“L’allungamento dell’aeroporto è forse più importante dei disagi agli agricoltori palesini?”
Era accaduto quindici anni fa, in occasione di un precedente allungamento di pista dell’aeroporto civile di Bari-Palese, che l’impresa esecutrice dei lavori interrompesse la viabilità esterna esistente tra Palese e Bitonto, causando non pochi disagi agli utenti di detta arteria stradale, ma soprattutto a contadini e conduttori dei terreni agricoli della zona che per raggiungere i loro poderi dovevano obbligatoriamente raddoppiare, ed in alcuni casi addirittura triplicare, il tragitto necessario. E’ accaduto nuovamente adesso che, per i recenti lavori di ulteriore allungamento della pista di atterraggio e decollo dell’aeroporto Karol Wojtyla, iniziati circa due settimane fa, dalla sera alla mattina (perché senza alcun cartello di preavviso) coloro che utilizzavano la vecchia via che collega Palese a Bitonto e viceversa, all’altezza dell’incrocio della stessa con la Sp 210, ovvero nella zona di testa all’area aeroportuale, si sono trovati di fronte una recinzione di cantiere che, inglobando un tratto di circa due o trecento metri di quella vecchia via percorribile fino al girono prima, ne impediva l’utilizzo costringendoli a tornare indietro ed a portarsi o sulla Sp 91 (Bitonto-Santo Spirito), oppure sulla Sp 159 (Bitonto-Aeroporto) per raggiungere Bitonto. O, nel caso avessero dovuto raggiungere uno dei terreni esistenti in una delle contrade situate al di là dell’interruzione, immettersi da una di queste due Sp sul tratto di poligonale esterna a Bitonto, che le congiunge, per poi giungere nuovamente sulla vecchia via Palese-Bitonto dal lato di quest’ultimo. Insomma, un’interruzione di qualche centinaio di metri che costringe i contadini ed operatori agricoli in genere, che hanno i loro terreni da quelle parti, ad allungare il tragitto di circa 8-10 chilometri in più rispetto al lineare tragitto pre-esistente. Disagi che in questo periodo – come è noto – si moltiplicano per coloro che in quei terreni si recano quotidianamente per la raccolta delle olive o per altri lavori di conduzione agricola, se si considera che i mezzi prevalentemente utilizzati sono i trattori, gli autocarri agricoli o i motocarri, vale a dire automezzi di lenta velocità rispetto agli altri normali autoveicoli da strada e, quindi, non solo un notevole allungamento di tragitto, ma anche una conseguente perdita di tempo per gli operatori che si recano in quelle campagne o da queste si muovono per trasportare i carichi di olive ai frantoi. Una situazione, quella verificatasi in quella zona per i nuovi lavori di allungamento della pista, che si sarebbe dovuta evitare anche alla luce delle proteste verificatesi in passato, in occasione del penultimo allungamento del sedime aeroportuale. Infatti, già allora diversi operatori agricoli locali, ma anche molti altri comuni automobilisti che, per comodità, usano la vecchia via Palese-Bitonto e la perimetrale aeroportuale Sp 210, polemizzarono fortemente con la società committente dei lavori, vale a dire l’Adp (Aeroprti di Puglia spa), oltre che con gli enti responsabili delle autorizzazioni amministrative per i lavori, ossia Regione Puglia, Comune di Bari, Provincia (ora Città Metropolitana di Bari) e Comune di Bitonto, che avrebbero dovuto subordinare i permessi di allungamento dell’area aeroportuale alla preventiva realizzazione dell’allungamento della Sp 210 e, quindi, alla costruzione dei nuovi tratti di perimetrale dell’area oggetto dell’intervento, in modo da non interrompere, per l’intera durata dei lavori, la viabilità esistente. Invece, accadde esattamente il contrario. Ossia l’impresa prima procedette ad allungare l’area dell’aeroporto e solo alla fine si preoccupò di costruire la strada che ripristinava la perimetrale, con tutte le conseguenze ed i disagi innanzi accennati, soprattutto per gli operatori agricoli della zona. Accadde allora ed è accaduto anche ora. Un modo di procede da parte delle Amministrazioni interessate dall’attività di allungamento della pista aeroportuale di Bari Palese che denota sicuramente una scarsa sensibilità e rispetto delle comunità che ospitano sul proprio territorio l’Aeroporto, vale a dire Bitonto ma soprattutto Palese che, oltre ad assorbirsi i quotidiani veleni dei gas di scarico e i rumori degli aerei in atterraggio o decollo, vengono gravate anche di problemi e disagi, come quelli innanzi riferiti, che si sarebbero dovuti e potuti facilmente evitare con un po’ di buon senso ed una maggiore attenzione soprattutto da parte di coloro che conoscono bene il territorio e le sue peculiarità. “E dire che – ha esclamato con evidente ironia un produttore agricolo palesini interessato dal disagio causato dalla recente interruzione della vecchia via Palese-Bitonto – stavolta il delegato alla viabilità provinciale (ndr – e quindi anche della perimetrale Sp 210) è addirittura un esponente politico palesino!” (ndr – il consigliere comunale Michelangelo Cavone). Ma nonostante ciò, come di solito accade, la politica anche in questo banale caso è arrivata ad interessarsi del problema non in via preventiva, ma solo dopo che i disagi sono stati provocati e le lamentele si sono fatte sentire. Un modo, questo, che evidentemente da risalto all’operato di chi non ha altri e più importanti risultati di cui vantarsi.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 24 Novembre 2017