Cultura e Spettacoli

Le ancore della Regia Nave Impero?

Una marea insolitamente bassa ha riportato alla luce sul fondale del Seno di Ponente del porto di Brindisi cinque pesanti ancore

Adagiate sul basso fondale del Seno di Ponente del porto di Brindisi, in prossimità della sede della Lega Navale, sono state individuate cinque grosse ancore. Come possono essere lì se alcuni anni fa lo stesso braccio di mare fu oggetto di una radicale bonifica? Da quali navi e perché furono prima utilizzate e dopo abbandonate a sé stesse? Inoltre non si spiega la presenza di ancore tanto pesanti in acque così basse. Una nave dalla stazza imponente non va mai alla fonda dove la profondità è un metro. Ma il porto di Brindisi è da sempre esposto al problema dell’impaludamento per colpa di due corsi d’acqua dolce – oggi il Canale Cillarese e il Canale Palmarini Patri – che vi trovano sbocco e nel quale depositano detriti melmosi, dispersi fatica a causa della modesta portata dei due fiumiciattoli. Una volta la profondità del Seno di Ponente era ben altra e quindi vi potevano attraccare navi anche grandissime. Una volta successe.  A gettare le ancore in quello specchio d’acqua, durante gli anni della guerra, fu lo scafo (lungo 240,7 m.) di una ancora incompleta nave da battaglia che, una volta allestita, avrebbe raggiunto a pieno carico una stazza di 46.215 tonnellate…  Terza unità della classe Littorio, la  Impero fu impostata presso il Cantiere navale di Sestri Ponente (Genova) il 14 maggio 1938 ; il varo avvenne il 15 novembre 1939. Nel maggio 1940, con l’avvicinarsi dell’entrata in guerra, data la vicinanza di Genova alle basi francesi, lo scafo della corazzata venne rimorchiato a Brindisi. Quando scoppiò la guerra, il 10 giugno, l’Impero si trovava già da due giorni nel porto di Brindisi : avrebbe dovuto rimanervi per breve tempo, in quanto le attrezzature e i materiali da costruzione per il completamento del suo allestimento sarebbero stati trasferiti da Genova a Trieste. L’andamento delle operazioni belliche però fece sospendere il previsto trasferimento, in quanto era emersa l’esigenza di concentrare gli sforzi nella costruzione di naviglio sottile come cacciatorpediniere, torpediniere e corvette antisommergibili. L’approvvigionamento dei materiali destinati alla costruzione delle nuove unità fece sì che i laminati, i profilati e le altre attrezzature accantonate per il completamento dell’Impero fossero impiegati per le nuove navi. Lo scafo rimase a Brindisi per tutto il corso del 1941. A gennaio del 1942, essendo stato finalmente deciso il completamento della grande unità, lo scafo fu trasferito a Trieste. Ma il completamento non avvenne mai. All’8 settembre la Impero era così lontana dal varo da essere diventata di fatto divenne un natante inutilizzabile, snobbato persino dai tedeschi che intanto avevano occupato Trieste. Lo scafo della Impero  venne affondato il 20 febbraio 1945 nel corso di un bombardamento aereo alleato. Al termine della guerra il rottame venne riportato a galla e demolito presso l’Arsenale di Venezia tra il 1947 e il 1950. Tornando alle misteriose ancore di Brindisi, furono quelle adoperate per tenere a freno lo scafo della Impero? Quanto al loro strano abbandono, si consideri questo : La Impero rimase alla fonda a Brindisi un anno e mezzo. Se le ancore sprofondarono nel fango al punto da non poter essere più salpate, l’unica era spezzarne le catene…

Italo Interesse


Pubblicato il 18 Marzo 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio