Cronaca

Lavoro, i baresi fra indignazione e passività

Coi tempi che corrono una buona notizia i media non te la passano nemmeno pagata, si dice in giro. A parte la frecciata a mezzi d’informazione che sembrano prendere gusto a soffiare su un fuoco che minaccia di tradursi in rogo, c’è del vero nell’affermazione. Esagerazioni e malizie a parte però, la situazione a livello globale è quella che è. Ne risente, e pesantemente, il quotidiano dell’uomo comune il cui comportamento, almeno per strada, è nella sua schizofrenia specchio fedele dello stato delle cose. Dopo la rinfrescata di inizio settimana, mercoledì mattina la città presentava un aspetto sonnacchioso. Apertura dei negozi in ritardo, traffico scarso e lento, silenzioso soprattutto. Fermi ai semafori, pensierosi, gli automobilisti non manifestavano fretta, mentre pedoni incupiti attraversavano sulle strisce. Una volta tornati sui marciapiedi gli stessi pedoni si confermavano pedoni non meno crucciati e fiacchi. E te credo, direbbero a Roma, co’ ‘ste prospettive… L’aumento dell’IVA, l’abolizione della tredicesima, chiusure e tagli nel personale qua e là non alimentano la fiducia nemmeno a lungo termine. Sicché in frangenti simili i perdenti per natura e i  fatalisti sopratutto fanno presto ad abbandonarsi a un atteggiamento di resa. Ma non tutti ci stanno a perdere. Gli indignati, gli ‘incazzati’, quelli che la ribellione ce l’hanno nel dna reagiscono. Ecco allora arcipelaghi d’ira spropositata farsi improvvisamente largo in un oceano di rassegnata quiete. Tornando, perciò al placido panorama urbano disegnato qualche riga più avanti, appare singolare anche a Bari il contrasto tra episodi di insofferenza inusitati e l’indifferenza verso gli stessi da parte di una maggioranza moscia e muta. Nell’affollamento del mercato la ruota di un carrello finisce sul piede di qualcuno e subito si arriva a chi sei e chi sono io, intanto che a pochi metri di distanza si continua a pesare merce e stivarla nelle buste. Un condomino ha un piccolo appunto da fare al tale coinquilino? piuttosto che tirargli bonariamente l’orecchio sul pianerottolo di casa, sceglie di fargli una chiassata urlando dal basso dell’androne o del cortile ; ma gli altri casigliani alzano il volume della tv per non perdersi i dialoghi delle fiction…. Esemplare quanto è successo mercoledì sulla linea 10 : Controllori colgono in difetto una ragazza, che non riesce a trovare il biglietto, che – giura – ha obliterato. Non potendole credere, le chiedono i documenti. Quella a gran voce si rifiuta. Allora, mentre il bus si ferma, i due uomini le intimano di seguirli al più vicino posto di Polizia. La reazione della viaggiatrice è isterica : Nessuno mi tocchi, altrimenti…! e chiede aiuto agli altri viaggiatori. Sembra vogliano metterla a morte, sottoporla alla più squallida umiliazione. Poi la porta si apre per consentire a controllori di scendere con la ragazza. Ma quella è più svelta, sguscia attraverso la fessura e lascia i due con un palmo di naso. Gli uomini si guardano : Che vuoi fare, allertare il 113, fornire una dettagliata descrizione della portoghese?… Non accade nulla, il mondo resta quello che è. A bordo ragazzi ascoltano musica in cuffia, extracomunitari guardano oltre i finestrini, anziani biascicano fra loro di governo ladro e tagli di pensione. Stesso giorno, tardo pomeriggio, piazza Moro : Un cane incustodito minaccia un georgiano che,  spaventato, per reazione apostrofa la bestia nella lingua sua. Il proprietario del meticcio (un barese) ritiene che quello abbia dato del bastardo al suo cane e volano botte da orbi…

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 27 Luglio 2012

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