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Le amministrative fanno “risorgere” l’Udc in provincia di Bari

L’Udc nel barese non è affatto un contenitore vuoto di consensi, come si poteva forse immaginare dalla lettura dei risultati elettorali delle politiche di febbraio scorso. Anzi, a ben guardare i dati delle amministrative dei maggiori Comuni della provincia di Bari nei quali si è votato domenica e lunedì scorso per l’elezione di sindaco e consiglio comunale, lo scudocrociato di Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione, ma soprattutto di Pierferdinando Casini, è tutt’altro che fuori dai giochi. Infatti, il partito  simbolo dell’eredità politica della vecchia Dc a Monopoli e Modugno nelle recenti amministrative ha raggiunto addirittura una percentuale a due cifre, risultando in questi due popolosi centri del barese il partito più suffragato di detta tornata elettorale. A Monopoli i voti dei candidati dell’Udc sono stati fondamentali a far vincere al primo turno il candidato sindaco del centrodestra, mentre a Modugno i voti del partito centrista rappresentano il valore aggiunto che mette il centrodestra in pool position nella corsa di ballottaggio. Ma il partito centrista  ha conseguito risultati non deludenti anche in altri Comuni del barese chiamati al voto lo scorso fine settimana, come Corato e Noci, dove l’Udc con un consenso dell’otto per cento circa è comunque un partito indispensabile alle rispettive coalizioni di appartenenza, con il Pdl a Corato e il Pd a Noci. Però ad entusiasmare maggiormente l’esponente in Regione dell’Udc barese, il consigliere Peppino Longo che, in una nota diffusa ieri, riferisce di un “Udc in buona salute in Terra di Bari”, è stato il risultato di oltre 2.600 consensi ottenuti dal partito nelle recenti amministrative del proprio Comune, Modugno per l’appunto, dove alle politiche di febbraio scorso la lista dell’Udc per la Camera aveva ottenuto invece un preoccupante risultato, appena 399 voti, a fronte di un dato di oltre 3.500 voti riportati sia alle Regionali del 2010, che alla comunali dell’anno successivo. Infatti, la pesante flessione di consensi registrata alle scorse politiche dallo scudo crociato in Puglia ed, in particolare, nei Comuni del barese, come Modugno e Monopoli, considerati roccaforti elettorali dell’Udc, aveva fatto temere per queste amministrative il declino definitivo del partito. Circostanza che fortunatamente, come dimostrano i dati elettorali di queste amministrative, non si è avverata per i nostalgici dello scudocrociato. E per quanti ancora credono nelle potenzialità politiche ed ideali del partito centrista che, più di altri, si sente l’erede diretto di quello fondato nel dopo guerra da don Sturzo con De Gasperi e Moro. Sta di fatto, però, che alle scorse politiche in provincia di Bari l’Udc, pur essendo un partito radicato a livello territoriale, ha rischiato di sparire, avendo ottenuto complessivamente, nei 41 Comuni del barese, poco più di undicimila voti alla Camera dove, come si ricorderà, contrariamente al Senato, era presente con il proprio simbolo e non in coalizione con il Fli di Gianfranco Fini e la Civica di Mario Monti. Un risultato negativo, quello dell’Udc nel barese alle ultime politiche, che secondo molti ex esponenti locali della vecchia Dc è stato frutto più di un voluto disimpegno dei referenti comunali dello scudocrociato nei confronti del partito, per manifestare forse in maniera più evidente i malumori di gran parte del tradizionale elettorato centrista dell’Udc, che in Puglia non aveva gradito la collocazione ai primi posti della lista pugliese dell’Udc per la Camera di un personaggio come il segretario provinciale barese, Filippo Barattolo, con un passato politico di matrice socialista anziché democristiana. Particolare, questo, che evidentemente, secondo alcuni addetti ai lavori, potrebbe aver influito negativamente non poco sullo zoccolo duro elettorale dell’Udc di Terra di Bari, tanto da contribuire ad un’ulteriore emorragia di consensi dallo scudo crociato nel barese e far credere che il tradizionale serbatoio di voti detenuto dal partito di Casini si era improvvisamente svuotato, rendendo così l’Udc un “barattolo” vuoto di voti e, quindi, di seggi da assegnare per la Camera. “Esattamente – sostiene ironicamente qualcuno – come colui che si era forse illuso di poter entrare in Parlamento con i voti degli ex democristiani, pur non essendo mai stato un esponente della Dc”. Ed in questo l’elettorato tradizionale locale dell’Udc ha forse dimostrato di avere buona memoria, oltre che di essere più lungimirante dei vertici stessi del partito.Infatti, il risultato nel barese delle amministrative di domenica e lunedì scorso lo hanno dimostrato perfettamente.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Maggio 2013

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