Cultura e Spettacoli

Le diciassette storie

Gianni Antonio Palumbo (Molfetta, 1978) è attivissimo operatore culturale. Docente e critico letterario, è anche autore di opere di fantasia che in poesia, teatro e narrativa gli hanno regalato numerosi riconoscimenti. L’ultima e recentissima pubblicazione s’intitola ‘Il segreto di Chelidonia’, un romanzo breve accompagnato da sedici novelle (la copertina è firmata da Marisa Carabellese). Molte cose confluiscono nel raccontare di Palumbo, un dire  che di largo o breve respiro si conferma per 211 pagine incline al fantastico e al magico. Una scrittura ricca di colore e personalità, a volte esuberante, che spesso costringe il lettore al fiato grosso. Possiamo dire che le sedici novelle sono ideale prosecuzione della storia di Chelidonia, nel senso che in esse si ritrovano, frantumati e condensati, tutti i temi presenti in modo esplicito o latente nel vasto incipit. L’odore del Mezzogiorno, le seduzioni dell’occulto, le tracimazioni di una fantasia straniata, l’attenzione al quotidiano, una malinconia sottile e un’ironia bonaria intridono sia le vicissitudini di un padre che per amore della figlioletta malata si fa eroe per arrivare al caradrio, il mitico uccello dalle miracolose proprietà terapeutiche, sia i sedici sapidi quadri che seguono. Attraverso questi ultimi si svela una galleria di personaggi che più variegata non si può : Una lettrice ‘compulsiva’ (‘Mena’) svanisce come assorbita da una biblioteca, un anziano (‘Nonno Barbieri’) cerca di risvegliare sentimenti in una moglie smemorata, un travet viene vessato dal datore di lavoro (‘Luna di gamberi e zucchine’), la celebre Isabella Morra dialoga con un predone da strada (‘Dialogo’), Adamo ricorda il fattaccio e fa veleno (‘Nudità’), un irriducibile ladrone (‘Parola di Barabba’) irride il Salvatore, un uomo che vive allo stato primitivo col suo serpente fugge dallo zoo in cui viene rinchiuso (‘La casa del sole’), un palestinese rimpiange la casa scippata dagli Israeliani (‘Limes Intifada’), un incauto amatore della pittura incappa nella vera Gorgone (‘Hotel Perseo’), pupi celebri dialogano senza costrutto (‘Angelica e Rinaldo alla fontana’), una fattucchiera rimedia il colpo della strega (‘L’incantamento’), vecchie zie dissentono circa chi per prima debba andare all’altro mondo (‘Il sogno’), un vedovo confessa il suo amore alla moglie defunta (‘La sposa del tiglio’), un vecchio parroco vive male l’abbandono del ministero (‘L’ultima messa’), due bambini passano attraverso le specchio come Alice e vivono un’avventura indimenticabile (‘La Pleiade storna’). Abbiamo lasciato per ultimo ‘L’ospite dell’alba’, la cosa migliore di tutto il libro. Qui con mano sapiente e rapida Palumbo dipinge l’antica Roma dove ambienta un inquietante vicenda nella quale realtà e orrore si attorcigliano scorrendo sul filo di una lama. Fulminante.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 31 Maggio 2014

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