L’accordo per il rientro del M5s in maggioranza non c’è …ed Emiliano prende tempo
Alla prossima seduta di martedì, il punto all'odg per l'elezione del vice presidente del Consiglio sarà verosimilmente rinviato a dopo la costituente dei pentastellati di fine novembre
Un accordo per il rientro in maggioranza del M5s pugliese alla Regione Puglia non c’è ancora, però la seduta del Consiglio regionale della Puglia che ha all’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni del vice presidente Cristian Casili (M5s) e la successiva nuova elezione è stata convocata per martedì 5 novembre, alle ore 13,00. Pertanto è possibile che la maggioranza di centrosinistra che sostiene il presidente Michele Emiliano vada verso la richiesta di rinvio di detto punto all’ordine del giorno. Il pentastellato Casili, come si ricorderà, si dimise la scorsa primavera assieme all’assessora al Welfare Rosa Barone, anch’ella del M5s, dopo la bufera giudiziaria e le tre inchieste della Procura di Bari sul presunto voto di scambio che coinvolsero alcuni esponenti del centrosinistra pugliese, come l’ex assessora dem ai Trasporti Anita Maurodinoia, e l’ex commissario di Arti, Alfonso Pisicchio. All’epoca, infatti, il leader del M5s, Giuseppe Conte, in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno scorso chiese ai rappresentanti regionali pugliesi del Movimento, presenti nella maggioranza di Emiliano (4 su 5, perché Antonella Laricchia è sempre rimasta all’opposizione), di lasciare tutti gli incarichi ad essi assegnati all’inizio della legislatura, a seguito del loro ingresso in maggioranza, rimanendo però aperta la porta per un ritorno dopo le europee, se la coalizione di centrosinistra avesse accolto alcune proposte di legge del M5s atte a garantire maggior trasparenza e legalità, oltre che il merito, nei criteri per le nomine di indicazione regionale. Tra queste figurava anche la proposta di istituzione di un nucleo ispettivo regionale specifico per la Sanità, il Nirs per l’appunto, che la scorsa estate – come è noto – è stata votata all’unanimità dall’Assemblea pugliese. In effetti il M5s alla Regione Puglia è all’opposizione perché dallo scorso aprile ha ritirato il proprio rappresentante dalla Giunta ed il vice presidente della presidente dell’Assemblea in quota maggioranza, Casili, si è contestualmente anch’egli dimesso dall’incarico e la consigliera pentastellata Grazia Di Bari ha rinunciato alla delega per la Cultura, ma in realtà il partito pugliese di Conte non si è sostanzialmente mai schierato contro il governo regionale, in quanto il 7 maggio scorso – come si ricorderà – votò contro la mozione di sfiducia ad Emiliano presentata dall’opposizione di centrodestra e, tranne pochi casi, successivamente ha sempre avuto un atteggiamento di desistenza più che di vera opposizione ad Emiliano proprio perché, evidentemente, in attesa di un ritorno in maggioranza. Sta di fatto, però, che il risultato non lusinghiero del M5s di Conte alle elezioni europee ed amministrative dello scorso giugno e, da ultimo, anche il dato disastroso delle regionali di domenica e lunedì scorsi in Liguria, unitamente alle note vicende interne al Movimento, tra l’ex premier e presidente dei pentastellati, Conte, ed il fondatore Beppe Grillo, hanno sostanzialmente congelato in Puglia il ritorno del M5s in maggioranza alla Regione, rendendo alquanto precaria ed incerta la stabilità della maggioranza del governatore Emiliano nell’Aula barese di via Gentile. Infatti, l’incertezza sul rientro dei pentastellati in Giunta regionale ha ultimamente costretto Emiliano a far posto nell’esecutivo ad un rappresentante del partito dell’ex ministro Carlo Calenda (“Azione”), onde evitare il rischio di allargare il fronte di lacerazione interna al centrosinistra. Ma, a quanto pare, quest’ultima operazione politica non è perfettamente riuscita ad Emiliano, in quanto il neo nominato assessore al Bilancio e Finanze in quota ad “Azione”, Fabiano Amati, non essendo stato scelto in sintonia né con i vertici del suo partito, né tantomeno con gli altri due colleghi del Gruppo consigliare, risulta aver creato al governatore più problemi di quanti ne avrebbe dovuti risolvere. Perciò il ritorno in maggioranza del M5s alla Regione è sicuramente un fattore importante per il governatore Emiliano, che senza un sostegno certo, in Aula, dei voti dei quattro esponenti del M5S rischia di concludere l’ultimo anno di governo del suo secondo mandato in maniera ingloriosa, poiché in balia dei “capricci” di alcuni consiglieri dem pugliesi e di qualche consigliere “battitore” libero delle civiche della coalizione di maggioranza. Però, sino alla Costituente nazionale del M5s, prevista a fine novembre, quasi sicuramente non verrà presa alcuna decisione sul possibile rientro in maggioranza dei pentastellati pugliesi. Perciò ad Emiliano non resta che attendere e sperare che il M5s, nello scontro in atto tra Conte e Grillo, non deflagri almeno fino alle prossime regionali pugliesi.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 1 Novembre 2024