Cultura e Spettacoli

Le due ombre di Gino

Latilla è cognome da noi tradizionalmente legato alla musica. Gaetano Latilla (Bari 1711), che fu zio di Niccolò Piccinni, del quale valorizzò il talento, fu uno dei tanti creativi baresi che nel Settecento dovettero emigrare a Napoli per vedere riconosciuto il proprio talento. Gaetano Latilla divenne operista di grido. La sua fama trovò conferma prima a Roma, poi a Venezia, dove ricoprì anche incarichi importanti (fu Maestro del coro dell’Ospedale della Pietà e vice Maestro di cappella della Basilica di San Marco accanto a Baldassarre Galuppi). Si spense a Napoli nl 1788. Dopo poco più di un secolo, ad Andria, nasceva Mario Latilla, apprezzato cantante, attore e direttore d’orchestra. Ma il meglio di sé Latilla lo diede quando si diede a valorizzare le promesse del mondo dello spettacolo. Si deve a lui il lancio di personaggi come Virgilio Riento, i Fratelli De Rege, Pietro De Vico… e suo figlio Gino. Nato a Bari il 7 novembre 1924 (oggi ricorre il 95° anniversario), Gino Latilla – che si è spento a Firenze otto anni fa – è stato uno dei più famosi cantanti italiani di musica leggera del dopoguerra. Vinse il festival di San Remo nel 1954 cantando ‘Tutte le mamme’ in coppia con Giorgio Consolini ; giunse primo al Festival internazionale della canzone di Venezia del 1955 con ‘Vecchia Europa’ insieme a Carla Boni e il Quartetto Cetra ; Nello stesso anno si aggiudicò anche il Festival della canzone napoletana con ‘E stelle ‘e Napule’, affiancato da Carla Boni e Maria Paris. Altri successi celebri : ‘Vecchio scarpone’, ‘Casetta in Canadà’ ‘Io sono il vento’, ‘Il mare nel cassetto’, ‘Marietta vieni in gondola’, ‘Serenatella sciuè sciuè’…  Prese parte anche a qualche film, tra cui ‘Dieci canzoni d’amore da salvare’ di Flavio Calzavara (1953) e ‘Presentimento’ di Armando Fizzarotti (1957). Negli anni sessanta Gino Latilla abbandonò temporaneamente la carriera artistica per lavorare come dirigente della RAI, prima a Roma e poi a Firenze. Tornò a calcare i palcoscenici negli anni ottanta, formando, insieme a Nilla Pizzi, Carla Boni e Giorgio Consolini, il gruppo Quelli Di Sanremo…. Una carriera brillante, come si vede, sulla quale però due fatti gettarono un’ombra sgradevole : il 27 settembre 1960, insieme alla madre, Gino Latilla venne citato in giudizio dal padre, il quale  – affetto da una grave forma di diabete e ridotto a vivere in  miseria  e solitudine in una camera d’affitto alla  periferia di Roma – contestava a moglie e figlio il ncato versamento di sei mensilità di un assegno di mantenimento concordato in precedenza. Nel 1981, poi, il nome di Gino Latilla apparve nella lista degli appartenenti alla loggia massonica P2 ritrovata nella proprietà La Giole di Licio Gelli. La tessera di Latilla aveva il numero 41. – Nell’immagine, Gino Latilla (a sinistra) con Pino Rucher e Carla Boni.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 7 Novembre 2019

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