Cronaca

Le Reliquie di Papa San Giovanni Paolo II nella parrocchia Stella Maris

Reliquie di primo grado di Papa San Giovanni Paolo II nella parrocchia Stella Maris di Palese: si tratta di un avvenimento religioso davvero molto importante per la comunità barese e per la diocesi di Bari- Bitonto e lo si deve all’ intraprendenza e alla saggia lungimiranza di un eccellente parroco: don Antonio Eboli. Dal 25 Marzo, infatti, le reliquie di primo grado del santo papa polacco (capelli) saranno collocate definitivamente nell’ altare della chiesa. Ma andiamo con ordine. Il 25 Marzo, la parrocchia Stella Maris festeggia i cinquanta anni della sua creazione (1969) e in questa circostanza l’arcivescovo di Bari- Bitonto, Monsignor Francesco Cacucci, alle 18,30, celebrerà messa con la consacrazione al culto dell’edificio e dell’ altare nel quale verranno collocate le preziose reliquie, resti che rimarranno qui a Bari a titolo definitivo, per sempre. Il due Aprile, giorno in cui si ricorda la scomparsa di San Giovanni Paolo II, nella stessa chiesa ci sarà una liturgia solenne e alla fine la benedizione col reliquiario. Abbiamo intervistato don Antonio Eboli.

Don Antonio, un avvenimento importante, cinquant’ anni della parrocchia e le reliquie di Giovanni Paolo II…

” Tutto questo è motivo di soddisfazione, un bel modo di celebrare questo avvenimento”.

Che cosa rappresenta la vostra comunità per Palese?

” Con le altre esistenti, è un punto di riferimento e di aggregazione. Non è esagerato affermare che da queste parti le parrocchie svolgono tale compito, cioè luoghi legati al territorio. Questo non è per nulla comodo in un tempo dominato dall’ individualismo, con la tendenza di ciascuno a chiudersi in sè stesso. Io sono qui da circa 12 anni e la mia intenzione è che la gente apra cuori e case, sappia vivere insieme agli altri vita e fede”.

Non a caso, la parrocchia da lei diretta spicca per lodevoli iniziative culturali e sociali…

“Abbiamo creato spazi di aggregazione nei limiti delle possbilità come il campetto di calcio e il teatro. Il mio sogno è realizzare un salone teatrale e un cinema per avvicinare ancora di più le famiglie alla parrocchia”.

Quali sono le criticità della zona?

“E’ buia e talvolta anche insicura, con poche attività, specie di inverno. Non è una parrocchia facile. Il territorio è spesso abbandonato e generalmente si nota non molta attenzione alle periferie”.

Anno elettorale, che cosa chiede ai nuovi che arriveranno?

“Rispetto e attenzione per la gente, lavorino concretamente al bene comune. Senza le parrocchie qui non ci sarebbe quasi nulla”.

Per la cronaca, don Antonio è regista e attore in un eccellente “Natale in casa Cupiello”,  da vedere e gustare.

Bruno Volpe


Pubblicato il 13 Marzo 2019

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