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Le visite domiciliari le ‘vistano’ al Cto-Bari… perché?

I disabili che abitano nelle ex frazioni ancora costretti a recarsi nelle strutture Asl in città

Ma possibile che, a dispetto di belle parole, impegni e promesse, i poveri pazienti che risiedono ben lontano dal centro cittadino, per ricevere una visita a domicilio effettuare un prelievo ematico debbano recarsi -tanto per fare un esempio – da Santo Spirito al centro di Bari, presso il poliambulatorio di via Caduti di Via Fani? Su problemi e carenze della struttura dell’azienda sanitaria di Santo Spirito, non più d’un paio di mesi or sono, s’è scomodato perfino il consigliere regionale pugliese Michele Picaro con una interrogazione ‘urgente’ che però, a quanto pare, non ha smosso granché la situazione di stallo precedente. Anche l’ex presidente della Sesta Circoscrizione Leonardo Damiani in passato, su queste pagine, ha esternato tutto il suo malumore per l’insopportabile malfunzionamento della burocrazia sanitaria, a Bari. <<Leggo sui giornali che presso il distretto sanitario di Santo Spirito si è autosufficienti per diagnosi e cure. Mi si spieghi, allora, il motivo per il quale, per ottenere a favore d’un disabile un trattamento riabilitativo, la richiesta di visita domiciliare va presentata a Bari e precisamente all’ex Centro traumatologico ortopedico (Cto). Motivi burocratici? Controllo di qualche dirigente medico o amministrativo per evitare abusi? Tutto ciò comporta per il parente del disabile che deve spostarsi, tra l’andare e tornare da Bari a Santo Spirito circa una quarantina di chilometri, senza considerare l’attesa che la pratica tra le tante venga infine esaminata… e quindi tempo perso e disagi a non finire. Eppure gli ottimi fisiatri e terapisti conoscono bene i loro pazienti cronici. Mi domando: ma i medici presenti a Santo Spirito non sono in grado di decidere autonomamente? O c’è l’intento di negare terapie necessarie al disabile?>> Insomma, sono parecchie le ragioni per lamentare l’attuale organizzazione all’interno del poliambulatorio posto all’ingresso dell’ex frazione barese. E di certo vent’anni fa non c’era tanta burocrazia a rendere così difficile la vita degli utenti nel settore dei servizi sanitari, con gli utenti che adesso sono costretti ad aspettare per settimane la messa in funzione del nuovo e più moderno sistema informatico, in tutta l’Asl/Bari. E speriamo che almeno presto diventino un ricordo lunghe code e attese per una visita specialistica o un prelievo ematico – o anche per la fornitura delle protesi – che l’azienda sanitaria della città/capoluogo non aspetti più le visite domiciliari, per fornirle ai pazienti cronici. Eggià, per quale motivo il fisiatra che effettua lui le visite a chi ne ha bisogno, non esercita direttamente potere decisionale, senza passare per l’Azienda sanitaria locale di Bari? E sempre al Poliambulatorio di Santo Spirito, visto che siamo in argomento, hanno chiuso un servizio che funzionava egregiamente e cioè quello di riabilitazione psichiatrica: chi e perché ha assunto quest’inesplicabile e assurda decisione? (fradema)


Pubblicato il 25 Maggio 2023

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