Cronaca

L’arte di strada a Bari continua a dividere

L’arte in teoria dovrebbe unire, ma sembra che a Bari questo non possa accadere. La street art tra le strade cittadine ha fatto storcere il naso soprattutto all’opposizione barese, tra i banchi dei “Fratelli d’Italia”, dove ci si chiede se il sindaco abbia effettivamente ottenuto il lasciapassare della Sovrintendenza per far eseguire le opere d’arte urbana. Fino ad ora sono quattro le opere artistiche realizzate dalla Galleria d’arte Doppelgaenger, senza alcun finanziamento pubblico da parte del Comune di Bari, rispettivamente sul muro di cinta della Caserma Rossani (su via Giulio Petroni), sul palazzetto dell’Acquedotto Pugliese (di fronte a piazza Diaz), sul curvone del sottopasso di via Quintino Sella e sul Palazzo dell’Economia. Quest’ultima è quella che ha scatenato il maggior numero di polemiche soprattutto da parte del consigliere Filippo Melchiorre. “Ringrazio il consigliere Melchiorre, poiché credo che le polemiche siano costruttive – ha sostenuto il sindaco Michele Emiliano – Alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni, vorrei rilanciare e proporre agli artisti di arricchire con rappresentazioni figurative tutto il sottovia Quintino Sella, uno dei luoghi più brutti della città, per poi passare agli altri immobili comunali”. La street art durerà fino al 25 giugno, giorno in cui si svolgerà, presso la Galleria Doppelgaenger alle ore 19.00, la retrospettiva Fresh Flaneurs, durante la quale i sei artisti che hanno realizzato le opere urbane, si confronteranno con altre opere esposte nella suddetta Galleria. La mostra ha l’obiettivo di portare a Bari una testimonianza significativa degli stili e delle tecniche che hanno caratterizzato l’arte urbana nell’ultimo decennio. “In una città che concentra in maniera ossessiva la sua attenzione su chi acquisterà il Bari o sulle feci canine, è importante portare qualcosa che dia una scossa generale e che magari conduca anche al rispetto della bellezza, perché – ha poi proseguito il primo cittadino – sono convinto che dinanzi alla vera arte, i vandali abbiano rispetto, riconoscendo l’importanza di quello che hanno di fronte”. Le opere finora realizzate hanno destato anche ammirazione, come ad esempio, il trittico che ricorda San Nicola, il patrono della città, rappresentato su di un muro del sottovia Quintino Sella, realizzato da Ozmo. Gli artisti, italiani (Sten & Lex, Ozmo e 108) e stranieri (SAM III, El Tono e il trio belga Hell’O’Monsters), hanno avuto il compito di riqualificare alcune zone cittadine con la propria arte urbana. Si tratta di opere provvisorie, che possono essere facilmente rimosse, ma per le quali il sindaco Emiliano vorrebbe richiedere un permesso per renderle permanenti, nonostante le polemiche che si sono scatenate contro di lui tra i banchi dell’opposizione. “Siamo di fronte ad una società che impazzisce di gioia dinanzi ad uno smartphone di nuova generazione, ma che si inalbera di fronte ad espressioni artistiche” ha sentenziato sibillino il primo cittadino. Se andassimo oltre le polemiche potremmo guardare alla street art come ad una importante possibilità per la nostra città, perché questa potrebbe diventare una risorsa, attirando tutti quei turisti interessati all’arte urbana.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 20 Giugno 2013

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