Cronaca

L’auto candidato sindaco Petruzzelli non teme le primarie, ma le regole

Potrebbero essere una vera beffa le primarie indette dalla coalizione del centrosinistra barese per scegliere il nome da presentare come candidato sindaco alle prossime amministrative. E non soltanto per gli elettori baresi, ma ancor più all’interno della stessa coalizione per alcuni di coloro che intendono contarsi nella competizione delle primarie. Infatti, a denunciare il tentativo di pilotaggio delle primarie è proprio un esponente del Pd, il consigliere comunale barese Pietro Petruzzelli (Pd), che in conferenza stampa ha dichiarato: “Stanno tentando di farmi fuori, di escludermi dalla competizione elettorale”. Petruzzelli, come e noto, si è autocandidato a sindaco dalla fine dello scorso maggio ed è stato il primo a chiede le primarie nel centrosinistra per la scelta del nome da presentare la primavera prossima come successore di Michele Emiliano alla poltrona di Primo cittadino. Ora, però, la sua candidatura rischia paradossalmente di essere addirittura esclusa dalle primarie che lui stesso ha sempre chiesto a gran voce e per le quali da alcuni mesi è in campagna elettorale nei diversi quartieri del capoluogo. L’alibi per mettere fuori gioco la candidatura di Petruzzelli potrebbe essere costruito a tavolino con l’introduzione di qualche “clausola” che renda estremamente difficoltoso per l’interessato poter presentare la propria candidatura. Infatti, ha dichiarato Petruzzelli: “Se pensano che basti un numero elevato di firme per non farmi gareggiare, si sbagliano perché non solo raccoglierò tutte quelle necessarie ma offro la mia disponibilità ad aiutare altri candidati della società civile a raccoglierne”. E, continuando, ha aggiunto: “Nonostante io sia l’unico che chiede le primarie ormai da sei mesi, ieri è stato addirittura vietato a me, o a un mio rappresentante, di partecipare al tavolo nel quale si discutono le regole proprio delle primarie. Trovo assurdo che non si vogliano condividere le regole, né tantomeno approvare la bozza in un organismo dirigente del Pd.” Difatti nella bozza di regolamento, approntata ieri dal Pd per le primarie del 23 febbraio prossimo, si parla di 300 firme da raccogliere tra gli iscritti al partito, oltre  a quelle dei cittadini non iscritti che dovrebbero essere non meno di 1500, per poter essere ammessi alla selezione. Però, è sempre Petruzzelli a rilevare l’anomalia della raccolta di firme di iscritti al Pd, ricordando che si tratta di primarie di coalizione e non interne al Partito democratico. E poi, continuando sempre nella polemica con i vertici del suo stesso partito, ha dichiarato: “Sono convinto che la prossima mossa sarà ribadire la necessità che il Pd esprima un solo candidato, per evitare fratture e spacchettamenti. Inutile dire che difficilmente sarò io il candidato scelto dall’apparato”. Ma Petruzzelli non si è limitato solo a polemizzare ed ha aggiunto: “Ma io non mi fermo”. E, continuando con la denuncia, Petruzzelli ha pure detto: “Questa nuova classe dirigente che tanto parla di rinnovamento, in realtà non è ancora realmente pronta a sostenerlo”. Inoltre, con riferimento a quanto sta accadendo nel Pd barese per le primarie di scelta del candidato sindaco, ha rilevato: “Con me stanno facendo esattamente quello che hanno fatto con Renzi (al quale manderò una lettera aperta) all’epoca delle primarie con Bersani e Vendola”. Infatti, ha spiegato sempre il consigliere comunale del Pd autocandidatosi a sindaco, “Quando alcuni mesi fa ho parlato della necessità di aprire un ‘cantiere delle idee’ in attesa delle primarie, aperto ad associazioni, movimenti e cittadinanza attiva per discutere del futuro di Bari (cosa che per altro in questi mesi sto facendo con il sedia-rossa tour) non pensavo ad una misera riunione come quella convocata d’urgenza per domani pomeriggio (ndr – oggi per chi legge) e che durerà al massimo un paio d’ore”. E, sempre con tono ironico, ha aggiunto: “Non è decisamente questa l’idea di partecipazione cittadina che il Pd dovrebbe diffondere”. Poi, ha concluso ricordando le sue proposte per le regole da adottare alle primarie: “Lo ribadisco, primarie gratis, libere, aperte ai sedicenni, agli studenti universitari fuori sede e ai migranti. E che contestualmente si svolgano le primarie per i presidenti delle circoscrizioni”. E poi a chiarito che, secondo lui, le primarie baresi del 23 febbraio 2014 dovrebbero essere una grande festa per il centrosinistra, in modo da far riavvicinare la politica ai cittadini. “E solo coinvolgendoli realmente – ha spigato sempre Petruzzelli – potremo suscitare quell’entusiasmo necessario per succedere a noi stessi”. Impresa, quest’ultima, non semplice per il centrosinistra barese, come ha schiettamente rilevato lo stesso Petruzzelli a chiusura della sua conferenza stampa. A stretto giro di comunicati è giunta, poi, anche la nota di risposta a Petruzzelli del segretario cittadino del Pd, Anna Tamborrino, che ha dichiarato: “Posso rassicurare il consigliere Petruzzelli che a prescindere dalle regole che stanno emergendo dal tavolo e dal dialogo con tutte le forze del centrosinistra e con l’associazionismo cittadino, le primarie saranno celebrate all’insegna della massima trasparenza”. Ma c’è di più. Il segretario barese del Pd ha sottolineato che “Nessuno rimarrà fuori e il che Pd non farà mancare il proprio sostegno alla legittima candidatura dello stesso Petruzzelli”. Ma la Tamborrino ha fatto presente pure che “Se vogliamo, però, che il 23 febbraio sia una festa per la democrazia e per il centrosinistra barese, smettiamola di fare polemiche inutili”. Come dire a Petruzzelli stai tranquillo che la tua presenza alle primarie sarà garantita comunque, però smettila di polemizzare sulle contraddizioni intrinseche alle regole che stiamo preparando per la pseudo consultazione di febbraio. Infatti, se il centrosinistra deve dare ai baresi l’illusione di scegliersi il nome del candidato da proporre come sindaco è forse meglio non togliere troppi coperchi al metodo delle primarie. Un metodo di partecipazione democratica che, alla luce delle polemiche sollevate dal consigliere Petruzzelli, in realtà potrebbe essere definito più appropriatamente come un metodo di  “pilotaggio” democratico. Infatti, entrambi più espliciti di così non potevano essere con i loro rispettivi comunicati.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Dicembre 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio