Primo Piano

La Ue si lava le mani, Coldiretti protesta, ma la domanda resta: quanti ulivi sono malati?

C’è poco da fare: la malattia ulivicolare occupa quotidianamente il fulcro della cronaca locale, senza requie, giornalmente in primo piano sulla cronaca locale con tanto di foto delle piante ingiallite e intristite, poverine. Ergo, che si tratti di ulivi abbattuti, di cure miracolose se non fantasiose, ma anche se non soprattutto, di finanziamenti plurimilionari, di tutto si parla, si dice e straparla, salvo che di dati certi. O meglio ancora, certificati. La domanda che dovrebbe rimanere scolpita ‘per tabulas’, com’è accaduto nelle pagine di questa testata nelle settimane scorse, è quella a cui non è stata ancora data risposta, di una semplicità quasi disarmante, nonostante le dichiarazioni a tamburo battente dell’assessore pugliese all’agricoltura di Gioia, esperti e consulenti quali il prof. Gianluca Nardone: ma quanti sarebbero questi ulivi ammalati e forse defunti, in Puglia? Boh, niente di niente, silenzio ulivicolo-tombale. In questa situazione di allarmismo creato quasi artatamente – come parrebbe ai poco avvezzi alla materia – di stato di allerta continua alimentata dalle pagine dei giornali e servizi su tv locali e nazionali, si risveglia e si trova a suo agio la Commissione Europea alle Politiche Agrarie. Che torna in auge repentinamente per rinnovare la proposta – …invero un po’ balorda – di eliminare senza pensarci un attimo tutti gli alberi di ulivo nel raggio di cento metri dalla pianta infetta. Dunque, si parla anche di ulivi, non malati, che finiranno dritti dritti al macero, anche se non risulta alcuna patologia accertata. Ma ci pensate? Se è ipotizzabile che il baltico-lituano Andriukaitis, commissario europeo alle Politiche Agrarie, abbia cognizione del settore agricolo-mediterraneo come un esquimese con le questioni relative alla temperature delle tempeste di sabbia nel deserto del Gobi, fa meraviglia che i ‘soloni’ della nostra amata Puglia continuino a girare a vuoto sull’argomento Xylella senza manco la forza, la capacità – e fors’anche la voglia – di assumere iniziative mirate sul malanno agrario di questo primo scorcio di Secolo che possegga un minimo di senso logico. E allora, posto che le responsabilità dei ritardi sulla Xylella fastidiosa sono a 360 gradi, anche per il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, serve un tavolo regionale permanente che si occupi di coordinare attività di prevenzione. Ma soprattutto che dia risposte concrete al mondo olivicolo sul futuro dopo gli abbattimenti. <<A livello nazionale è necessario che vengano adottate norme straordinarie urgenti che superino le lungaggini e le strettoie normative che finora hanno di fatto impedito alla Regione di procedere in molte aree agli abbattimenti stessi>>. E sul commissario dell’Europa del Nord Vytenis Andriukaitis? <<Pur condividendo la posizione di Andriukaitis, l’UE non può fare come Ponzio Pilato sugli indennizzi da riconoscere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella Fastidiosa e devono fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future. Perchè è drammatica la conta dei danni sia per il valore inestimabile degli ulivi colpiti, millenari e centenari e in caso di estirpazione, per il valore del soprassuolo distrutto>>. E a questo punto risulta quanto mai giustificato e quasi premonitore il Piano del generale a riposo Silletti che prevedeva, per ogni albero comunque abbattuto che fosse malato o meno, un rimborso dai centosettanta ai circa duecentocinquanta euro. Si parlava all’incirca tremila alberi, quasi tutti ubicati nel Salento, ma quei numeri sono rimasto sfocati, appesi in aria, sullo sfondo: numeri gettati così, alla bell’e meglio e mai più ripresi o quantificati più precisamente. Con questi presupposti e con la presenza a Roma di tecnici e politici vicini a Vendola com’erano Stefano e Papa Pagliardini, c’è da stare con occhi aperti e antenne ritte sulla piega che potrebbero prendere gli sviluppi delle politiche agrarie nella Puglia ridente e un po’ malaticcia di questi ultimi tempi…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 7 Dicembre 2017

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