Cronaca

Le primarie del centrosinistra si stanno per “sciogliere”

A meno di quarantotto ore dall’apertura dei seggi delle primarie per la scelta del nome da candidare a presidente della Regione la coalizione pugliese del centrosinistra rischia di implodere. Infatti, la coalizione di maggioranza alla Regione Puglia, a seguito delle polemiche scoppiate nelle ultime ore nel centrosinistra pugliese e delle susseguenti reazioni a catena, scaturite in vista delle primarie di domenica prossima, è a un passo dalla rottura. “La coalizione non esiste più” ha dichiarato il governatore pugliese e leader nazionale di Sel, Nichi Vendola, al termine di un boicottato vertice di centrosinistra da lui convocato e disertato, in primis, dal segretario pugliese del Pd, Michele Emiliano. Ma il capogruppo e segretario regionale di Sel, Michele Losappio e Gano Cataldo, sono stati ancora più espliciti: “A questo punto le primarie sono da considerarsi inutili. Invitiamo i nostri iscritti a non parteciparvi e il nostro candidato a fare un’altra scelta. A meno che nelle prossime ore non ci sia un chiarimento tra Sel e il segretario del Pd”. E veniamo agli ultimi fatti che, in particolare, hanno provocato concretamente il rischio implosione nel centrosinistra pugliese. Dopo le polemiche scoppiate  per l’iniziativa unilaterale del segretario regionale del Pd, Emiliano, di arruolare l’Udc nella coalizione di centrosinistra, all’insaputa delle altre forze politiche che in questi anni hanno partecipato in pianta stabile al tavolo politico del centrosinistra in Puglia, il governatore  Vendola, nella mattinata di oggi, venerdì 28 novembre, aveva convocato un urgente vertice di maggioranza, con tutti i segretari dei partiti che compongono la coalizione di centrosinistra. Vertice che avrebbe dovuto tenersi, per esattezza, nella sede regionale barese di Lungomare Nazario Sauro, a partire dalle prime ore del pomeriggio. Sta di fatto che il segretario del Pd, Emiliano, insieme ad altri cinque segretari di partito (Iniziativa democratica, Italia dei valori, Realtà Italia, Partito socialista e Centro democratico) hanno disertato l’incontro convocato da Vendola, a cui si sono  presentati soltanto i rappresentati regionali di Sel e de “La Puglia in più”. “E’ in corso la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra” hanno fatto sapere i sei partiti del centrosinistra pugliese defezionisti dell’incontro, per giustificare l’assenza al vertice convocato con urgenza da Vendola. E nel contempo tempo gli stessi sei segretari di partito si sono auto convocati lunedì prossimo, primo dicembre, alle 15, per un vertice di coalizione ad urne delle primarie praticamente chiuse e risultati noti sulla scelta del nome da candidare alla presidenza della Regione tra lo stesso  Emiliano, l’assessore regionale Guglielmo Minervini (entrambi del Pd) e il senatore vendoliano Dario Stefàno. Ma far salire la tensione all’interno del centrosinistra pugliese è soprattutto lo scambio di accuse di queste ultime ore tra Emiliano e Vendola, che si rinfacciano a vicenda iniziative e responsabilità che lasciano davvero perplessi molti comuni cittadini sul livello di degrado a cui potrebbe essere giunta la politica in Puglia. Ed ecco alcuni dei botta e risposta più significativi tra il leader di Sel ed il segretario del Pd pugliese. “Sono davvero turbato della tua tentazione costante di trascinare la lotta politica dentro una voragine di insinuazioni, di allusioni e, persino, di bugie, capaci di generare veleni” ha affermato Vendola, replicando all’ex Primo cittadino barese, Emiliano, secondo cui invece sarebbe stato lo stesso Vendola a chiedergli di cercare l’appoggio dell’Udc. “Un sostegno che – ha chiarito lo stesso Emiliano – l’Udc ha dato di fatto più volte al governo Vendola su importanti provvedimenti”. E Vendola, in una lettera aperta inviata al segretario del Pd pugliese, risponde: “Ho cercato di non rispondere alle provocazioni
concentrandomi sull attività di governo e cercando di impermeabilizzare l’ente Regione dagli effetti della contesa politica. Ma ciò che è accaduto oggi non può essere derubricato a semplice provocazione” precisando che “La verità dei fatti è questa: abbiamo fatto una riunione di maggioranza, nel mio ufficio, per discutere della variazione di bilancio, che conteneva una importante risposta ai bisogni del nostro Gargano ferito dall’alluvione”. “Io ho chiesto a tutti – prosegue Vendola nella missiva ad Emiliano – e tra gli altri a te come segretario del partito di maggioranza relativa, un atteggiamento di responsabilità. Sfido chiunque a dire che io abbia invitato alcuno ad avviare trattative sottobanco”. Dichiarazioni, queste, a cui Emiliano ha prontamente replicato: “Se si chiede espressamente a delle forze politiche di salvare la tua legislatura in Regione ‘non’ ti puoi meravigliare che poi esse chiedano di far parte del centrosinistra in maniera trasparente”. E, rivolgendosi ancora al governatore della Puglia, Emiliano gli chiede con una nota di stampa: “Mi spieghi a questo punto perché tu e Sel, trascinando anche Dario (ndr – Stefano) in questa polemica, mi accusate di voler allargare la maggioranza di centrosinistra in maniera scorretta?”. In definitiva, il vero pomo della discordia tra Vendola ed Emiliano sembra essere l’eventuale ingresso dell’Udc nella coalizione di centrosinistra alle prossime regionali. Intanto Minervini ha fatto sapere che, pur condividendo le motivazioni di Vendola per la “spregiudicatezza di Emiliano” nello snaturare la coalizione di centrosinistra, si dissocia dal governatore sulla decisione di non partecipazione di Sel alle primarie di domenica prossima. Anche se non è detta ancora l’ultima parola sulla vicenda. Infatti, sviluppi sono in corso e non è escluso che, come hanno fatto sapere Onofrio Introna ed Antonio Decaro con una nota congiunta, il centrosinistra è nuovamente compatto e si riunisce nella mattinata che precede l’apertura dei seggi per le primarie. Sempre che si facciano o, alla fine, non vengano rinviate. Infatti, dopo le ultime scintille tutto può ancora succedere tra Emiliano e Vendola. Può continuare la “guerra”, ma potrebbe anche scoppiare la “pace”. La data delle elezioni regionali, infatti, non è stata neppure fissata ed è ancora relativamente lontana.  

 Giuseppe Palella

     

 

 


Pubblicato il 29 Novembre 2014

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