Cronaca

Largo due giugno, “ma quelli sono cavi elettrici o liane?”

 Alla faccia della sicurezza! Presso il parco “Largo due giugno”, il polmone verde di Bari , fili elettrici scoperti dappertutto mostrano quanto la città di Bari tenga alle norme di tutela della salute pubblica. Ai vari amministratori e dirigenti politici del capoluogo vogliamo ricordare che il decreto 81 sulla sicurezza non e’ stato, sino a prova contraria, ancora abolito. E poi c’è il buon vecchio buon senso, una cosa che neanche le tasse di Monti possono togliere. Come si può quindi trascurare aspetti cosi’ importanti di pubblica sicurezza? Specialmente in un luogo come questo, visitato ogni giorno da centinaia di famiglie e migliaia di bambini?E non ci vengano a dire che mancano i soldi per ristrutturare il parco, quando per i soliti cantieri milionari il comune è sempre pronto ad aprire il portafoglio. E sì che fino ad oggi non c’è scappato il morto… o sì? Già, perché se la memoria non fa cilecca, è solo del novembre scorso la notizia di un uomo morto fulminato nel rione di Carbonara. È vero: l’uomo morì nel tentativo di rubare dei cavi di rame: la gente in periferia si arrangia come può… ma la dinamica è la stessa: cavi scoperti e penzolanti, come fossero liane (vedi foto): e che a qualche fanciullo non venga in mente di giocarci? È una domanda che si devono porre i nostri amministratori, ed anche i numerosi vigili urbani che pattugliano la zona. E poi ci sono i vari operatori della Multiservizi: ogni giorno, o quasi, lavorano nei pressi o all’interno del parco per opere di pulizia, ristrutturazione e opere di giardinaggio. Che neanche loro se ne siano accorti? O sono stati proprio loro a scoprire i cavi per chissà quale arcano utilizzo? Perfetto, i cittadini sono in buone mani…

 

Mirko Misceo


Pubblicato il 16 Gennaio 2013

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