La Via Crucis palesina tra cultura e tradizione
Come ogni anno a Palese la sera del Venerdì prima di Pasqua le strade del paese si animano di miglia di persone al seguito dei simulacri dei 19 Sacri Misteri, portati a spalla dai soci di altrettanti gruppi proprietari, ma anche da fedeli e devoti della tradizionale sfilata della Passione di Cristo. Il gruppo statuario che apre la Via Crucis palesina è quello de “L’ultima cena” raffigurante Gesù e i 12 Apostoli, che fece la sua prima apparizione nella sfilata del Venerdì Santo di Palese nel 1958. Lo stesso anno del “Cristo nell’Orto” che raffigura Gesù ed un Angelo sotto un albero d’ulivo. Di più recente fattura è “Il bacio di Giuda” che è si compone della statua di Gesù insieme a Giuda Iscariota ed un soldato romano. Questo è l’ultimo “Mistero”, in ordine di tempo, che ha incrementato il numero dei gruppi statuari della processione palesina. “San Pietro e il gallo”, invece, è uno dei Misteri più antichi che sfilano nella locale Via Crucis. Infatti, la sua realizzazione risale al 1925. “Gesù alla colonna” rappresenta il Cristo frustato da un giudeo e comparve la prima volta nella sfilata palesina nel 1955, epoca in cui fu realizzato questo gruppo statuario. Tra quelli più antichi troviamo anche quello di “Ecce Homo”, raffigurante Gesù legato ad una canna, e quello di “Gesù carico della croce”, entrambi risalenti al 1905, mentre la statua di “San Giovanni Apostolo”, che pur annovera dallo stesso anno la sua presenza nella tradizionale processione palesina del rito prima di Pasqua, fu completamente rifatta nel 1953, poiché l’originaria statua in legno andò completamente distrutta dai tarli. “Cristo e il cireneo”, raffigurante Gesù e Simone di Cirene che, con la croce sulle spalle, cerca di alleviare le sofferenze di Cristo, è un gruppo statuario che è stato introdotto nella storica sfilata di Palese nel 1995. Il gruppo della “Veronica”, che rappresenta Gesù con la croce, la Veronica ed il Cireneo, fu realizzato nel 1951 e fece la sua prima apparizione in processione l’anno dopo. Il gruppo de “L’inchiodazione”, che raffigura Gesù, la Madonna, Maria Maddalena e quattro giudei, risale al 1958, mentre “Il Calvario”, raffigurante Gesù crocifisso, la Maddalena ed alcuni Angeli, è il gruppo statuario più antico della processione, poiché la sua realizzazione risale al 1901 e le statue sono quelle originarie, che sono state restaurate più volte oggetto di restauro, di cui l’ultima una decina d’anni fa. “La prima Deposizione” raffigura Gesù, l’Addolorata, Maria Maddalena, San Giovanni, Giuseppe d’Arimatea e due giudei è stata realizzata nel 1953, mentre “La seconda Deposizione” con Gesù morto, San Giovanni, l’Addolorata, Maria Maddalena e quattro Angeli, è del 1958. Del 1952 è “La Pietà”, raffigurante Gesù morto tra le braccia della Madonna. Il “Gesù morto”, per i palesini meglio noto tra come la “Naca di Cristo” è forse il Mistero più antico in assoluto della processione. La sua realizzazione, infatti, risale al 1900 ed insieme al Calvario ed alla vecchia statua della Madonna Addolorata compose la prima processione del Venerdì Santo di Palese, che fece la sua uscita nella settimana Santa di Pasqua del 1901. Quest’ultimo Mistero è stato più volte restaurato, ma la statua del Cristo è tutt’ora quella originaria.”La tomba” è un gruppo statuario che raffigura Gesù morto nel momento in cui viene deposto nel Sepolcro, attorniato dalla Madonna, da Maria di Magdala, da un giudeo e da due soldati romani. La sua realizzazione risale al 1953. La Via Crucis di Palese si chiude con la statua della “Madonna Addolorata” seguita da “Legno Santo.” Sull’origine dell’Addolorata c’è molta incertezza, poiché vi è chi sostiene che – secondo quanto risulta da un antico documento del 1859 – la statua possa essere quella donata in quello stesso anno alla Chiesa Matrice di Palese da una tal Maria Cesarea Maiorano. Statua a cui sono poi state rifatte le vesti. Altri, invece, sostengono che la statua dell’Addolorata si stata interamente rifatta negli Anni ’50. Anche il “Legno Santo” è di proprietà della Parrocchia e quest’ultimo Mistero nel corso degli anni è stato più volte rinnovato nella sua composizione e struttura su iniziativa dei fedeli, ma soprattutto dei giovani parrocchiani che di volta in volta si facevano carico del suo allestimento e trasporto in processione. Gran parte dei gruppi statuari innanzi descritti sono opera di un maestro cartapestaio di origini salentine, tal Salvatore Bruno, che negli anni ’50 aveva il suo laboratorio a Bari, mentre i restauri ed i gruppi statuari più recenti, quelli realizzati negli anni ’90, sono opera dei maestri Bovalacci e Briguglio, entrambi ex apprendisti di bottega del Bruno. La storia dei Misteri del Venerdì Santo di Palese e la grande ultra centenaria tradizione di fede e passione per questa processione dei riti di Pasqua racchiusa in un volume scritto da un autore locale, il compianto Mimì Marsico, pubblicato nel 2001 a cura dell’Associazione culturale “Terzo Millennio” (onlus) di Palese.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 29 Marzo 2013