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Le strade vittime dell’indifferenza del Comune

Strada  Scanzano, Strada Fanelli e via Roma, nel quartiere Carbonara di Bari, sono anche loro vittime dell’indifferenza da parte del Comune, troppo preso ad occuparsi di strade ad “alta intensità di traffico”, quasi a voler creare una netta differenza tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, i quali sembra quasi che non possano godere degli stessi diritti, solo perchè ubicati su strade differenti. In prima fila ancora Giuseppe Calabrese, Vice Segretario del P.R.I., il quale più volte, ha dato voce a tutti quei residenti che hanno tentato di far valere le proprie ragioni di fronte ad un’amministrazione comunale sorda. Le succitate strade, inizialmente, non appartenevano al patrimonio comunale e dunque, il Comune, come più volte ribadito, non aveva la possibilità di intervenire. Successivamente però, le suddette strade sono state classificate strade comunali extra urbane, da strade vicinali di uso pubblico, con delibera del Consiglio Comunale del 7 marzo 1975 n. 215 e con delibera del Consiglio Comunale del 6 agosto 1979 n. 636, ma sembra quasi che nulla sia realmente cambiato, poiché l’amministrazione comunale e i tecnici interessati, non sono ancora intervenuti con la messa in opera dei servizi e dei sottoservizi necessari. Con note del 16.6.2006, (n.171484) e del 5.9.2008 (n. 225017), il P.R.I. di Bari proponeva all’Amministrazione Comunale l’istituzione del “senso unico” di marcia ed il relativo “divieto di sosta” in Carbonara, alla via Marsala, via Verdi e via Calabria ed in via Roma solo il “divieto di sosta”. “Per quanto riguarda via Roma, è necessario l’istituzione del divieto di sosta sul lato destro (secondo il senso di marcia), poiché i veicoli che transitano su detta strada, appena prima dell’incrocio con via Calabria, in presenza di auto parcheggiate perennemente sul lato destro di via Roma, si spostano del tutto sul lato sinistro della strada, procurando gravi danni al marciapiedi e alla facciata dell’immobile ivi esistente, in corrispondenza dei civici 46 e 48. Tali danni potrebbero alla lunga minare la staticità dell’immobile in parola” spiega il Vice Presidente Calabrese in una lettera datata il 24 novembre 2011. E non è finita qui, perché i residenti hanno più volte richiesto di: istituire il senso unico di marcia sulle vie Verdi, Calabria e Marsala, poiché la larghezza totale della strada variabile è di  molto  inferiore a quanto previsto dal comma 1 dell’art.140 del C.d.S.; di adeguare i marciapiedi alle norme vigenti, attenendosi alle disposizioni impartite C.d.S.; di vietare la fermata dei veicoli su ambo i lati su via Verdi, via Calabria, Via Marsala e Via Roma, poiché la larghezza della strada a senso unico è inferiore a quella prevista dal comma 4 dell’art. 157 del C.d.S.; di realizzare la segnaletica stradale orizzontale; di rivisitare la circolazione viaria di tutta la zona istituendo i sensi unici su tutte le vie; di istituire, eventualmente, la zona a traffico limitato ed infine, di individuare opportune aree da destinare a parcheggio per i residenti della zona. Ma ad oggi, nulla è stato fatto, con dannose conseguenze per i residenti, stanchi di essere ignorati. Purtroppo, i cittadini di via Roma non sono gli unici a sopportare quest’incresciosa situazione. A far loro compagnia ci sono anche i residenti e gli esercenti le attività agricole, industriali – estrattive ed agrituristiche operanti in Contrada Santa Lucia – Torrelonga ed in particolare in Strada Scanzano e Strada Fanelli, che hanno più volte richiesto le seguenti opere pubbliche: la definizione degli argini e totale bonifica del canalone che costeggia l’abitato di detta Contrada e la messa in opera di muri a secco o altra idonea struttura necessaria per assicurare l’incolumità dei cittadini utenti; il rifacimento del manto stradale su tutto il tratto che va dall’incrocio di Strada Scanzano, proseguendo per Strada Fanelli fino all’incrocio con Strada Provinciale 144 Carbonara-Triggiano e l’eventuale costruzione di marciapiedi ed il ripristino dei relativi margini stradali e/o il rifacimento dei muri a secco ivi esistenti, ove possibile; il rifacimento della segnaletica stradale sia orizzontale che verticale, nonché la posa in opera delle targhe dei relativi toponimi e il completamento dell’impianto della pubblica illuminazione. Giuseppe Calabrese, dunque, continua la sua lotta contro i mulini a vento, nella speranza di cambiare l’attuale situazione, che vede i cittadini e gli esercenti le attività agricole, industriali – estrattive ed agrituristiche, uniti in una battaglia che sembra durare all’infinito.
Nicole Cascione
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Febbraio 2012

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