Cultura e Spettacoli

Le favole (forse le fiabe) di Calvino

Appuntamento al Chiostro di San Chiara dove alle 21:00 saranno impegnate le forze della Compagnia Tiberio Fiorilli

Nel 1956 Italo Calvino dava alle stampe ‘Fiabe italiane’; il titolo completo dell’opera, edita da Einaudi per la collana ‘I Millenni’, è: Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino. Si tratta di una raccolta di duecento fiabe della tradizione orale di più luoghi e regioni d’Italia trascritte dal dialetto in italiano dallo stesso autore. Alcune di queste fiabe altro non sono che versioni regionali di opere ormai divenute dei classici della letteratura per l’infanzia: La Bella e la Bestia (Bellinda e il Mostro), I tre porcellini (Le tre casette, Le ochine), Barbablù (Il naso d’argento, Le tre raccoglitrici di cicorie), Cappuccetto Rosso (La finta nonna, Zio Lupo), Cenerentola (Grattula Beddattula), Biancaneve (La Bella Venezia), La bella addormentata (La bella addormentata e i suoi figli), Pollicino (Cecino). Altre fiabe, invece, sono la rivisitazione di miti, come quello di Danae, di Perseo (con la Medusa e le Graie), di Ulisse e Polifemo. L’antologia curata da Calvino nacque da un’esigenza antica e maturata da tempo negli ambienti culturali: assegnare compattezza filologica alla produzione popolare italiana raccogliendo testi sino a quel momento rintracciabili solo in pubblicazioni a carattere locale. Ma nel momento in cui in Italia rifioriva l’attenzione verso il nostro patrimonio popolare, dare vita a un così ambizioso progetto significava pure individuare la figura di un Grimm italiano, affinché tanto materiale venisse rinarrato non solo con scrupolo filologico, ma pure con sentimento personale, possibilmente poetico. La scelta, caduta su Calvino, si rivelò oculata. Guardata a distanza di sessantotto anni, l’originalità della rilettura di Calvino fa sì che le ‘Fiabe italiane’ possono essere considerate anche ‘le favole di Calvino’ (con buona pace di chi non si rassegna a vedere confuse cose distanti come ‘fiaba’ e ‘favola’). La preziosa trascrizione in oggetto sarà motivo di un’interessante ‘incursione’ teatrale che si annuncia per domani, venerdì 9 agosto. L’appuntamento è al Chiostro di San Chiara (Bari Vecchia) dove alle 21:00 le forze della Compagnia Tiberio Fiorilli, in termini di teatro di narrazione, proporranno una selezione di quei duecento ‘cunti’ regionali. ‘Le favole di Calvino’ è il titolo del nuovo appuntamento di ‘Barionda – Emozioni d’Estate’, il festival della Fiorilli inserito nel cartellone di eventi Le Due Bari, a sua volta promosso dal Comune di Bari; ingresso libero sino ad esaurimento posti. Saranno in scena con Alfredo Vasco (che cura anche la regia) Antonella Radicci, Marco Pezzella, Domenico Piscopo, Francesca Giacchetti, Francesca Attolini, Michele Santomassimo e Ab Cisse. L’evento sarà preceduto oggi alle 20:00 dal laboratorio a ingresso libero ‘Aspettando le favole di Calvino’, chi terrà negli ambienti dell’Associazione Culturale Sitara Teatro (strada del Carmine 18, Bari Vecchia)

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Agosto 2024

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