Cronaca

Lama San Giorgio invasa dalle acque reflue dei Comuni limitrofi

 
Lama San Giorgio, considerata area a valenza naturalistica, continua ad essere vittima del degrado ambientale. Già a partire dalla fine del mese di ottobre, le acque reflue del Comune di Sammichele, giungevano irrispettose a Lama San Giorgio. Ebbene sì, nonostante le tante promesse che il Comune di Bari aveva fatto ai cittadini del quartiere barese, fino ad oggi nulla è stato fatto. Tarda persino la tanto agognata riqualificazione della Lama, che presto diventerà sede di uno sversamento delle acque fognarie. “I Comuni di Conversano, Acquaviva, Gioia del Colle, Bitritto, Casamassima e Rutigliano intendono opporsi alla proposta avanzata da Fabiano Amati, Assessore Regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile e dalla Regione Puglia, che intende sversare le acque reflue dei Comuni limitrofi sopra citati, presso Lama San Giorgio, quando ciò che andava fatto, invece, era un progetto di collettamento di depurazione delle acque, che avrebbe portato le acque reflue direttamente nel mare, ovviamente molto lontano dalla costa. Ci siamo confrontati con i sindaci e le amministrazioni dei Comuni limitrofi e con l’Associazione barese ‘Salviamo San Giorgio’, al fine di comprendere il motivo per il quale, la Regione Puglia ha disatteso le sue promesse.” Con queste parole Ninni Cea, coordinatore dell’opposizione del Consiglio Comunale, ha illustrato l’incresciosa situazione contro cui, ben presto, la Lama andrà incontro. “Il Sindaco Emiliano, in passato, disse che si sarebbe impegnato al fine di migliorare il quartiere San Giorgio, ma fino ad oggi, nulla è stato fatto ed ora – ha proseguito il coordinatore Cea – non è possibile riqualificare il territorio in questo modo, permettendo lo sversamento delle acque reflue a cielo aperto”. Il progetto di riqualificazione e di sversamento delle acque nel mare, è costato circa 25 milioni di euro ed il Comune stesso ha insistito affinchè si realizzasse, ma, mentre i sindaci dei Comuni limitrofi hanno dato il loro consenso al fine di ampliare l’area di drenaggio naturale delle acque reflue, attraverso l’utilizzo di trincee drenanti, Maria Maugeri, Consigliere comunale con delega all’ambiente, ha posto un veto, un limite all’esecuzione del progetto. “Sono stati investiti 6 milioni e 700 mila euro, con lo scopo di collegare Lama San Giorgio a Lama Giotta, rendendole usufruibili ai cittadini, per mezzo di percorsi ambientali, ma alla fine – ha spiegato il Consigliere Giuseppe Loiacono – nulla è stato fatto. Non bisogna sottovalutare un altro aspetto fondamentale, quello sanitario ed ambientale, perché, se è vero che le acque reflue verranno depurate, è pur vero che saranno ugualmente presenti delle sostanze dannose per l’ambiente e per gli esseri umani, se si considera che, a Lama San Giorgio, sono presenti degli inghiottitoi, in cui l’acqua penetra e da cui, otto pozzi traggono acqua ‘potabile’, che arriva nei rubinetti delle case dei Comuni limitrofi”. Inoltre, di considerevole importanza è il processo di antropizzazione che avrebbe irrimediabilmente inizio e che andrebbe ad alterare gli equilibri naturali ed ambientali di Lama San Giorgio, la quale è classificata tra le zone soggette al rischio idraulico ed, inoltre, in alcuni punti è di proprietà dei privati, dunque per lunghi tratti è persino coltivata. Pertanto lo scarico delle acque provocherebbe rischi per la sicurezza dei cittadini, nonché danni alla proprietà privata. Contro questo progetto, che a tutti gli effetti limita l’accessibilità alla lama, si sono scagliate le associazioni naturalistiche e la società civile dei comuni interessati dal piano.
Nicole Cascione
 
 
 
 
 


Pubblicato il 22 Novembre 2011

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