Cronaca

La Xylella alimenta le polemiche tra maggioranza e opposizione

In Puglia la Xylella dell’ulivo non alimenta solo il focolaio dell’infezioni nelle zone colpite dal batterio, ma continua ad alimentare soprattutto le polemiche politiche tra la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione e le forze di opposizione. Questa volta, infatti, a rinvigorire le polemiche sono state le recenti dichiarazioni del governatore pugliese Michele Emiliano (Pd)  per le responsabilità dell’Unione europea sull’importazione della Xylella in Italia e l’annuncio di un possibile nulla osta ministeriale al reimpianto di ulivi nelle zone colpite dalla micidiale malattia dell’ulivo. Dichiarazioni che, come è noto, sono state rilasciate dal neo governatore pugliese a margine della riunione di insediamento della task force regionale, costituita per potenziare le ricerche che possano far giungere quanto prima scienziati e tecnici a scoprire una cura efficace alternativa agli espianti in corso. Ma che, anche in questo caso, le polemiche politiche ed i dissensi alle eradicazioni delle piante infette imposto dalla Commissione europea non sono mancati. Infatti, l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, commentando la notizia del presunto ok dell’Ue ai rimpianti di ulivi in Puglia, ha precisato: “Questa notizia va verificata”, rilevando che il ministro italiano alle Politiche agricole, Maurizio Martina, nel suo incontro con il commissario Andriukatis, si è piegato ancora una volta all’illogicità degli abbattimenti vaneggiando sull’idea di un ‘Salento-laboratorio’ di una ricerca volta ad individuare al più presto le varietà di ulivo più resistenti alla Xylella”. Comunque, l’esponente pentastellata ha pure avanzato il dubbio che un’eventuale autorizzazione ai rimpianti possa essere “la foglia di fico per coprire gli abbattimenti”. “Oggi, – ha sostenuto D’Amato – le priorità sono fermare eradicazioni e uso intensivo di pesticidi, e potenziare tutte quelle buone pratiche che permettono ai terreni e alle piante di essere più resistenti, rafforzando i controlli e la ricerca scientifica in merito”, sostenendo inoltre che questa è, come hanno ribadito a Bruxelles i ricercatori che si sono occupati di casi simili in California e Brasile, la strada migliore per fare in modo che il contrasto alla Xylella non si risolva in una inutile e pericolosa distruzione del patrimonio di ulivi e viti della Puglia. Infatti, secondo l’eurodeputata del M5S, “Il problema che abbiamo di fronte non è trovare le ‘varietà più resistenti’, ma rendere da subito più resistenti tutti gli ulivi della regione, debilitati da anni di utilizzo di sostanze chimiche”. E ciò, ha evidenziato in fine D’Amato, “è quello che hanno già fatto in California”, per poi concludere che “Il tentativo di Commissione Ue e del governo italiano di far finta di nulla non solo è sospetto, ma è anche e soprattutto uno schiaffo gigantesco alla Puglia”. Però, non è soltanto l’opposizione penta stellata a continuare nelle polemiche, ma pure tra le forze di centrodestra c’è chi pur di attaccare la maggioranza che governa la Puglia da oltre 10 anni non s’arresta nelle critiche. E da ultimo è stato il capogruppo del Mps-Area popolare, Giannicola De Leonardis, ad intervenire sulla problematica della Xylella affermando: “La prima individuazione di un focolaio nel Salento risale alla fine dell’estate 2013, e la certificazione che si trattasse proprio del batterio ‘xylella fastidiosa’ è dell’ottobre successivo. Ma la Giunta regionale dell’epoca non ha fatto assolutamente nulla né programmato alcun tipo di intervento, e soltanto a emergenza ormai esplosa e contagio drammaticamente dilagato si è deciso, con colpevolissimo ritardo, di affrontarla con risorse e mezzi assolutamente inadeguati. Nello stesso periodo, in piena campagna elettorale, il candidato presidente del centrosinistra Michele Emiliano aveva promesso che, se eletto, avrebbe agito con tempestività e immediatezza in merito”. “Ma, ad elezione avvenuta, – rileva ancora De Leonardis –  sono passati altri lunghissimi mesi per la costituzione della task force di autorevoli studiosi, chiamata a supplire alle lacune e fugare le perplessità suscitate dai Piani predisposti dal Commissario straordinario Giuseppe Silletti, più volte bloccati da sentenze del Tar”. Quindi, ha proseguito il capogruppo in consiglio regionale di Mps-Area-popolare, “Prendersela quindi oggi con l’Unione Europea, presunta causa della diffusione del batterio per mancati controlli, e cercare responsabilità esterne non mi sembra l’atteggiamento e il modo più corretto per affrontare e risolvere l’emergenza, alla luce di quanto ho appena ricordato”., concludendo che “Gli agricoltori e gli olivicoltori pugliesi hanno un unico interesse, e su questo bisogna concentrarsi: debellare la diffusione del batterio e tornare a respirare, dopo anni da incubo, dopo la desertificazione dei loro terreni – dovuta alle eradicazioni – e relativi danni, ed evitare che la Xylella dilaghi anche altrove, nell’intera regione e in quelle limitrofe. Non hanno e non abbiamo bisogno quindi di ulteriori nemici, presunti colpevoli, ma di interventi e azioni concrete e risolutive, da troppo tempo semplicemente annunciate”. Alle accuse di De Leonardis ed alle polemiche del M5S ha risposto il vice presidente del consiglio regionale Peppino Longo (Popolari per la Puglia), che con una nota ha affermato: “Speculare politicamente su quanto sta avvenendo nelle campagne pugliesi a causa del batterio della Xylella fastidiosa, non solo non porta alcun vantaggio operativo, ma è ancor più dannoso del problema stesso”. Una difesa dell’operato del governatore Emiliano e della sua giunta, quella di Longo, che si conclude con l’augurio che “L’unico interesse concreto sia quello di debellare la diffusione del batterio, evitare eradicazioni quando e se inutili e limitare il più possibile i danni agli agricoltori, alla esportazione dei prodotti pugliesi e alla stessa immagine del Salento”. Infatti, per Longo, “quanto annunciato e messo in atto da Emiliano rappresenta un evidente innovativo approccio che apre le porte ad un serio programma di sperimentazione e ricerca con il supporto economico reale e concreto del Ministero dell’Agricoltura e della stessa Regione Puglia”.Ora, infatti, non resta che tentare di limitare i danni della Xylella ed attendere i risultati (se ci saranno) del nuovo corso della Regione Puglia su tale problematica.
 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 18 Novembre 2015

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