Cronaca

Le scelte di Decaro spaccano Sel. Losito abbandona il partito

Il primo scossone politico conseguente alla formazione della giunta del neo sindaco Antonio Decaro rischia di far scomparire, a livello barese, il partito del governatore pugliese Nichi Vendola. Infatti, la presenza nella giunta Decaro di Silvio Maselli, fatto passare come ‘esclusiva scelta’ del sindaco per rappresentare l’area politica più di sinistra della coalizione che ha contribuito alla vittoria di Decaro, rischia di compromettere non poco la già fragile situazione cittadina di Sel, il partito di cui è leader Vendola, che nel capoluogo pugliese da ieri ha perso Fabio Losito, assessore alla Pubblica istruzione nella giunta dell’ex sindaco Michele Emiliano, nonché primo dei non eletti di Sel alle recenti comunali, con oltre 500 preferenze, e che ben presto, probabilmente, potrebbe perdere pure l’unico eletto della stessa lista, Pierluigi Introna, che alla prima seduta del nuovo consiglio comunale potrebbe dichiarare l’uscita da Sel, per aderire al gruppo misto. L’ex assessore Losito ha annunciato la sua uscita da Sel su Facebook, accusando Vendola di aver voluto nel “governo cittadino un neorenziano”, Maselli per l’appunto, invece di Introna che, entrando in giunta, avrebbe lasciato il posto in consiglio al primo dei non eletti di Sel. E cioè a lui. Losito nel suo post ha accusato il suo ormai ex partito di “falsità, mancanza di rispetto, coraggio, onestà intellettuale e morale”. Ed il riferimento, anche se Losito non lo scrive mai esplicitamente, è evidentemente alla scelta di fare entrare Maselli in giunta, con la delega alla Cultura, lasciando fuori  Introna, che invece era stato indicato all’unanimità dal partito per l’incarico assessorile. Infatti, per l’ex assessore barese di Sel, la scelta di Maselli, che definisce un “neorenziano”, è stata fatta “direttamente da Vendola e Decaro”, convocando “un’assemblea farsa in barba ad ogni volontà di quanti hanno votato Sel pensando di indicare un’opzione politica alternativa a quella dell’attuale Pd”. E, continuando, nel suo post Losito rivela che “Quella che è stata spacciata come una scelta fondata sulle competenze, in realtà è una scelta politica che avrà presto un esito ben preciso”. Poi, conclude: “Per questo non ho dubbi o timori, perché non sono riducibile all’arte del salto nel carro del vincitore e perché non ho la minima intenzione di confluire nel Pd”. Sulla questione è intervenuto prontamente il segretario regionale di Sel, Gano Cataldo, per disinnescare la mina creata dal ‘caso Maselli’ ma soprattutto per allontanare dubbi e sospetti di sgambetti del governatore Vendola a danno di Introna e Losito. Infatti, il segretario pugliese dei vendoliani in un’intervista ha dichiarato: “In questa Giunta non c’è alcuna diretta espressione di Sel, è una buona squadra ma non nascondo una comprensibile delusione”. E durante la stessa intervista Cataldo ha pure chiarito che Sel non intende rompere sulle poltrone, perché intende restare fedele alla coalizione che ha eletto Decaro, pur nella consapevolezza che la presenza diretta di Sel nel governo cittadino sarebbe stato, invece, un segnale di corresponsabilità e compartecipazione, che il partito rappresentato avrebbe voluto fare attraverso una propria rappresentanza politica. Quindi il partito del governatore, attraverso Cataldo, cerca di minimizzare la questione della mancata presenza nella giunta Decaro di una figura politica riconducibile direttamente a Sel, tanto che conclude l’intervista affermando che “Siamo stati trattati come un piccolo partito”. In realtà la situazione politica interna al partito di Vendola potrebbe essere più complicata di quella che appare e le ragioni vere dell’esclusione dalla giunta del nome di Pierluigi Introna potrebbero essere legate più ad elementi politici non ancora conosciuti, che ad un rifiuto del sindaco Decaro di dare un posto nell’esecutivo al rappresentante eletto di Sel. La scelta, infatti, di mettere un nome, quello di Maselli, notoriamente non organico al partito potrebbe essere stata voluta da Decaro, ma accettata da Vendola nelle more di far chiarezza al proprio interno, oltre che per non legare Sel irreversibilmente alla maggioranza che amministrerà il Comune di Bari nei prossimi cinque anni. Se così fosse, non è escluso che prima delle prossime regionali nel partito del governatore pugliese si registrino altri scossoni più forti di quelli che si stanno verificando per la mancata presenza nel nuovo esecutivo comunale barese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 4 Luglio 2014

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