Cultura e Spettacoli

L’arte di Berthe Morisot raccontata in un libro dalle sfumature intriganti

Presso la galleria SanGiorgio Arte

“Una donna intelligente ha milioni di nemici: tutti gli uomini stupidi.” Diceva Marie Von Ebner Eschenbach. Ciò che caratterizza le donne dipinte da Berthe Morisot è quell’aurea di dignitosa indipendenza che illumina di rara bellezza i contorni delle figure. Ritratte da sole o insieme ad altre, sono tutte caratterizzate da quelle meravigliose vibrazioni impressionistiche che l’hanno resa celebre come l’unica donna che è riuscita ad affermarsi in quel determinato periodo storico legato al successo della nota corrente artistica. Come lei, molte donne hanno lasciato il loro segno indelebile nel tempo grande della storia, dovendo però lottare contro una società maschilista ed ostile. La scrittrice romana Adriana Assini ce ne regala un caleidoscopico ritratto con il libro “Berthe Morisot, le luci, gli abissi”, edito da Scrittura & Scritture. Il libro è stato presentato a Bari lo scorso venerdì 2 Marzo, con grande riscontro di pubblico, presso la galleria SanGiorgio Arte di Antonio Lagioia, nella splendida cornice della mostra di Dalì ancora in corso – Il Pensiero Surrealista. Sponsor dell’evento l’azienda vinicola delle tenute Viglione, con presentazione di prodotti biologici, e quella agricola Gargaloca con le sue pregiate selezioni di olio extravergine. La scrittrice ha dialogato con Cristiana Papazissis, Managing Director della Likeapulia A.P.S. Ospite della serata anche il dott. Giuseppe Cascella, Presidente della Commissione Cultura Scuola Università del comune di Bari. I punti cardine della storia narrata dalla Assini sono le difficoltà incontrate nell’epoca in questione da parte di una donna di talento nel portare avanti i suoi obiettivi contro una società che tendeva a soffocare tutto ciò che non rispettava il canone vigente. Come spiega la stessa autrice:” Ho sempre avuto una grande passione sia per l’arte che per la storia, dedicandomi alla ricerca d’ archivio e alla lettura, lavoro che poi mi ha portato a scrivere diversi romanzi storici in cui ho fatto scoprire ai lettori le vicende di personaggi secondari e poco conosciuti, ma che hanno lasciato un segno indelebile. Tra questi c’è anche Berthe Morisot, la prima pittrice donna del circolo degli impressionisti. Intorno a lei la vita, le amicizie e gli amori di una donna che ha lottato per affermarsi in una società che non era ancora pronta a riconoscere parità e diritti. Raccontare il percorso di una donna che è stata così importante e che poi è sparita nel nulla, dovrebbe far riflettere. Eserciti di donne sono sparite nella storia, forse proprio perché la Storia è stata scritta dagli uomini. Si tratta di un’epoca in cui alle donne era impedito perfino di iscriversi all’Accademia di belle Arti. Diventare una pittrice professionista era quasi un’utopia, qualcosa di folle, che si riteneva inimmaginabile. Addirittura, pur appartenendo ad una famiglia dell’alta borghesia parigina, sul suo certificato di morte la famiglia fece scrivere alla voce professione: nessuna. Questo per indicare quanto venisse considerato disdicevole per una donna avvicinarsi a certi ambienti. L’arte ha sempre bisogno di un intermediario, chi stabilisce quindi chi diventerà celebre? Tutto avviene a posteriori. Oggi come oggi è sempre più difficile in ambito artistico distinguersi e creare qualcosa di nuovo, ma io credo che la Storia ci dia una grande lezione: tutto si ripete, e quindi ripeteremo all’infinito gli stessi errori già commessi. Le dinamiche e le pulsioni umane resteranno sempre le stesse, nonostante la tecnologia e l’avanguardia. A noi non resta che saperne cogliere il grande insegnamento, per poterlo tramandare attraverso queste pagine di vita vissuta”. Adriana Assini ci regala un testo di notevole spessore e perizia storiografica, senza perdere mai di vista l’importanza del comunicare il coinvolgimento emotivo, e del portare il pubblico alla riflessione.

Rossella Cea


Pubblicato il 8 Marzo 2023

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