Cultura e Spettacoli

L’arte nel sangue, coincidenze di famiglia

Nato a Molfetta il 3 luglio 1864 e morto a Napoli il 5 aprile 1936, Filippo Cifariello è stato il più grande scultore pugliese. Non ebbe però vita famigliare altrettanto fortunata.  Il 9 febbraio 1905 uccise la moglie Maria De Brown. Assolto per vizio totale di mente, si risposò, ma la seconda moglie, Evelina Favi, morì appena ventiduenne nel 1914 per le gravi ustioni riportate nel maneggiare un fornello a gas. Un terzo matrimonio e la nascita di due figli non riuscirono a salvare dalla depressione l’artista che morì suicida a 72 anni nel suo studio di Napoli. Questa specie di maledizione perseguitò anche uno dei figli, il secondogenito, Antonio, nato a Napoli il 19 maggio 1930. Evidentemente segnato dalla fine del padre, Antonio non volle mai impugnare martello e scalpello. Avendo però ereditato l’inclinazione verso l’arte, si dedicò al cinema. Conseguito il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, esordì nel 1952 con il film ‘Eran trecento (La spigolatrice di Sapri)’, per la regia di Gian Paolo Callegari. Di lì la sua rapida ascesa grazie anche a lungometraggi come ‘Villa Borghese’ di Vittorio De Sica (episodio ‘Serve e soldati’) e ‘L’amore in città’ di Federico Fellini (episodio ‘Agenzia matrimoniale’). In tutta la sua carriera interpretò 41 film, lavorando anche sotto la direzione di maestri come Risi, Comencini, Camerini e Zurlini, caratterizzandosi nel ruolo del giovane belloccio e seduttore. Agli inizi degli anni sessanta cominciò ad affiancare all’attività di attore quella di documentarista per la RAI, cosa che lo porterà a compiere numerosi viaggi. In uno di questi, a soli 38 anni, perse la vita in un incidente aereo avvenuto nel cielo di Lukasa (Zambia). Dunque, anche suo figlio Fabio (nato il 15 agosto 1960 dall’unione con Patrizia della Rovere, attrice e conduttrice televisiva) ha perso il padre prestissimo… Le coincidenza famigliari in casa Cifariello non si fermano qui, dal momento che anche Fabio, avendo l’arte nel sangue, non ha inteso seguire le orme paterne. Non volendo nemmeno emulare quelle del nonno, ha optato per la musica. Titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio di Perugia, Fabio Cifariello è un apprezzato compositore di musica sperimentale. Alcuni suoi studi sono davvero singolari : una trascrizione strumentale degli andamenti dei mercati finanziari e una trascrizione delle inflessioni e dei ritmi della voce parlata… Avrà avuto figli maschi? Non ci meraviglierebbe se un suo rampollo fosse impegnato in qualche altro ramo artistico. Non ne restano molti : arte scenica, danza, scrittura…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 12 Dicembre 2015

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