Cronaca

Le primarie del centrosinistra potrebbero diventare una conta all’ultimo voto

 

Il governatore pugliese Nichi Vendola batte in ritirata, rinunciando a candidarsi per la terza volta a alla guida della Regione, ma resta però ben ancorato alla coalizione di centrosinistra, alla quale accredita il nome di Dario Stefano come possibile suo successore sulla poltrona di presidente della giunta regionale. “Chi vincerà – ha dichiarato lunedì scorso Vendola all’assemblea pugliese del suo partito – sarà comunque il mio presidente”. Ciò non significa che il governatore uscente alle primarie del centrosinistra starà a guardare chi vince, perché il leader di Sel ha pure sottolineato che chi avrebbe votato per lui al terzo mandato è bene che voti per Stefano. Ed anche se Vendola sa bene che nel centrosinistra la strada di Stefano per il vertice del palazzo della Regione sul lungomare Nazario Sauro sarà contesa dall’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano (Pd), che già nel 2010 avrebbe voluto scipparla a lui, non nasconde la speranza che le primarie del 30 novembre prossimo siano una partita aperta non solo tra Stefano ed Emiliano, ma soprattutto con altri esponenti del Pd pugliese, che potrebbero avere un ruolo decisivo non tanto a far vincere il nome da lui indicato, quanto a far perdere colui che da cinque anni ha lavorato per minare alla base ogni possibilità di una sua terza candidatura. Ossia l’ex Primo cittadino barese, ora segretario regionale del Pd. Non lo ha detto esplicitamente Vendola nel suo annuncio di addio nel 2015 alla guida della Regione, ma ciò lo si evince chiaramente quando il governatore pugliese evoca più concorrenti dell’area progressista alle primarie. Concorrenti che potrebbero far perdere un po’ di consensi a Stefano, ma che sicuramente potrebbero mettere fuorigioco Emiliano, soprattutto se i competitori dovessero essere dello stesso partito del segretario regionale, il Pd, e meglio ancora se tra di essi ci fosse pure qualcuno di ‘area renziana’ della prima ora, visto che anche l’ex sindaco barese è entrato nelle fila renziane quando, la scorsa estate, era ormai chiaro chi avrebbe vinto la corsa alla segreteria nazionale del Pd. Infatti, le insidie maggiori per Emiliano nella corsa delle primarie potrebbero venire non tanto dal nome indicato da Vendola, che potrebbe pure essere una figura in grado di rastrellare consensi anche al di fuori dello steccato di Sel, e quindi dell’area radicale della sinistra (da non dimenticare che Stefano politicamente in origine è nato come un’espressione di area centrista), quanto dal nome degli altri concorrenti che le diverse anime interne al Pd pugliese potrebbero mettere alle primarie in corsa contro Stefano, ma che in effetti diventerebbero solo degli antagonisti di Emiliano, per rendergli più difficoltoso il gioco o per estrometterlo del tutto. Ora, infatti, entro il 22 settembre p.v. si conosceranno i nomi di coloro che nel Pd intendono proporsi per le primarie ed, ancor meglio, entro il 27 ottobre successivo si saprà quanti di tali nomi avranno raggiunto la soglia di 9250 firme, necessarie per l’ammissione alla corsa a candidato governatore. Infatti, solo allora si capirà effettivamente se la partita del 30 novembre nel centrosinistra sarà realmente un gioco aperto o chiuso in partenza. Difatti, se Emiliano entro tali date dovesse riuscire a compattare sul suo nome tutte le diverse anime del Pd pugliese, e quindi a ridurre le primarie ad un duello contro Stefano, allora già da questo si potrà capire che i giochi sono stati praticamente chiusi nel Pd e difficilmente si verificheranno sorprese alle primarie. Diversamente le primarie del centrosinistra potrebbero diventare una conta effettiva all’ultimo voto su chi dei partecipanti ha più consensi. “Ma nel Pd pugliese – si domanda qualche addetto ai lavori –  c’è davvero la volontà di contarsi tra le varie anime, oppure ci saranno sono manovre tattiche per contrattarsi a priori con Emiliano determinati ruoli di potere in caso di vittoria?”. Per scoprirlo bisognerà attendere non molto. Infatti, già la prossima settimana potrebbero venire fuori i primi nomi del “dem” che, oltre ad Emiliano, aspirano ad essere candidato governatore. E si saprà pure se alle fine sono anche effettivamente interessati ad essere candidati a quel ruolo.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Luglio 2014

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