Cronaca

Lavori all’ex Rossani: ci sarà spazio per 200 alberi ‘ad alto fusto’?

Sono cominciati da quasi due mesi i lavori all’ex Caserma Rossani per la realizzazione del grande parco promesso prima dal Sindaco Emiliano, poi a ruota dal successore. A realizzare gli interventi previsti – manutenzione del verde, piantumazione di nuove alberature e realizzazione delle strutture sportive dilettantistiche nell’area di circa 30mila mq compresa tra le vie De Bellis, Petroni e Benedetto Croce – è un raggruppamento temporaneo di impresa capeggiate dall’azienda agricola vivaistica Pichichero. Che, dall’inizio di febbraio scorso, ha già cominciato le demolizioni delle murature interne, ripulito l’intera area di cantiere e predisposto i saggi per testare la profondità della piastra centrale. C’è grande attesa tra i cittadini baresi per questo grande polmone verde nel centro cittadino, ma anche il Sindaco Decaro si aspetta parecchio dal cantiere e dal progetto dell’architetto Fuksas e condiviso con i cittadini attraverso un grande percorso di partecipazione che ne ha determinato modifiche e miglioramenti. L’obiettivo? Realizzare un grande parco all’interno di un’area ancora più vasta, che arriva a sfiorare gli 80mila mq., spazio che sarà interamente riqualificato e su cui esistono già progetti e finanziamenti. Un’area davvero strategica, peraltro chiusa alla città da ben ventotto anni, come ha ricordato il sindaco uscente, Antonio Decaro. <<Intere generazione hanno conosciuto della ex caserma Rossani solo il muro perimetrale dall’esterno, che gli ha impedito non solo di conoscere le aree interne ma anche la sua storia. Ora finalmente non sarà più così, perché ogni spazio diventerà un luogo, a cominciare da questo grande parco urbano che stiamo realizzando. Sarà un parco con tanto verde, attività per bambini, per lo sport, per il benessere e per stare insieme. Accanto a questo ci sarà la public library regionale, per cui i lavori sono pronti a partire negli edifici che costeggiano il futuro parco e l’Accademia delle belle arti che è oggetto di una progettazione in fase avanzata. Ogni singolo metro quadro di questo luogo tornerà a vivere e si farà conoscere dai residenti ma anche da tutta la città. Tra ventotto anni ci saranno baresi che conosceranno una caserma Rossani aperta, verde, con tante persone all’interno e non avranno mai visto questi luoghi chiusi>>, ha spiegato il primo cittadino quando s’è tagliato il nastro del cantiere. A proposito: ecco, nello specifico, il progetto del parco all’interno del quale non sorgerà alcuna nuova costruzione, che prevede sentieri ciclopedonali di attraversamento dell’area; recinzione senza murature e con barriera verde; skate plaza; demolizione delle tribune esistenti; incremento delle alberature con essenze autoctone; installazione di corpi illuminanti a basso consumo; orti urbani; aree per cani e individuazione di percorsi natura. Per quanto riguarda le opere a verde, quelle forse maggiormente attese dai residenti, nel corso dei lavori si procederà al rinfoltimento della vegetazione su un’area di 3500 mq negli spazi già verdi con la piantumazione di 192 alberi, di cui 18 esemplari di pino domestico, 10 di casuarina, 16 di bagolaro, 5 di olivo, 6 di mandorlo, 10 di arancio amaro, 26 di leccio, 18 di siliquastro, 8 di mimosa, 9 di eucalipto, 8 di acacia, 10 di carrubo, 10 di alloro ad albero e 10 di melograno. Ma si procederà anche alla piantumazione di arbusti, quali alloro, mirto, lentisco, oleandro, ginepro, coronilla, teucrium, melograno nano, cisto, lavanda, salvia, rosmarino, edera rampicante e vite canadese. In lista la posa in opera di manto erboso per 4.388 mq. Insomma, secondo il progetto esecutivo, tutta l’area interessata dai viali pedonali e dalla piastra di calcestruzzo sarà sistemata a verde, in parte valorizzando quanto già presente nel sito, in parte piantumando e rinfoltendo la vegetazione esistente. E qua cominciano i primi dubbi perché, verificando i lavori in corso nell’area del parco nell’ex ‘Rossani’, si nota che la parte prevalente dell’area è costituita ancora dall’enorme piastra di cemento dell’ex Città di Federico. Sulla stessa risultano sovrapposti, in alcuni punti, pietra frantumata (di riuso) e materiale sabbioso, ma si nota anche la presenza di leggeri strati di terreno  vicino ai semicerchi dei futuri percorsi. Ove mai si dovesse continuare con questa metodologia di lavoro da parte dell’impresa esecutrice, ci sarebbe da chiedersi quanti spazi utili resterebbero da destinare alla piantumazione di tante piante e alberi, specie quelli di alto fusto? Come detto sopra, “…per quanto riguarda le opere a verde, nel corso dei lavori si procederà a la piantumazione di 192 alberi”. In effetti, il Comune aveva pienamente recepito la volontà della cittadinanza attiva e delle Associazioni presenti ai “percorsi partecipativi del Parco, che chiedevano a gran voce una “congrua” quantità di alberi ad alto fusto, meglio idonei a costituire un vero polmone verde in quella zona densa di traffico. In effetti, sulla carta risulta l’elenco di 192 alberi di alto fusto di specie diverse, molte con fogliame di ampio diametro che, per la lunghezza e sviluppo delle loro radici, avrebbero necessità di spazi, sottostanti alla piastra, ben più profondi di quelli esistenti al momento. Insomma, i responsabili di cantiere hanno considerato queste problematiche? Anche per evitare l’ipotesi di una imprevista e drastica riduzione “in corso d’opera” dello sventagliato numero di alberi di alto fusto. Un vero tradimento del cosiddetto “percorso di partecipazione” nella verifica del cantiere e dei lavori in corso per il nuovo, grande parco cittadino…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Marzo 2019

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