Le scuole dislocate nei pressi di Largo II giugno sono figli di un Dio minore
Il G7 a Bari è ormai nel pieno dei lavori. I rappresentanti delle finanze e dell’economia dei Paesi interessati stanno per prendere importanti decisioni riguardo al futuro dell’economia mondiale, si spera.La città di Bari si è mostrata disponibile ad accoglierli nel migliore dei modi, nonostante le limitazioni che i residenti hanno dovuto subire e i danni che i commercianti hanno dovuto patire.Numerose ed eccezionali le misure di sicurezza messe in piedi con il coordinamento della Prefettura e della Protezione civile; straordinario il dispiegamento delle forze dell’ordine.Tutto sembra filare a meraviglia.
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha discusso, tra l’altro il piano traffico in città per i giorni del G7 delle Finanze Centro città, ha persino disposto, per ragioni di sicurezza, la chiusura al traffico di buona parte del centro cittadino, in particolare la città vecchia e il quartiere murattiano e, per limitare i disagi che inevitabilmente si sarebbero potuti determinare, si è proceduto alla chiusura degli asili e delle scuole nei quartieri dell’area interessata al G7 di Bari.
Fin qui tutto bene, se non fosse per il fatto, che come al solito esistono figli e figliastri. Questa mattina una manifestazione di protesta, si spera “pacifica”, interesserà una parte della città di Bari. Partirà da Largo II Giugno e passerà da Viale Giovanni XXIII e Via Giulio Petroni. Il Sindaco di Bari, Antonio Decaro e il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, non si sono affatto posti il problema che proprio in quella zona sono dislocati due istituti, i cui alunni “dovranno” essere regolarmente in classe questa mattina, pena l’assenza sul registro. Ci domandiamo, sono forse questi figli di un Dio minore? Per loro non sorge il problema sicurezza? E per i loro genitori non valgono le difficoltà di raggiungimento della sede a causa della limitazione del traffico?
È questo il paradosso di una città come Bari: mentre le scuole del centro sono chiuse per l’intera durata del G7, gli alunni frequentanti la sede succursale del Socrate e del Tridente sono chiamati alla frequenza persino durante il passaggio della manifestazione di protesta “pacifica”. Per la incolumità dei nostri figli ci auguriamo che tutto possa procedere nel migliore dei modi e che non vi siano scontri tra forze di polizia e manifestanti, altrimenti chi sarà chiamato a rispondere?
Marina Basile
Pubblicato il 13 Maggio 2017