una lettera, un numero, un segno d’interpunzione o un’abbreviazione. Con l’impiego di un cannocchiale, un messaggio poteva essere letto a distanza di numerose miglia dall’addetto di un’altra ‘stazione’, purché distante non più di diciotto miglia. La stazione che aveva ricevuto il messaggio doveva a questo punto ripeterlo alla stazione successiva e così via. Una delle quattro torri del castello di Bari era detta ‘del Telegrafo’. Ciò significa che il maniero del capoluogo rientrava nell’articolato sistema di comunicazione ottica del Regno Duosiciliano. Il nostro castello era dunque in collegamento a nord con la stazione del castello di Giovinazzo e, a sud, con quella di Torre Pelosa, come una volta veniva chiamata Torre a Mare. Per quanto affidabile, il telegrafo ottico dovette andare in pensione con l’avvento del telegrafo elettrico. Ciò fa pensare che il segnalatore di Bari sia stato smantellato appena dopo l’unità d’Italia.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 9 Gennaio 2025

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