Cultura e Spettacoli

‘L’amore è un cane venuto dall’inferno’

Bukowski si nasce, non si diventa. Per cui, una volta nell’Altrove, uno come lui non può che ribadirsi. E’ questo lo spunto dal quale parte Riccardo Spagnulo per tessere il suo ‘Blue Bird Bukowski’, testo che diretto da Licia Lanera e interpretato da Vito Signorile e Mary Dipace, ha inaugurato la stagione 14/15 del Nuovo Abeliano. Folla delle grandi occasioni sabato scorso al teatro di via Padre Kolbe e quanti consensi al termini. Consensi ben meritati. La drammaturgia di Spagnulo disegna un Bukowski autentico, perciò capace nel giro di un’ora di sedurre una bisbetica infermiera d’obitorio conosciuta in circostanze inusuali (una morte apparente o forse un sogno). Notevole l’abilità dell’autore nel comprimere la frazioni della storia senza che lo svolgimento dei fatti abbia del frettoloso. Anzi, i tempi sono quelli giusti, sicché la consequenzialità degli stessi non conosce forzature. Ne guadagna la storia che guadagna credibilità anche ai confini del surreale. L’algida ma efficace scena disegnata da Michele Iannone, su cui si adagia bene il disegno luci di Vincent Longuemare, più che un obitorio richiama l’idea di un non-luogo. Ed è qui, in questo spazio di transizione, quest’anticamera della morte che figure dell’uno e dell’altro mondo convengono per un confronto ruvido. Attraverso l’inatteso confronto due personalità diverse convergono verso il comune limite : l’inettitudine a vivere. Fra disgraziati ci si intende. Pur lontani, Charles e Linda sono due naufraghi dell’esistenza, il primo in mondo conclamato, la seconda in modo anonima. Ma non importa, i due possono legare lo stesso, fare l’amore e separarsi, ciascuno tornando sulla stessa strada. Strada immaginabile per un ‘infermiera, assai meno per un uomo di successo che dopo un breve rigurgito di vita (salvo sogni, ripetiamo) varca la fatale soglia. Con un senso di circolarità – perché nel momento in cui cala il buio conclusivo la messinscena potrebbe ricominciare – si chiude l’ultima storia ‘di ordinaria follia’ di un anti-Maestro. Bene la regia che con lievi tocchi strappa lo spettacolo al pericolo della stasi (tutto avviene nel vuoto squallido di una camera mortuaria) scansando anche le insidie di uno spazio scenico inusitatamente triangolare. Infine gli interpreti : Vito Signorile dà vita ad una delle più convincenti prove dell’età matura, Mary Dipace regge il difficile confronto con una prova maiuscola. – Prossimo appuntamento al Nuovo Abeliano ancora per la rassegna To the Theatre : dal 24 al 26 ottobre con ‘Finale di partita’ di Samuel Beckett (Compagnia Tiberio Fiorilli). Interpreti : Roberto Negri e Vito Latorre ; regia di Roberto Negri.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Ottobre 2014

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