L’amore, demone irresistibile e cannibale
Dopo il recentissimo successo di ‘Poesia in forma di rosa’, la manifestazione culturale che cura da dieci anni, Elena Diomede torna a far parlare di sé e ancora nei termini che più le sono congeniali. Oggi, alle 18:00, sarà presente nei locali della Libreria Laterza in via Dante, dove Pasquale Braschi presenterà la sua ultima silloge, ‘Amore cannibale’ (Edizioni Il Grillo) ; letture di Paola Martelli. ‘Amore cannibale’ raccoglie 36 liriche intrise d’un languore struggente verso cari e amici perduti. La nostalgia però non riesce ad avere ragione di una sete di vita che si fa beffe della personale coltre di primavere adagiata sulle spalle. Una sete di vita che svela un candore senza età e che trova voce in un verso pieno di equilibrio, sospeso fra parola elevata e limpidezza comunicativa. La gratitudine verso la terra madre, questa inesauribile miniera di emozioni, si fa trasversale ad una voglia di reazione ai guasti crudeli del tempo. Una voglia innescata dal carattere cannibalesco dell’amore, qui visto come una specie di demone egoista e irresistibile che in cambio di un avaro piacere si ciba dei propri ‘fedeli’. ‘Amore cannibale’ sembra il suggello di un percorso esistenziale lungo, coerente e fertile. Inizialmente insegnante elementare, segmento temporale in cui ha messo in pratica didattiche di frontiera, Elena Diomede si è poi dedicata alla formazione di docenti. Contemporaneamente si applicava con successo alla poesia (dei molti riconoscimenti il più alto è stato l’assegnazione del Premio Antigone). Non ha pubblicato molto in verità, ma per scelta, quasi un’autocensura in opposizione al produrre a cascata di tanti autori (magari a scapito della qualità) e in conseguenza di un mercato editoriale in crisi, oltre che avaro di editori degni di questo nome. Presente in numerose antologie, autrice di raccolte, promotrice di rassegne poetiche, Elena Diomede ha pure dato vita a Comunicazione Plurale, una vivace associazione che si propone di promuovere e realizzare iniziative volte a incentivare lo sviluppo della persona e del suo potenziale creativo attraverso la molteplicità sia dei canali comunicativi che dei linguaggi artistici nella convinzione che tale approccio può produrre e sviluppare interazione, dialogo e convivenza fra le diversità, intese come ricchezza. La Diomede avrebbe potuto dare origine anche ad un’associazione animalista, lei che ancora oggi pur fra difficoltà e fatica soccorre randagi e se ne prende cura. Non lo ha fatto per una questione di discrezione, per un desiderio di indipendenza che fugge certo settarismo associativo.
Italo Interesse
Pubblicato il 4 Giugno 2016