Cultura e Spettacoli

Lenticchie a mezzanotte

Numerose sono le tradizioni legate alla notte di San Silvestro (fracassare cose vecchie, bruciare abiti smessi, indossare indumenti intimi di colore rosso…). Una di queste vuole che sia di buon auspicio, durante il cenone di fine anno, consumare lenticchie; altri preferiscono farlo durante il pranzo di Capodanno. Nella nostra cultura questo legume è simbolo di prosperità. Il perché è legato alla tradizione romana e a quella giudaica. Ai tempi dell’antica Roma era usanza regalare specie ai bambini nel giorno del compleanno una scarsella (una piccola borsa in cuoio che si portava a tracolla e dove si custodiva il denaro) piena di lenticchie secche. L’augurio era che quelle lenticchie si trasformassero in monete d’oro. Il secondo nesso lenticchie-ricchezze ha origini più remote. Nel Libro della Genesi è narrata la tragicomica vicenda di Esaù e Giacobbe, figli di Isacco e Rebecca. I due fratelli erano profondamente diversi. Esaù, il primogenito, era rozzo e corto di cervello, ma l’abilità nella caccia ne faceva il preferito di Isacco. Il che faceva soffrire Giacobbe, il quale, malizioso com’era, studiava come sostituirsi a lui nella primogenitura (presso il popolo d’Israele la primogenitura costituiva il più alto privilegio ; alla morte di un patriarca, e questo era il caso di Isacco, il primogenito ne riceveva l’affidamento monarchico della tribù, il che significava potenza e ricchezza). Un giorno, al rientro dalla caccia, Esaù trovò il fratello che stava cucinando per sé un piatto di lenticchie. Affamatissimo, il primogenito domandò a Giacobbe se voleva cedergli il piatto, era pronto a pagare, a dargli tutto quello che voleva purché potesse mangiare qualcosa, subito! Il fratello calò come un falco sull’occasione: Tutto quello che voglio… anche la primogenitura? Esaù, cadde in trappola. Anche la primogenitura! Giacobbe pretese che giurasse. L’idiota giurò. Così, per un piatto di lenticchie, svendette il proprio futuro. Dal canto suo il fratello, diversamente destinato a rimanere uno spiantato (al primogenito andava quasi tutta l’eredità e Isacco aveva avuto da Rebecca molti altri figli), per lo stesso piatto di lenticchie poté di lì a non molto diventare patriarca… A fine o a capo d’anno le lenticchie si accompagnano allo zampone o al cotechino. Spesso si fa confusione fra le due cose. Il primo (tipico del modenese) è un impasto di carni suine, avvolto dall’involucro formato dalla zampa di un maiale. Ha una consistenza soda ed uniforme ed un colore rosa brillante tendente al rosso. Originario del Friuli-Venezia Giulia, il cotechino è un altro insaccato. Differisce dallo zampone per il fatto d’avere per ‘contenitore’ un budello di maiale, la cotica, appunto, donde il nome.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 30 Dicembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio