Cultura e Spettacoli

Le torri di… Filippide

Plutarco afferma che nel 490 avanti Cristo tale Filippide corse da Maratona fino ad Atene per portare la notizia della vittoria sui Persiani. Annunciato il trionfo con l’ultimo filo di voce, il portaordini stramazzò al suolo, morto : Aveva percorso 225 chilometri in un solo giorno. In tempi moderni il sacrificio di Filippide venne elevato a modello di generosità agonistica (nel programma della prima Olimpiade, quella di Atene del 1896, la maratona si rivelò la gara più seguita). In Italia, durante il ventennio, il gesto ‘sportivo’ del portaordini ateniese fu enfatizzato nei progetti dei nuovi stadi di Bologna, Firenze, Torino e Bari dalla presenza di una torre elevata a ridosso della gradinata opposta alla tribuna coperta e in qualche caso (Bologna e Bari) sovrastante un ingresso monumentale. Di queste torri (la più alta delle quali – quella di Firenze – tocca i 75 metri) ne sono rimaste solo tre. Lo stadio rimasto ‘monco’ è quello di Bari. La torre barese, che toccava i 42 metri, era affiancata da altre due torri per lato, a grandezza decrescente, alte 26 e 21 metri. La torre avrebbe dovuto ospitare la sottostante Sala della Vittoria, destinata a custodire una stele in memoria dei Caduti della Grande Guerra ; secondo altre fonti, invece, una rappresentazione scultorea della Vittoria doveva ornare la torre dalla parte rivolta al terreno di gioco. Lo Stadio (ancora incompleto) venne inaugurato dal Duce nel 1934. All’inaugurazione avrebbe dovuto seguire la fase di rifinitura, ma vennero le Sanzioni e l’Italia  si ritrovò a corto di materie prime. Poi arrivò la guerra… Incompleta e ancora grezza, la Torre di Maratona andò in degrado. Solo nell’estate del ’55 vennero presi provvedimenti. L’intervento, deplorevolmente blando, consistette nel foderare lo ‘scheletro’ di murature per limitarne l’esposizione alle intemperie. Troppo poco. Sicché nell’autunno del 1963 si dovette procedere  all’abbattimento. E Bari dovette rinunciare a una possibile risorsa architettonica. Ma queste sono cose che non devono meravigliare. Non è il capoluogo pugliese la stessa città dove fu possibile l’abbattimento (assolutamente gratuito) del meraviglioso edificio liberty doveva allora aveva sede uno dei maggiori quotidiani del sud Italia ? A quest’altro scempio fece seguito qualche anno dopo la demolizione di un vecchio fabbricato della città vecchia, affacciato sulla salita che porta al Fortino. In sua vece impuniti amministratori permisero la costruzione di un repellente palazzotto in vetro e cemento che ancora oggi spezza la continuità architettonica della Muraglia. – Nell’immagine, la statua di Filippide, ad Atene.

Italo Interesse

 

 

 


Pubblicato il 7 Settembre 2021

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