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L’attualità del pensiero moroteo a quasi mezzo secolo dalla scomparsa di Aldo Moro

Ricordato in un convegno a Capurso il rapporto tra Moro e i giovani e la sua grande intuizione su una Europa solidale. Relatori i docenti universitari Tafaro, Triggiani, Indelicato e l'amministrativista Giuseppe Mariani

In occasione del 47° anniversario dell’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, a Capurso nella biblioteca comunale “D’Addosio” si è svolto un convegno organizzato dal Centro interdipartimentale di ricerca “Studi di Diritti e Culture Prelatine, Latine ed Orientali” dell’Università statale di Bari in collaborazione con il Comune di Capurso sul tema “Aldo Moro: una prospettiva per l’Europa e per i giovani”. Relatori di tale incontro culturale sono stati Sebastiano Tafaro, Nicola Triggiani e Michele Indelicato, tutti e tre docenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo barese, e l’avvocato amministrativista Giuseppe Mariani, cultore della storia e del pensiero politico di Moro. In apertura del convegno sono intervenuti per i saluti istituzionali il sindaco di Capurso, Michele Laricchia, l’assessore alla Cultura, Giovanni Locorotondo, e Laura Tafaro, coordinatrice del Centro interdipartimentale dell’Uniba che ha promosso l’incontro. Argomenti del dibattito sono stati gli insegnamenti di Moro sia da uomo politico e di governo che da docente di Filosofia del diritto e di diritto penale. Attività, quest’ultima, che lo statista democristiano non ha mai abbandonato o trascurato, poiché ha sempre portato avanti l’insegnamento universitario in parallelo agli impegni parlamentari e di governo, non solo per passione professionale, ma soprattutto per il grande amore che lo legava alle giovani generazioni ed alla sua visione cristiana della vita. Una visione che vedeva Moro mettere sempre al centro, del suo impegno e della sua azione politica, la persona umana ed i bisogni di dignità che ad essa, da buon credente, sono dovuti. Infatti, tutti gli intervenuti si sono ritrovati ad analizzare e raccontare la storia umana e politica dello statista democristiano ucciso dalle Br il 9 maggio del 1978, ciascuno in basse ad esperienze e bagagli culturali differenti (infatti, il prof. Tafaro, per fatto anagrafico, è stato l’unico dei quattro relatori ad essere stato prima allievo e poi, da docente universitario, collega di Moro), ma tutti hanno avuto come punto di convergenza nel riconoscere a Moro doti di grande umanità e lungimiranza, oltre che di eccezionale intelligenza. Prerogative, queste, che a distanza di quasi un cinquantennio dalla sua scomparsa rendono ancora attuale, nei valori, lo spirito e l’azione politica dello statista della Dc nato a Maglie nel settembre del 1916. Valori che – come detto – vedevano l’essere umano sempre al centro dell’interesse politico moroteo. Inoltre, è stata sottolineata l’intuizione morotea, avuta già in età giovanile, della costruzione di una Europa solidale, a seguito del disastro del secondo conflitto bellico mondiale. E’ stato anche ricordato l’impegno decisivo di Moro, da presidente di turno Cee, per rendere più democratiche le istituzioni europee, favorendo la partecipazione dei cittadini con l’elezione diretta del Parlamento europeo, come difatti avvenuto a decorrere dal 1979 in poi. L’avvocato Mariani ha evidenziato la particolare attenzione di Moro per i giovani, affinché   partecipassero attivamente a costruire il loro futuro anche mediante l’impegno in politica, secondo i propri valori di riferimento. Detto convegno è stato anche occasione di presentazione del volume dal titolo: “L’umanesimo etico-giuridico nel pensiero di Aldo Moro”, scritto dal prof. Indelicato e pubblicato a cura della casa editrice barese Cacucci. Il convegno si è concluso con l’auspicio di tutti affinché gli insegnamenti, il pensiero ed il sacrificio di Moro restino sempre vivi e non sia mai dimenticati nella storia dell’umanità e, in particolare, di quella italiana.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Maggio 2025

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