Le province pugliesi si scagliano contro il governo Letta
La sezione pugliese dell’Upi (Unione province italiane) non condivide la decisione del governo Letta di procedere alla sola abolizione delle Province attraverso la presentazione di un disegno di legge costituzionale e non invece con una riforma organica degli Enti locali, che riformi quello che ora è un soggetto territoriale intermedio tra Regione e Comune. Infatti, in una nota diffusa ieri il consiglio direttivo dell’Upi-Puglia rileva: “Un atto del tutto discutibile quello del Governo, che intende presentare al Consiglio dei Ministri un provvedimento di soppressione delle Province con un disegno di legge, dopo la bocciatura, da parte della Consulta, dell’abolizione e il riordino degli Enti previsti nel decreto Salva Italia”. Una presa di posizione, questa dell’organo rappresentativo delle sei Province pugliesi, che è in sintonia con la linea nazionale dell’Upi, che da tempo ha chiesto ai vari governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi anni di procedere ad una riforma organica nel settore, anziché la semplice soppressione al buio di una istituzione storica in Italia, come la Provincia. L’Upi Puglia, inoltre, con la stessa nota ha sottolineato che: “Il Governo non ha compreso lo spirito della decisione della Consulta, che non ha solo dichiarato illegittima la soppressione delle Province con decreto, ma ha evidenziato che, semmai questa dovesse essere realizzata, deve essere inserita in una Riforma più organica degli Enti locali”. E, continuando nel comunicato, il direttivo pugliese dell’Upi evidenzia che: “Per quasi un anno si è permesso di tenere in una sorta di ‘limbo’ istituzionale le Province, colpite da una ‘condanna a morte’, che ha portato molti Presidenti addirittura a dimettersi, e che poco alla volta ha delegittimato l’Ente stesso nei confronti dei cittadini”. Ed in fine, rileva la nota dell’Up-Puglia, quella che – secondo l’ex-governo Monti – avrebbe dovuto essere “L’imminente abolizione ha portato a tagli di risorse che hanno inciso fortemente sui conti e i bilanci a danno esclusivo della comunità e dei singoli cittadini”. Per, poi l’Upi pugliese, concludere la nota con la richiesta al governo Letta che: “Nel rispetto della democrazia ora siano ripristinati i Consigli provinciali di Foggia, Brindisi e Taranto, restituendo dignità alle Istituzioni con libere e dirette elezioni dei propri rappresentanti”. Ad onor di cronaca ricordiamo che il consiglio direttivo pugliese dell’Unione delle Province è composto dai tre presidenti in carica, Francesco Schittulli in rappresentanza di Bari, Antonio Gabellone per quella di Lecce e Francesco Ventola per la Bat, e dai rispettivi commissari delle restanti tre Province pugliesi, Brindisi, Taranto e Foggia, che, come è noto, sono attualmente sotto la guida di un rappresentante della competente Prefettura. Infatti, come si ricorderà, alla Provincia di Brindisi il presidente, Massimo Ferrarese (Udc), si dimise nell’ottobre 2012, dopo la conversione in legge del decreto Monti sulla “Spending review” e recentemente cassato dalla Corte costituzionale, che prevedeva la riduzione delle Province in tutto a solo 51 enti su tutto il territorio nazionale, con la soppressione entro la fine del 2013 di quelle al di sotto di 350mila abitanti o con estensione territoriale inferiore a 2500 Kmq. Secondo tali disposizioni la Provincia di Brindisi avrebbe dovuto essere accorpata a quella di Taranto o Lecce. Sorte analoga sarebbe capitata alla Bat. Però, ora con la recente sentenza della Corte Costituzionale, tutto resterà invariato fino alle nuove decisioni del Parlamento. A Taranto l’Amministrazione provinciale di centrosinistra si è sciolta qualche mese fa a seguito delle dimissioni del presidente Gianni Florido (Pd), coinvolto nell’inchiesta sull’inquinamento ambientale dell’Ilva. Mentre a Foggia l’Amministrazione provinciale di centrodestra è caduta lo scorso mese di Aprile, a seguito della crisi politica all’interno della maggioranza guidata da Antonio Pepe (Pdl). A scagliarsi contro la dichiarazione del ministro del governo Letta per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini (Pd), di procedere a breve alla presentazione di un ddl costituzionale per l’abolizione delle Province, c’è pure il presidente nazionale dell’Upi e capo della Provincia di Torino, Antonio Saitta (Pd) che, dopo la dichiarazione del ministro Franceschino, ha dichiarato: “E’ inaccettabile che il governo presenti un ddl costituzionale soltanto sulle Province”. Ed, inoltre, ha commentato Saitta: “Tutto ciò conferma che la politica non vuole riformarsi”. E, poi, si chiede il Presindete nazionale dell’Upi: “E il dimezzamento dei parlamentari quando si fara?”
Giuseppe Palella
Pubblicato il 5 Luglio 2013