Cultura e Spettacoli

L’epopea filmica di Mario Gallo

Manuel Críspulo Bernabé Dorrego Salas (Buenos Aires, 11 giugno 1787 – Navarro, 13 dicembre 1828), militare e uomo politico, fu una delle principali figure della storia argentina della prima metà del XIX secolo. Dopo aver partecipato alle guerre d’indipendenza sudamericane divenne governatore della provincia di Buenos Aires, carica dalla quale fu in seguito destituito dal suo avversario Juan Lavalle, che ne ordinò la fucilazione. A Dorrego, personaggio di vasta notorietà popolare, nel 1908 venne dedicato un film (introvabile), ‘El fusilamiento de Dorrego’, uno dei primi della storia del cinema argentino, certamente il primo ad ambientazione storica. A girarlo fu un pugliese. Nato a Barletta il 31 luglio 1878  (ricorre oggi il 142° anniversario della nascita), Mario Gallo – vedi immagine – giunge a Buenos Aires nel 1905. Inizialmente in Argentina vive ai margini del mondo dello spettacolo. Col lavoro non guadagna in notorietà ma ha modo di mettere da parte un capitaluccio. A questo punto, grazie ad un altro italiano, Attilio Lipizzi, ex elettricista e collaboratore del connazionale Leopoldo Fregoli per taluni suoi spettacoli di Fregoligraph (i filmini che l’artista romano si divertiva a girare e poi a proiettare alla fine dei suoi spettacoli), Gallo scopre la settima arte, allora ai primi passi. Con un certo fiuto Gallo esclude comiche e drammoni sentimentali e punta su filone storico. Investe così i suoi risparmi nella produzione di ‘El fusilamiento de Dorrego’, che dirige. L’ottima accoglienza che la pellicola incontra specie negli ambienti militari gli apre le porte del successo. Gallo, che adesso viene conteso dai produttori, insiste sulla strada del filone storico. Arriva così a girare ‘La revolucion  de Mayo’ (1910), ‘La batalla de San Lorenzo’ (1912) e ‘La batalla de Maipù’, (1913) ; a proposito di quest’ultima pellicola va sottolineato il fatto che nella circostanza Gallo può contare sulla disponibilità di un intero reggimento di granatieri argentini, a dimostrazione dell’importanza riconosciuta dall’Autorità militare all’epopea filmica del regista pugliese. Ma dopo ‘En un dia de gloria’ (1918) e ‘En buena ley’ (1919) Gallo chiude con ciclo storico e cerca il salto di qualità con un audace trittico : ‘Cavalleria rusticana’, ‘Tosca’ e ‘I pagliacci’, tutti musicati dal vivo e con i cantanti posti dietro lo schermo. All’apice del successo, però, la stella di Gallo comincia ad appannarsi. Le successive produzioni, pur sontuose, incontrano scarso successo. Con l’avvento del sonoro, incapace di adeguarsi alla gran novità, Gallo poco a poco si eclissa sino a sparire dalla scena. Si spegne a Buenos Aires nel 1945.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 31 Luglio 2020

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