Le lacune della Storia
Si è detto molto dell’impegno intellettuale di Salvatore Morelli, questo scrittore, giornalista, patriota e uomo politico nato a Carovigno, nel brindisino, il 1°maggio 1824 e morto a Pozzuoli il 22 ottobre del 1880 (dunque 135 anni fa) e che, primo al mondo, si batté per l’emancipazione della donna. Poco si sa invece della sua vita. E’ noto che nel 1852, accusato di cospirazione, fu confinato a Ventotene, dove si occupò dell’istruzione dei pochi ragazzi che vivevano su quello scoglio, altrimenti condannati all’analfabetismo. Stando alle scarne fonti, sull’isolotto dell’arcipelago Ponziano, nel 1857, Salvatore si rese protagonista di un gesto eroico : salvò dall’annegamento tre bambini. Venne perciò graziato, ma rinunciò alla grazia in favore di altro detenuto, padre di numerosi figli. Di questa faccenda non si sa altro, se non che nel 1858 egli veniva trasferito a Lecce in soggiorno obbligato (considerata la modesta distanza dal paese d’origine, poteva dirsi un trattamento di favore vicino al riconoscimento). E’ strano che non si sappia altro. Gli atti della Giustizia borbonica erano molto minuziosi. Possibile che non sia rimasta traccia del giorno e delle circostanze della scampata tragedia, come dei nomi dei bambini strappati alla morte, che a questo punto possiamo immaginare alunni dello stesso Morelli? E poi, se un confinato era in facoltà di rinunciare ad un atto di liberalità, poteva anche disporre dello stesso beneficio ‘passandolo’ ad altro confinato, il quale poteva invece tornare inviso all’Autorità? Il buon senso risponde di no. Una rinuncia, e poi a quelle condizioni, ad un atto di clemenza reale non poteva passare inosservata. Eppure, del presumibile clamore sollevato da quel diniego non rimane un rigo, sicché non si sa nemmeno che ne fu di quell’altro oppositore politico, “padre di numerosi figli” : beneficiò del ‘regalo’ di Morelli?… La scheda curata da Vinzia Fiorino sul Dizionario Biografico degli Italiani (volume 76, edizione online 2012 del sito Treccani) tace del tutto sul soggiorno di Morelli a Ventotene. Ci dice solo che prima di arrivare a Ventotene, Morelli fu “recluso presso il castello di Ischia, dove subì una falsa fucilazione e venne barbaramente torturato”. Sulla storia dei bambini salvati, del rifiuto della grazia e delle torture psicofisiche patite ad Ischia concordano sia Wikipedia che la scheda biografica contenuta nel sito dedicato all’illustre carovignese (www.salvtoremorelli.org). Ma siamo sempre lì : si concorda ancora negli stessi e striminziti termini. E’ evidente che qui si attinge collettivamente da un’unica, superiore e stranamente taciuta fonte. Che essa a sua volta abbia attinto (sintetizzando) da altra, precedente e ben più copiosa fonte? Se la prima andò smarrita, niente di più facile che la seconda sia evoluta in ‘verbo’ (anonimo). Un’inspiegabile lacuna biografica che però nulla toglie al valore di questo gigante del pensiero alla cui grandezza danno sostegno prove inoppugnabili, per fortuna conservate in biblioteche nazionali ed estere.
Italo Interesse
Pubblicato il 22 Ottobre 2015