Cronaca

Lacatena: “Riattivare la discarica Martucci? Uno schiaffo alla collettività”

“Non è detto che la politica debba essere sempre popolare: se un intervento è necessario, si deve fare anche contro la volontà diffusa a patto che sia oggettivamente un bene per il futuro della comunità. Nel caso della discarica Martucci, che l’assessore Maraschio ha deciso pervicacemente di riattivare, manca qualsiasi criterio che faccia immaginare un beneficio collettivo. Dalla tutela della salute pubblica a quella dell’ambiente, l’apertura della discarica è decisione scevra da ragionevolezza e si tratta solo di uno schiaffo che la politica più arrogante infligge ai cittadini”, attacca a testa bassa senza peli sulla lingua il capogruppo regionale di Forza Italia, Stefano Lacatena. Il quale sa anche bene che i sindaci stanno preparando le carte bollate per il ricorso al Tar/Puglia contro l’inserimento della Martucci nel Piano Rifiuti. “Noi avevamo presentato un emendamento al Piano per decretare la chiusura definitiva del sito e la bonifica delle aree: la nostra proposta -incalza Lacatena – è stata bocciata dalla maggioranza e oggi i Comuni fanno i conti con il grande <<bluff>> dell’assessore Maraschio. Perciò, esprimo la mia più viva solidarietà ai sindaci che sono scesi in campo: si tratta di una questione su cui la politica intelligente e seria avrebbe dovuto e dovrebbe ascoltare la volontà della popolazione anziché far prevalere il pugno duro del potere disinteressato a perseguire il benessere della collettività”. Insomma, si lavora ancora senza sosta per scongiurare la riapertura delle vasche di servizio/soccorso per la raccolta dei rifiuti in contrada Martucci. La tormentata vicenda di quel sito, teatro di situazioni che si sono venute a sovrapporre nel corso di quasi quarant’anni di attività, con tanto di manifestazioni e persino rivolte popolari, è stata sempre al centro dell’attenzione di cittadini, associazioni ambientaliste, comitati e partiti. Né è mancata, nel tempo, l’attenzione della Magistratura su quanto avveniva in quel sito, tanto da avviare indagini e istituire procedimenti giudiziari di natura penale, con un processo intentato per disastro ambientale che si è concluso la primavera di quattro anni fa con sentenza di non luogo a procedere per insufficienza di prove. Infatti, come scrisse il giudice Diella in sentenza “gli elementi acquisiti a sostegno della sussistenza del reato (…) insufficienti, non inequivoci, in parte contraddittori”, ma ha al contempo con chiarezza affermato “spetterà non al Giudice penale ma agli organismi di controllo e agli Enti locali competenti (…) effettuare le loro autonome valutazioni in merito alla eventuale possibile ripresa di esercizio/utilizzazione/messa in sicurezza in tutto o in parte delle vasche A e B …”. Ora sul banco dell’accusa c’è finito il Piano Rifiuti approvato in aula regionale, con la necessità, appunto, di stralciare in via definitiva il sito Martucci dal nuovo Piano dei Rifiuti. Un punto dolente sul quale torneranno a sentenziare tra non molto i giudici amministrativi di piazza Massari, a Bari…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 9 Marzo 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio