Cultura e Spettacoli

L’arbitro disse:Non ci sto

Trema la povera Emilia, trema pure il mondo del pallone ; adesso è Buffon ad essere chiamato in causa a proposito di calcio scommesse. In un precedente articolo ci siamo occupati di illeciti sportivi che vedevano distintamente coinvolte Bari e Lecce assai prima della recente vicenda che ha visto protagonisti alcuni tesserati delle due società. Occupiamoci oggi del cosiddetto scandalo degli orologi che complicò notevolmente la vita al Foggia agli inizi degli anni settanta. Tutto nasce da un Verona-Napoli 1-0 del 21/4/1974. All’indomani di quella partita un giornale napoletano riportò la notizia di una telefonata intercorsa prima di quella partita tra Garonzi, presidente del Verona e il calciatore brasiliano Clerici, all’epoca centravanti napoletano con un passato in gialloblù, in cui il massimo dirigente scaligero avrebbe promesso al calciatore di aiutarlo ad aprire una concessionaria FIAT al suo rientro in Argentina a fine carriera. Pochi giorni dopo, il 25 maggio, sui quotidiani sportivi appariva un’altra indiscrezione, secondo la quale la Figc stava accertando un tentativo di corruzione a carico di Sergio Clerici. Pare che il calciatore fosse stato a suo tempo avvicinato da persona sconosciuta per impegnarsi al massimo contro il Foggia e battere la fiacca contro il Verona ; va ricordato che il Foggia aveva pareggiato a Napoli 1-1 con rete proprio di Clerici, mentre, come già detto, il Verona aveva battuto i partenopei per 1-0. Il campionato si chiuse con la salvezza del Verona (p. 25) e la retrocessione del Foggia (p. 24) insieme a Sampdoria (p. 20) e Genoa (p. 17). Convocato dalla Procura Federale, Garonzi ammise la telefonata. Tanto bastò perché si decretasse la retrocessione per il Verona e il ripescaggio del Foggia. Emerse poi, però, un fatto a danno della società pugliese : All’ultima giornata, poco prima della partita Foggia-Milan, il Segretario del Foggia aveva cercato di ammorbidire la terna arbitrale regalando tre orologi, uno dei quali, quello destinato al direttore di gara, era di rilevante valore. Invece di farsi corrompere, Menicucci e compagni respinsero i doni e denunciarono il fatto. A questo punto per non favorire il Foggia si decise di non far retrocedere il Verona, che però nel campionato successivo sarebbe partito da -3. Caso chiuso? Macché. Nel giudizio di appello si inserisce la Sampdoria vantando un “interesse legittimo” alla retrocessione del Verona (un fatto, questo, che avrebbe provocato il ripescaggio del club genovese). Le ragioni della Sampdoria furono ritenute valide. Sicché il Verona venne retrocesso all’ultimo posto in classifica mentre il Foggia venne penalizzato di sei punti, così da scendere sotto la Sampdoria che a quel punto tornava in serie A. Il Foggia pagò poi altri tre punti di penalizzazione nel successivo campionato di B. Il presidente del Verona e il segretario del Foggia (Sergio Affalato) subirono una squalifica di tre anni.
Italo Interesse


Pubblicato il 5 Giugno 2012

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