Leggero turnover in vista della Poule Scudetto per mister Cornacchini
Il campionato è stato vinto con netto anticipo, ma è stato dominato dalla prima all’ultima mai in dubbio sebbene la truppa di Cornacchini non abbia brillato per gioco ma dai numeri si evince come specie nel girone di andata hanno ammazzato il campionato totalizzando ben 42 punti, trentacinque nel girone di ritorno con l’ultima da giocare e ben undici lunghezze sulla Turris, e ben venticinque sulla terza, un abisso. Nonostante ciò, qualche critica al tecnico esagerata è arrivata, dopo la sconfitta con la Turris o ancora dopo che in qualche partita non ha vinto in modo roboante, tuttavia, la sua squadra ha dimostrato di saper andare a rete con facilità ben 68 le reti realizzate, migliore difesa con venti gol subiti e per molte volte Marfella ha mantenuto inviolata la sua porta, ma soprattutto svariati assisti dei suoi attaccanti, e soltanto il tridente composto da Floriano, Simeri e Neglia hanno realizzato ben 33 reti di 68 complessive, e fa nulla se la media età della squadra è altina con 27.3, bisognava ritornare immediatamente nei professionisti e così è stato, e forse senza “forse” sarebbe il caso di confermare il tecnico che ha prelevato un cantiere in corso, e l’ha trasformata in una macchina da gol, una squadra coesa con tutti coinvolti dal primo all’ultimo giocatore utilizzato e con una mentalità vincente che resta sempre sul pezzo capace di rimontare in più di una partita anche lo svantaggio o di vincere in inferiorità numerica, su campi improponibili, ridotti o sintetici. Ci sta poi di perdere qualche colpo, tre in realtà su campi ostici come quello di Torre del Greco, Cittanova e contro la Nocerina, in quei casi, conviene andare a rivedersi i numeri ed in almeno due di quelle gare, il Bari avrebbe meritato ben altra sorte, solo che non si gioca da soli e bisogna dare atto che tutte le avversarie del Bari, sapendo che di fronte affrontavano il Real Madrid della categoria, lo stadio San Nicola e di essere in visione sugli schermi di DAZN, hanno sempre dato il 110% e raramente si sono viste squadre che hanno giocato a viso aperto proponendo un buon calcio, come la Palmese al ritorno, la Cittanovese, Castrovillari o la Nocerina a tratti nella gara vinta a ritorno. Il risultato è stato encomiabile, anche dal punto di vista delle presenza, quasi ventimila unità per l’ultima partita interna, e c’è da raccontare che qualche addetto ai lavori ha persino criticato le scarse presenze, ma solo Parma aveva fatto meglio con 23mila, record assoluto, una media di quasi diecimila presenze di tifosi in serie dilettanti è da incorniciare tenendo presente che la tifoseria barese era reduce dalla delusione più grossa dopo quel derby disgraziatamente venduto da Andrea Masiello e soci, con il primo citato che gioca ancora da professionista ed in serie A. Tornando all’ultima partita di campionato prima della Polue Scudetto dove il Bari starà nel girone con il Picerno ed il Lanusei, in vantaggio quest’ultimo di misura sull’Avellino, i biancorossi dovranno affrontare in trasferta il Roccella e quasi sicuramente Cornacchini darà spazio a chi ha giocato di meno. In attacco spazio a Simeri, favorito su Pozzebone Iadaresta, nel ruolo di prima punta, gli altri due Neglia e Floriano, con uno dei due che potrebbe partire dalla panchina per rifiatare. In difesa tornerà Cacioli al posto di Mattera e sulle corsie laterali Aloisi e Nannini, in vantaggio su Turi e Quagliata che ben hanno figurato nelle recenti partite disputate. In mediana spazio ancora a Feola, affiancato dal duo Hamlili e Bolzoni. Ad agire da trequartista Ciccio Brienza in vantaggio su Piovanello. L’unico precedente risale alla gara di andata quando il Bari in vantaggio di due reti a zero con Floriano e Simeri, clamorosamente si fece riacciuffare al novantunesimo da un gol di Amelio che ha trovato la rete del pari e regalatosi la gioia di aver segnato al San Nicola.
Marco Iusco
Pubblicato il 3 Maggio 2019