La volatilità dei risparmi investiti è sempre un pericolo?
Questo articolo è’ figlio legittimo di due telefonate, di due buoni amici, un avvocato e un imprenditore ma entrambi con una richiesta di chiarimento molto simile.Poco tempo fa dopo un lungo processo di attenta valutazione tecnica e analisi approfondita delle loro esigenze personali, dei loro obiettivi di vita, della loro propensione al rischio si era deciso di investire del danaro in fondi comuni con una ottica di medio periodo, 5/6 anni con la finalità di ottenere una integrazione dei redditi, tramite proventi periodici mantenendo però contenuta la volatilità del patrimonio investito.Ed è proprio su questa parola, VOLATILITA’ che secondo me si possono costruire solide basi in un rapporto fiduciario di lungo termine tra il consulente e il cliente. E’ l’aspetto più faticoso per un addetto ai lavori da fare comprendere ed è l’aspetto che meno piace ai risparmiatori finali. Il solo vedere scritto, che in alcuni periodi il danaro valga meno di quanto materialmente investito, provoca spesso dei mal di pancia nei risparmiatori, che se non correttamente gestiti nei loro comportamenti, possono anche portare in alcuni casi alla distruzione di ricchezza e valore.Il buon consulente deve in questi periodi fare da “contrappeso emotivo”.In virtù di questo ho sentito l’esigenza di sviscerare meglio questo concetto di volatilità, che se dal lato dell’investitore, può suscitare se non compresa, richieste di chiarimento, per gli addetti ai lavori è il vaso di pandora per creare nuove opportunità di profitto o rafforzarne quelle esistenti.Molto spesso la volatilità è percepita dai risparmiatori come rischio, il rischio di perdere danaro. Ed è qui il primo grande passaggio culturale, il più complesso da trasferire a coloro i quali per anni hanno investito denaro comprando titoli di Stato oppure singole obbligazioni bancarie che riconoscevano cedole interessanti e il rimborso del capitale a scadenze definite.Un mondo surreale durato 40 anni che ha accompagnato la generazione dei nostri genitori, la generazione del boom economico (boom artificiale costruito ipotecando il futuro delle successive generazioni e i cui effetti si stanno solo timidamente manifestando nel disagio sociale e nel debito pubblico fuori controllo) in cui veniva trascurato il rischio specifico di investire in un solo titolo. Rischio però che da qualche anno ha iniziato a fare MOLTO male a tantissimi risparmiatori e le cui conseguenze in molti casi sono piccole tragedie familiari. Ecco perché occorre EVITARE come la peste l’acquisto di un solo titolo e di non mettere tutte le uova nello stesso paniere.In molti confondono la volatilità con il rischio di perdere denaro pur trattandosi di concetti differenti. Il rischio è una variabile da evitare sempre perché può condurre ad una perdita dei propri risparmi, infatti non tutti gli strumenti finanziari che scendono di valore o prezzo rappresentano una occasione di acquisto.Ma è proprio qui la grandissima differenza, è questo il vero discrimine dei due diversi concetti : la volatilità CREA l’oscillazione (diminuzione del valore del denaro) che porta l’occasione. Ma questo vale solo esclusivamente se si è ben diversificati attraverso fondi comuni o etf. Nel mercato azionario se si investe attraverso fondi azionari globali o etf che replicano le economie di tutto il pianeta ogni discesa dei valori dei fondi o dei prezzi rappresenta una forte opportunità di acquisto, perché nel lungo periodo l’economia mondiale cresce sempre. La storia non si è mai smentita.Nei fondi o etf obbligazionari la discesa dei valori è dovuta al rialzo dei rendimenti dei titoli presenti nei portafogli. Quindi se ho comprato un fondo o Etf con una ottica di medio periodo( 6/7anni) con un rendimento prospettico del 4%, e i tassi si alzano e vanno al 6%, il controvalore del mio fondo o Etf scenderà, e allora se ho del nuovo risparmio che posso investire non lo investirò più al 4% ma al 6% (non è più una brutta notizia allora) e se non ho altra disponibilità da aggiungere aspetterò il tempo corretto e pianificato all’inizio dell’investimento.E questa sarebbe una brutta notizia che mette ansia e genera panico? Questa si chiama volatilità!! E dove c’è una adeguata e vasta diversificazione, ci sarà sempre volatilità la quale per chi sa come comportarsi fa rima con opportunità.
Alessandro Latorre
Pubblicato il 22 Luglio 2017