Lasagna: “Mi piace giocare con un altro attaccante a fianco”
Il capocannoniere del Bari e la formula del prestito con diritto di riscatto dal Verona, al verificarsi di determinate condizioni
Bari al lavoro per la preparazione della 36ª giornata di campionato che si svolgerà presso lo stadio ‘San Vito-Gigi Marulla’ di Cosenza domani alle ore 15. Ieri i biancorossi hanno effettuato una sessione di allenamento pomeridiana a porta chiuse, con il fine di perfezionare aspetti tecnico-tattici in situazioni di reparto e di gruppo, finalizzate alle conclusioni a rete. Proprio su questo aspetto sta focalizzando il proprio lavoro il tecnico Moreno Longo, alla luce della sconfitta casalinga contro il Modena, in cui i suoi ragazzi non sono riusciti a capitalizzare le occasioni create, specie nella scelta conclusiva, terminando il match con una pesante sconfitta. A quattro gare dal termine della regular season, Longo e squadra, consapevoli delle proprie potenzialità, anche dei propri limiti, tenteranno il tutto per tutto per rientrare nella griglia playoff. Allo stato attuale, gli scontri diretti premierebbero il Modena all’ottavo posto, ma tutto ancora può succedere. Di sicuro, al Bari servirà macinare punti e vittorie per poter dire di aver agguantato l’obiettivo minimo. Per farlo, sarà necessario soprattutto l’apporto dei gol e degli attaccanti.
Kevin Lasagna, capocannoniere biancorosso della presente stagione con 7 gol e un assist, è intervenuto durante il format di Telebari serale del TB Sport, affermando di aver chiesto esplicitamente al mister di essere affiancato da un altro attaccante che lo possa aiutare negli inserimenti e nell’apertura degli spazi. Nelle ultime giornate, Longo ha preferito affidarsi a Falletti alle spalle del numero 15, con risultati non del tutto soddisfacenti per l’uruguaiano. Chissà che per la partita contro il Cosenza, il tecnico dei galletti possa rivedere qualcosa della formazione schierata contro i canarini. A tal proposito, Lasagna ha analizzato il momento della squadra, la voglia di raggiungere l’obiettivo preposto, oltre che rispolverare un po’ di amarcord sul suo passato, tra cui la storica promozione del Carpi e l’esperienza in nazionale: “Questa squadra ha grandi qualità. É vero che ci sono stati alti e bassi, ma siamo un ottimo gruppo e ci sono state partite in cui abbiamo dimostrato di essere all’altezza di ogni avversario. Abbiamo un organico forte per competere con tutti e ci teniamo ad arrivare ai playoff e confermare quanto abbiamo fatto in campionato contro grosse corazzate come Spezia, Palermo, Catanzaro e Sassuolo. Non so quale sia la motivazione della discontinuità nei risultati e nelle prestazioni, forse dipende da un fattore mentale, forse tecnico-tattico. Giorno per giorno cerchiamo di analizzare cosa non è andato e di trovare delle soluzioni. A livello contrattuale, ho un altro anno con il Verona; la formula che mi lega al Bari è un prestito con diritto di riscatto al verificarsi di determinate condizioni, tra cui la promozione. Sono un professionista e sapendo che c’è una clausola sul mio contratto, spero di arrivare ai playoff per vincerli. Se qualcuno ha qualche pensiero negativo, solo perché in prestito, credo che sia sbagliato. Mi piacerebbe restare a Bari perché credo che questa città abbia delle grandi potenzialità calcistiche. La partita con il Modena è stata condizionata dagli episodi; se fossimo andati noi in vantaggio, la gara avrebbe avuto tutta un’altra storia. Siamo andati in difficoltà, ma abbiamo reagito, rientrando sull’ 1-2, ma nel secondo tempo non siamo riusciti a pareggiare il match. Dopo il gol, ho avuto un attimo di incertezza sulla convalida della rete e ho provato ad incrociare lo sguardo dell’arbitro, ma quando lo ha dato per buono sono stato molto contento. Pensavo che sarebbe stato utile a dare una scossa nella ripresa, dopo un nostro primo tempo non al top, ma ci è mancato l’ultimo passaggio per spaventare il Modena. Ormai è tempo di pensare alla prossima sfida con il Cosenza. Personalmente, non sono contento dei gol realizzati, ma sono felice di come stia andando la mia stagione e di quello che sto facendo per la squadra. Un giocatore è consapevole di dover accettare i fischi quando le aspettative dei tifosi vengono disattese. Noi diamo sempre il 110%, consci del fatto che si possano verificare delle situazioni di campo in cui si può sbagliare. L’impegno che mettiamo è palpabile soprattutto negli allenamenti. Per caratteristiche, se potessi scegliere, mi piacerebbe giocare sempre con un attaccante a fianco, così come è successo nel girone di andata in cui sono stato spesso affiancato a Novakovich. In due si riesce meglio a dividersi il lavoro e ognuno fa spazio all’altro; l’ho detto spesso al mister, ma alla fine è lui a decidere. Facendo un passo indietro alle mie esperienze passate, mi sento di consigliare i giovani calciatori a non mollare mai e a provarci sempre. A 18 anni giocavo in promozione nella Governolese, in provincia di Mantova, mia città natale, dopo quattro anni sono stato convocato in nazionale, quindi bisogna sempre credere nelle proprie potenzialità. Quando sono andato in nazionale, giocavo nell’Udinese e nel Verona. Arrivare in nazionale rappresenta l’apice della carriera per un giocatore ed è il sogno di tutti i bambini. Mancini cercava un attaccante fisico e di gamba, capace di sfruttare le ripartenze e propenso a far girare la palla per far salire la squadra. Si trattava del gruppo che poi ha vinto gli Europei, ma probabilmente ha influito sul mio proseguo il fatto di non aver realizzato tanti gol. Nel mio cuore resterà sempre indelebile la storica promozione del Carpi, ormai dieci anni fa. Partimmo da non favoriti, ma macinammo vittorie, fino a vincere il campionato. Sono tanti i compagni con cui ho stretto dei forti legami di amicizia, molti dei quali legati a quella stagione, in particolare con Lollo, giocatore che ha disputato anche una stagione a Bari. Ho fatto anche un’esperienza all’estero, in Turchia, al Fatih Karagumruk. Si trattava di una squadra a cui piaceva prendere in prestito tanti giocatori italiani; in passato c’era stato anche Pirlo come allenatore. Doveva essere una stagione di rinascita, ma poi mi sono reso conto che il calcio lì non si vive come da noi, con allenamenti meno intensi e dove predomina l’individualità al gruppo. Mia moglie e i miei bambini non mi seguirono, per cui decisi di tornare in Italia. Tutt’ora non vivono a Bari, ma quando posso li raggiungo subito”.
Intanto, a margine del rinvio della 34ª giornata di campionato al 13 maggio, sono state ridisegnate le date dei playoff e playout di Serie B. L’Assemblea della Lega ha, infatti, deciso che il turno preliminare dei playoff si disputerà in una doppia gara secca contemporanea: sabato 17 maggio tra la 6ª e la 7ª classificata da un lato, e tra la 5ª e l’8ª dall’altro. Le semifinali dei playoff, invece, si giocheranno in turni di andata e ritorno: mercoledì 21 maggio tra la 6ª o la 7ª contro la 3ª, e tra la 5ª o 8ª contro la 4ª, per quanto riguarda il turno di andata, mentre domenica 25 maggio si disputerà il ritorno tra la 3ª contro la 6ª o la 7ª, e tra la 4ª contro la 5ª o l’8ª. Anche la finale dei playoff prevede gare di andata e ritorno per giovedì 29 maggio e domenica 1° giugno. I playout, invece, vedranno sfidarsi la 17ª e la 16ª lunedì 19 maggio nella gara di andata, mentre sabato 24 maggio si giocherà il ritorno, ovviamente tra la 16ª e la 17ª. (ph. Tess Lapedota)
T.L.
Pubblicato il 30 Aprile 2025