Cronaca

Le opposizioni abbandonano i lavori della V Commissione sul “ddl rifiuti”

 

I rappresentanti in V Commissione regionale delle forze politiche di opposizione (M5S, Forza Italia, Cor ed Area-popolare) al governatore pugliese di centrosinistra, Michele Emiliano (Pd), hanno abbandonato nel corso dell’ultima seduta (quella odierna, ossia di venerdì per chi legge sabato) i lavori in segno di protesta, per il modo in cui la maggioranza di governo pretendeva condurre i lavori della stessa sul disegno di legge di riforma della governance dei rifiuti. “Una protervia senza precedenti da parte del presidente della Giunta regionale e di tutto il centrosinistra che sospettiamo celi ben altro tanto da violare il regolamento ed impegnare le Commissioni su temi che non rientrano nella sessione di bilancio” hanno dichiarato in una nota i consiglieri regionali di Fi, Andrea Caroppo, Domenico Damascelli e Nino Marmo, dopo l’esodo in massa dei rappresentati di tutte le forze di opposizione dall’Aula in cui si era riunita la menzionata Commissione consiliare all’ecologia, difesa del suolo e territorio. “Anziché dichiarare l’emergenza rifiuti – hanno poi commentato i tre esponenti forzisti – ormai ineludibile, per salvare dieci anni di fallimenti del centrosinistra nel settore, Emiliano costringe la sua maggioranza ad approvare in tempi record, un disegno di legge che, a detta di tutti gli auditi, andrebbe riscritto perché presenta gravi lacune e non risolve il problema”. E, proseguendo, aggiungono: “Abbiamo chiesto ripetutamente e con spirito costruttivo di poter audire altri rappresentanti istituzionali, tra cui lo stesso Emiliano e i sub commissari Oga, al fine di approfondire un testo che abbiamo ricevuto solo pochi giorni fa. Una richiesta riconosciuta come legittima anche dalla maggioranza. Tuttavia, inspiegabilmente, è stata respinta a conferma di un’urgenza impressa dal presidente Emiliano che porterà a sfornare una legge dannosa, mentre la Puglia continuerà ad essere una pattumiera a cielo aperto, facendo partire i camion verso altre Regioni con i soldi dei pugliesi”. “Noi non ci stiamo – concludono nella nota i consiglieri di Fi – e metteremo in campo ogni iniziativa utile a far conoscere ai cittadini le vere ragioni di una fretta che nasconde ben altri interessi”. Una nota di protesta contro l’accelerata impressa dalla maggioranza e, in particolare, dal governatore Emiliano al ddl di riforma all’attuale modello di governante del ciclo dei rifiuti è pervenuta anche dal rappresentante di Ap in V Commissione, Luigi Morgante, che in sintonia con gli altri colleghi di centrodestra ha affermato: “Un disegno di legge al quale Area Popolare, così come le altre forze di opposizione, intendeva portare il proprio contributo, così come avvenuto per esempio con il Reddito di Dignità, per un miglioramento – nell’interesse della comunità pugliese – del testo e del disegno complessivo, che nell’immediato prevede sostanzialmente soltanto la nomina di una figura chiamata a gestire un potere commissariale transitorio”. Però, rileva tra l’altro Morgante, “approvarlo adesso è diventata improvvisamente una priorità per l’esecutivo e per la maggioranza, pur nella piena consapevolezza che qualche settimana in più di slittamento non avrebbe sostanzialmente cambiato nulla”. Uno slittamento che, sempre secondo lo stesso esponente regionale di Ap, “avrebbe invece permesso approfondimenti e riflessioni utili e doverose, alla luce delle lacune dei vari testi presentati in sequenza nell’arco di qualche giorno appena, e dell’opportunità di un confronto ampio, partecipato, costruttivo in un materia così delicata, con una notevole incidenza anche nelle amministrazioni locali”. Un’accelerata che, a detta ancora di Morgante, “non risolverà affatto un’emergenza che meritava e merita ben altri approcci e soluzioni. Così come avrebbe meritato ben altra considerazione il ruolo della V Commissione e dei consiglieri di opposizione”. A protestare per il modo di procedere sul ddl dei rifiuti è anche l’anima del centrodestra regionale che fa capo all’ex governatore Raffaele Fitto, rappresentata dai 5 consiglieri di Cor (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) che in una nota hanno spiegato i motivi per cui anche il loro rappresentate ha abbandonato i lavori della V Commissione. Infatti, i consiglieri di Cor  rilevano che “Su un tema come i rifiuti, in piena emergenza con  i camion che quotidianamente partono dalle province di Brindisi e Bat (per il momento) alla volta dell’Emilia Romagna e Veneto, invece, che aprire una seria discussione e di analizzare le soluzioni, a cominciare dall’apertura degli impianti chiusi, si preferisce portare in aula un provvedimento che mira solo ad assegnare una poltrona. Come se questa fosse la panacea a tutti i mali, come se nominando questo nuovo direttore i rifiuti non partiranno più per altre regioni, i cassonetti non  traboccheranno più di rifiuti puzzolenti, i pugliesi pagheranno meno tasse”, evidenziando inoltre di aver  “assistito a una seduta di Commissione dal sapore bolscevico” con  un’approvazione che “doveva passare a tutti i costi perché così voleva il presidente Emiliano”. “Ma – sottolineano i ‘fittiani’ a conclusione della loro nota –  i pugliesi devono sapere che questa fretta nasconde solo un interesse politico personale del presidente Emiliano: non essere commissariato dal governo nazionale e non rimanere quindi con in mano il cerino dell’emergenza rifiuti”. E questo è il motivo che li ha indotti ad abbandonare la seduta, insieme alle altre forze di opposizione, i lavori della V Commissione che ha proseguito l’esame del ddl con la sola maggioranza. Ed a questa i rappresentati di Cor ricordano che “la fretta fece fare i gattini ciechi”. “Ma la sensazione – obiettano e concludono i ‘fittiani’ – che ciò è quello che esattamente vuole il presidente Emiliano” ossia “consiglieri di maggioranza ciechi perché sia lui a vedere per tutti!”. Un commento ancor più duro contro il modo di agire della maggioranza è giunto dal gruppo consigliare regionale del M5S che, nel comunicato diffuso subito dopo l’abbandono della seduta della V Commissione da parte della propria rappresentanza, ha tra l’altro rilevato: “Michele Emiliano getta la maschera e dimostra quanto sia simile, se non uguale, a Matteo Renzi nella scellerata modalità autarchica di governo finalizzata a perseguire obiettivi che pochissimo hanno a che fare con il bene comune”. Il sospetto dei pentastellati pugliesi è che Emiliano “nel tentativo di scongiurare lo stato d’emergenza sullo stato dei rifiuti e la sua nomina (ndr – da parte del governo nazionale)a commissario straordinario, il che evidenzierebbe chiaramente davanti ai cittadini tutte le responsabilità dell’amministrazione Vendola, opposizione  inclusa, in una gestione pluriennale fallimentare dei rifiuti”, si sia inventato un ddl che di fatto commissaria il sistema rifiuti con l’unico obiettivo di non scontentare alcuni consiglieri, tenendo insieme una maggioranza che non si tiene più in piedi. Infatti, poi gli stessi esponenti del M5S avvertono che se i consiglieri della maggioranza di centrosinistra si illudono di poter portare avanti un provvedimento che evidentemente rischia di agevolare le grandi lobby dei rifiuti a discapito delle piccole aziende, delle amministrazioni comunali e dunque dei cittadini, si sbagliano di grosso.” Intanto, il ddl di riforma della governance dei rifiuti, licenziato con il parere dei soli componenti di maggioranza della V Commissione, martedì prossimo approderà in consiglio regionale per il voto dell’Aula. Un voto dall’esito scontato, vista la fretta con cui la maggioranza ha inteso procedere già in Commissione. Come pure scontate sono le polemiche che seguiranno da parte delle opposizioni.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Luglio 2016

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