Cultura e Spettacoli

L’Amleto ‘di turno’

La figura di Amleto – come quello di Re Lear, Otello, Lady Macheth e Giulietta – continua ad essere rivoltata come un guanto, smontata e rimodulata in cerca di una sorta di password che porti dritto al cuore del personaggio. Impresa vana anche per lo stesso Shakespeare (a certe condizioni l’esito della fantasia va anche al di là del gesto creativo…). Se non esiste limite alle angolature di visuale, non esiste un solo principe di Danimarca pieno di rancore verso una madre fedifraga e uno zio usurpatore. Amleto, allora, si moltiplica all’infinito. Sarebbe il caso, allora, ogni volta che si mette in scena questo dramma, non parlare di Amleto, bensì dell’Amleto ‘di turno’. In altre parole esiste ‘un’ Amleto a regia. Tanto giustifica il titolo – e i contenuti – di ‘Un Amleto’, ultima produzione del Piccolo Teatro di Bari e che reca la firma di Roberto Petruzzelli. In uno spazio scenico disadorno (qualche panca e un baule – l’idea scenografica è di R. Ramunni) e che si estende in platea, di cui ripetutamente sfrutta il corridoio, si muove un cast ridotto ma ben assortito. Silvia Cuccovillo, Dario Diana, Mattia Galantino, Roberto Romeo, Nietta Tempesta e lo stesso Petruzzelli sono i generosi protagonisti di una riduzione piuttosto libera e ricca di spunti di riflessione. Petruzzelli mette mano ad un allestimento palesemente scarno e la cui essenzialità appare funzionale a porre in risalto interrogativi di non poco momento. Quest’ultima urgenza però un poco gli scappa di mano. Benché nei panni di Re Claudio, Petruzzelli è di fatto regista in campo. Il ‘suo’ Amleto richiama molto l’idea di una prova aperta dove la regia non perde occasione per precisare, illustrare, per prendere il pubblico per mano e condurlo verso la più fruttuosa fruizione della messinscena, anche a costo di slittare nel didascalico. Ciò non toglie che alcune soluzioni siano obiettivamente belle, come l’apparizione del fantasma per bocca dello stesso Amleto addormentato, la rappresentazione dei comici affidata a burattini e il funerale di Ofelia. Il giovane e molto atteso Mattia Galantino convince nei panni del protagonista. Qualche perplessità a proposito delle scelte musicali : una colonna sonora eccessivamente variegata. – Nell’immagine, la famiglia Shakespeare in un’illustrazione del 1890: William recita l’Amleto. Lo ascoltano Anne, seduta sulla destra, Hamnet in piedi, Judith e Susannah ai suoi fianchi. – Prossimo appuntamento di stagione al Piccolo, sabato 27 e domenica 28 gennaio con ‘Voci di sbandati’ (compagnia Yuppy-Du Factory), uno spettacolo di e con Marco Cardetta ; al pianoforte Salah-addin Roberto Re David. Gli ‘sbandati’ sono qui i soldati liberatori, quegli insorti legittimisti, spregiativamente detti ‘briganti’, che senza fortuna lottarono per liberare il Mezzogiorno dall’invasore piemontese paludato di tricolore.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 25 Gennaio 2018

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