Cronaca

L’Amiu ancora “inadempiente” per la qualità dei servizi

vertici dell’azienda municipalizzata barese dei rifiuti, alcuni giorni fa, sono stati nuovamente strigliati dalla civica Amministrazione, che per bocca dell’Assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli gli ha contestato lo spazzamento delle strade, ritenuto non adeguato nel 40% dei casi, stando a quanto verbalizzato dai vigili urbani. Come si ricorderà, la scorsa estate lo stesso Sindaco Decaro, destatosi dal sonno del giusto dopo un lungo letargo durato oltre un anno, contesta all’Amiu, diretta dall’Avv. Grandaliano, il fatto che la città fosse sporca e maleodorante, non consona alla qualità che dovrebbe offrire un capoluogo di regione, ma piuttosto una bidonville. L’Amiu rischierebbe a questo punto una riduzione dei contributi rispetto al contratto di servizio. Anche in questa occasione è doveroso sottolineare che la predetta municipalizzata percepisce dal Comune di Bari, come scritto in altre occasioni, ben 64 milioni di euro l’anno, oltre 120 miliardi delle vecchie lire, questo giusto per dare un’idea. Questi disservizi sono stati segnalati numerose volte nei nostri articoli di cronaca, e fa piacere riscontrare che finalmente qualche amministratore locale abbia preso coscienza dell’inefficienza del servizio, nonostante la salatissima Tari versata dai baresi. Risparmiamo in questa occasione ai nostri lettori la noiosa ripetizione della vicenda dei cassonetti ballerini, che soprattutto nel centro cittadino sono situati ovunque, alle volte posizionati anche in palese violazione del Codice della strada, come è stato segnalato più volte da noi nelle nostre mini-inchieste, corredati da eloquenti scatti fotografici. Ma, oltre a queste inadempienze segnalate, attualmente ci sarebbe pure la questione delle consulenze esterne, affidate sempre ai soliti professionisti, in base ad una lettera indirizzata al primo cittadino barese da parte del vicepresidente del Consiglio Comunale e consigliere di opposizione Pasquale Finocchio, nella quale si chiedevano delucidazioni sul caso. La cifra spesa nel 2014 dall’Amiu, per quanto concerne la voce consulenze, ammonterebbe ad oltre 310.000 euro. Sempre rimanendo in tema di compensi, riproponiamo la cifra percepita dal Presidente dell’Amiu Gianfranco Grandaliano, che ammonta a oltre 72.000 euro annui. Circa 120.000 euro (compresi i premi di produzione), sempre su base annua, è lo stipendio che invece incassa il direttore generale Ingegner Antonio Di Biase. Dopo questa ulteriore protesta coram populo sulle inefficienze dell’azienda in questione da parte dell’Assessore Petruzzelli, ci viene spontanea una maliziosa considerazione: se un allenatore di una grande squadra o il direttore di una prestigiosa testata giornalistica non sono più ritenuti adeguati all’altezza del loro compito, essi vengono ovviamente sostituiti. Perchè la stessa cosa non accade anche con i vertici delle municipalizzate? Questi signori sono intoccabili o siamo di fronte a un dogma di fede?

Piero Ferrarese

 


Pubblicato il 12 Novembre 2015

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