Latina-Bari 0-1, chiusura di un cerchio ed è festa B-iancorossa!
A decidere la sfida disputatasi ieri al “Francioni” è stato un gol di Mirco Antenucci, il diciassettesimo stagionale che ha consegnato ai biancorossi il titolo di campione del girone C alla quartultima giornata con ben settantacinque punti, frutto di ventidue vittorie, nove pari e quattro sconfitte, con il record di sempre di undici vittorie in trasferte su 18 gare fatte, per una media di 2,11. Dieci ne aveva conseguite il Bari di Antonio Conte che tagliò il traguardo dalla B alla A, in altra categoria, ma il merito dei ragazzi di Mignani è strepitoso perché hanno voltato pagina con una squadra al completo a partire dalla seconda giornata, la quale a causa del Covid non aveva disputato neanche il ritiro. Ben 41 i punti totalizzati nel girone di andata, mentre nel girone di ritorno dove ha accusato un calo nelle prime giornate, ha conquistato 34 punti, con la possibilità concreta a tre dalla fine di uguagliare lo stesso punteggio dell’andata ed addirittura superarlo qualora dovesse centrare il tris di vittorie. Numeri da squadra che torna nella categoria cadetta con grande forza e perseveranza, quella di un gruppo, di un tecnico straordinario che non ha lasciato traspirare emozioni se non a giochi fatti, di un direttore sportivo, quale Ciro Polito, vero stratega del calciomercato ma dirigente di spessore con attributi che quando stava da metterci la faccia, come dopo la sconfitta con il Campobasso lo ha fatto, ed un presidente che allo stesso tempo è l’amministratore unico della società stessa, ovvero Luigi De Laurentiis che ha fatto della sua creatura con quattro anni di vita, una realtà vincente, con numeri di pubblico degni di quella della serie A, divenendo in questa stagione addirittura l’ottava miglior tifoseria per media spettatori. Il Bari ritorna dopo quattro anni in B a causa di quel nefasto fallimento, ma soprattutto come 38 anni fa quando il capitano Totò Lopez trascinava i Galletti di mister Bruno Bolchi in serie cadetta, compiendo in Coppa Italia una cavalcata straordinaria che li vedeva fermarsi soltanto contro il Verona in semifinale. Ma la cosa straordinaria, che ieri, mentre allo stadio di Latina del “Francioni” si disputava la sfida, al San Nicola in contemporanea, per la prima volta nella storia del centenario del Bari, era trasmessa la partita al maxischermo con oltre 4mila tifosi che sostenevano la squadra. Ieri intorno all’uno e mezzo di notte inoltrata, che è giunta la squadra, ha festeggiato per la seconda volta dopo averlo fatto con la tifoseria, addetti ai lavori, staff e società in loco a Latina.
Una festa che resterà a lungo impressa, e che deve dare lo slancio al presidente Luigi De Laurentiis, che ieri stesso ha ricevuto gli auguri da parte del padre Aurelio De Laurentiis per l’importante traguardo ambito, la seconda promozione in quattro anni, al culmine di un percorso non assolutamente semplice, che ha visto il Bari perdere una finale e toppare una stagione, quella scorsa, e rifarsi con gli interessi, ‘polverizzando’ ed annichilendo le avversarie, che sono state abilissime nel lamentarsi e piangere peggio di come si farebbe nella migliore chat del fantacalcio tra amici. Un Bari che è stato più forte di tutto, ed il singolo episodio lo ha portato dalla propria parte, effettuando rari passaggi a vuoto, forse quattro come le sconfitte ma anche di meno, e che in tutti i big match, ne mancano soltanto due contro Avellino e Palermo, ha brillato e non ha regalato nulla, se non combattività e forza. Nel caso specifico della partita contro il Latina, valevole per la quartultima giornata di campionato del girone C, il Bari ha vinto di ‘corto muso’ per dirla con un’espressione di allegriana memoria che oramai è entrata nel vocabolario Treccani, ma ha avuto dopo il minuto 23’ anche la possibilità di chiuderla al trentaseiesimo minuto, se solo Antenucci, autore della prima rete, non avesse fallito il calcio di rigore calciato di collo. Ma poco male, il Bari ha sofferto leggermente nella ripresa avendo anche l’occasione di chiuderla. Da annotare la prestazione superlativa di Nicola Citro nelle vesti di trequartista, ma anche di tutta la squadra. Nessuno può essere insufficiente in una stagione dove tutti sono stati straordinari, come d’altronde abbiamo ripetuto direttamente al presidente Luigi De Laurentiis, intervenuto nel post-gara ai nostri microfoni, su concessione dell’Ufficio Stampa che ha consentito di poter intervistare qualche protagonista, senza essere fiscali, ma premiando il lavoro di tutti i colleghi. La lode, appunto, va anche all’Ufficio Comunicazione della società stessa, allo staff di Mignani, ai magazzinieri, e veramente ad ognuno che ha operato che il cambiamento rispetto alla stagione precedente fosse radicale. Lode naturalmente anche ai tifosi ed in particolare ai gruppi organizzati presenti ieri, come per tutte le altre partite. Infine, da apprezzare la presenza in una trasferta così lunga, del Primo Cittadino ma anche presidente Anci, Antonio Decaro, il quale al termine della partita si è abbracciato con Luigi De Laurentiis, come due innamorati ‘calcisticamente’. Notte di festa e giornata di riposo oggi, ma presumibilmente da martedì si riprenderà a lavorare e preparare las fida contro l’Avellino, una di quelle avversarie che con il suo ex tecnico Braglia, lo stesso Carmne Gautieri al momento del suo insediamento, ma anche alcuni dirigenti e pseudo –giornalisti avellinesi, i quali piuttosto che riflettere sul proprio campionato e distacco siderale, ad oggi di sedici punti, nonostante abbiano una gara in meno da recuperare, hanno fallito l’obiettivo ed è giusto che si proiettano sulla conquista dei playoff. Nulla da eccepire poi sul ‘social media-manager” della società biancorossa, quale Raffaele Pucino, il quale al termine della vittoria sul Latina ha sfoggiato una maglietta celebrativa con tutte le frasi provocatorie che sono state pronunciate dai ‘nemici di campo’ dei biancorossi. Lode a Raffaele Pucino, il quale si è tolto i suoi ‘sassolini’ a giochi fatti e molto probabilmente nella prossima partita proprio contro l’Avellino, venderà cara la pelle pur di portare a casa l’intera posta in palio.
LA VOCE DI ALCUNI PROTAGONISTI – Mignani nel post gara ha detto la sua: “Abbiamo lavorato duramente e mai mollato un centimetro. I ragazzi si sono allenati in ogni modo, Una gratificazione personale e collettiva”. Mirco Antenucci: “Grande dimostrazione di forza, vedere lo stadio di Latina colorato biancorosso, è bellissimo e con questa gente fantastica”. Dello stesso avviso il presidente Luigi De Laurentiis felicissimo che ha dato il nome al film del Bari nella stagione 21/22: “Un Bari da Oscar. Avanti così, inizieremo da subito a costruire un grande Bari per la B, ma testa alle prossime tre”. Straordinario Ciro Polito che al rientro ha sventolato il bandierone del Bari, ha esaltato la squadra e ringraziato tutte le componenti che hanno permesso l’impresa. Impossibile non ripartire dal triplo sodalizio che ha portato alla promozione diretta della compagine biancorossa. (Ph Tess Lapedota della squadra esultante a Latina, mentre a Bari al San Nicola, a cura di Carlo Tesser).
TABELLINI & PAGELLE
LATINA (3-5-2): Tonti 6; De Santis 5.5, Celli 6, Giorgini 5; Carissoni 6 (85′ Rossi s.v.), Tessiore 6, Amadio 6, Barberini 5.5 (75′ Atiagli 5.5), Ercolano 5 (59′ Teraschi 6); Jefferson 6, Sane 6 (59′ Carletti 6.5). A disp.: Cardinali, Ciammaruconi, Sarzi Puttini, Mascia, Palermo, D’Aloia. All. Di Donato 5.5.
BARI (4-3-1-2): Frattali 6.5, Pucino 6.5, Celiento 6.5 (88′ Terranova s.v.), Di Cesare 6.5, Ricci 7; Maita 7 (74′ Misuraca s.v.), Maiello 7.5, D’Errico 6.5 (60′ Scavone 6); Citro 8 (74′ Mallamo 6); Antenucci 7, Cheddira 6 (60′ Simeri 6). A disp.: Polverino, Plitko, Bianco, Galano, Mazzotta, Belli, Terranova, Paponi. All. Mignani 10.
Arbitro: Carrione di Castellammare di Stabia
Assistenti: Dicosta – Nasti
IV: Iannello
Marcatori: 23′ Antenucci (B)
Note – ammoniti D’Errico, Frattali (B). Al 36′ Antenucci (B)fallisce un calcio di rigore. Recupero: 1′ pt, 4′ st.
Marco Iusco
Pubblicato il 4 Aprile 2022