Cronaca

L’autunno caldo della politica barese stenta a partire

Le ferie d’Agosto sono terminate, ma la politica a Bari è evidentemente ancora in vacanza. Infatti, tranne gli sporadici comunicati di qualche cespuglio del centrosinistra e le uscite del sindaco Michele Emiliano sulla sua pagina di Facebook, tutto tace al Comune sia sul fronte della maggioranza che su quello delle opposizioni. Eppure c’è chi sarebbe pronto a giurare che nel capoluogo il fuoco cova sotto la cenere apparentemente spenta della politica locale. E le fiamme ardenti potrebbero venire fuori non appena si riapriranno i giochi sui nomi dei candidati a sindaco, ma anche sulla composizione delle squadre che dovranno sostenerli nella corsa elettorale della prossima primavera. Al momento, però, le vicende della politica nazionale sembrano aver quasi raffreddato i preparativi per le amministrative baresi del 2014, poiché l’attenzione maggiore di quasi tutti gli esponenti politici locali è rivolta a capire come potrebbe evolversi lo scenario politico nazionale. Infatti, a secondo di ciò che accadrà a Roma al governo delle larghe intese, guidato da Enrico Letta, a causa delle conseguenze giuridiche della sentenza di condanna sui diritti politici di Silvio Berlusconi, leader del Pdl,  anche a livello locale i riflessi potrebbero essere diversi per le prossime amministrative. A detta di qualche bene informato, in caso di crisi del governo Letta lo scenario politico locale sarebbe destinato ad infiammarsi rapidamente. E, quindi, anche l’inizio della campagna elettorale per le amministrative baresi del 2014 potrebbe subire una notevole accelerata rispetto al ritmo finora adottato. Se il governo Letta, invece, la prossima settimana supererà lo scoglio del paventato voto di decadenza di Berlusconi, in tal caso le scelte iniziali di avvio della campagna elettorale amministrativa potrebbero tardare ancora di qualche altro mese, perché alcuni partiti potrebbero aver già deciso di aspettare gli esiti dei rispettivi congressi già programmati per il prossimo autunno. E che la situazione politica complessiva a Bari sia di confusione ed incertezze, sia nel centrodestra che nella maggioranza di centrosinistra lo si evince chiaramente dalle difficoltà che le forze politiche stanno dimostrando di avere a livello locale nell’individuare i rispettivi candidati sindaci da proporre alle amministrative del 2014. Infatti, le forze politiche del centrodestra barese, benché all’opposizione da circa dieci anni, a pochi mesi dalla fine del secondo mandato del sindaco Emiliano si presentano addirittura ancora incerte sul nome del candidato sindaco da mettere in campo contro lo schieramento dell’uscente maggioranza. Mentre il centrosinistra guidato da Emiliano arriva all’appuntamento elettorale con una situazione di alleanze lacerate, ma anche di divisioni interne ai gruppi comunali che sostengono l’Amministrazione in carica. Ed in particolare al partito stesso del sindaco, il Pd, che eccettuata l’ipotesi della candidatura a sindaco di Antonio Decaro, per le primarie di coalizione non avrebbe nessun altra l’indicazione unitaria nella scelta del candidato da proporre per le primarie di coalizione. Una situazione politica interna al Pd che d’altronde emerge anche dalle difficoltà che il sindaco Emiliano dimostra nella scelta di individuare i nomi da portare in giunta in sostituzione dei dimissionati Floriana Gallucci e Giovanni Giannini, entrambi in quota Pd. Per non parlare, poi, della situazione politica complessiva della coalizione di centrosinistra al Comune di Bari, dove il Primo cittadino pur avendo dagli inizi di marzo annunciato la volontà di un quasi totale rinnovamento nella composizione della giunta, a distanza di oltre sei mesi ha sostituito agli inizi di luglio un solo assessore, Franco Albore, perché non ha più neppure la forza politica per poter procedere alla sostituzione di assessori che forse non ritiene più utili o rappresentativi per la propria amministrazione. Un immobilismo che al Comune di Bari non è solo politico, ma evidentemente anche amministrativo, considerate le tante situazioni negative in cui versa il capoluogo sia per i diversi servizi di competenza comunale che per lo stato di degrado ed abbandono in cui si ritrova la città. Situazione e contraddizioni che, nonostante le lamentele e frequenti proteste di molti cittadini, le opposizioni non denunciano efficacemente all’opinione pubblica e nella sede competente, facendo così spesso gioco ad una maggioranza e ad un sindaco ormai allo sbando. Quasi che da lasciar credere ai baresi che le larghe intese in essere a livello romano a Bari, anche se non formalmente, siano però in essere di fatto.       

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 4 Settembre 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio