Cronaca

L’estate, Pane e Pomodoro, le condotte sottomarine e gli scarichi illegali

Panne o non panne, un tuffo lo faremo. Anche se c’è poco da fidarsi dell’acqua, dinanzi a “Pane e pomodoro”, con una spiaggia sempre in cima ai pensieri degli amministratori civici; questo, infatti, sarà stato il terzo anno senza che il Comune di Bari abbia installato le barriere antiliquami progettate dal Politecnico per cercare di risolvere l’antica questione dello sversamento di acque reflue a mare. E causa acquazzoni –il metereologo è imprevedibile, specie in questi giorni di mezza primavera- sul bagnasciuga della spiaggia più amata dai baresi sono puntualmente tornate le transenne a bloccare l’ accesso in mare. La paura, dunque, come al solito fa novanta e gli occhi di tutti puntano verso il largo, la condotta Matteotti, quella che quando si riempie provoca l’ immissione in mare dei liquami fognari, inconveniente parzialmente risolto con le boe galleggianti di cui sopra inventate dall’ex assessora Simonetta Lorusso. Quelle panne in caso di pioggia dovevano deviare al largo eventuali liquami, consentendo allo specchio d’ acqua riservato ai bagnanti di rimanere più o meno pulito, eppure, più che una soluzione, quello del Comune s’è rivelato un tampone inutile e costoso, in attesa d’un intervento strutturale sulla rete fognaria. Un intervento atteso dai tempi dell’epidemia del colera in grado di risolvere l’antico problema della condotta. Insomma, prima c’erano quelle “panne” che i tecnici comunali potevano installare ancora più al largo per evitare l’ azione dei vandali o i giochi dei ragazzi che le usavano per tuffarsi. Intanto in questi giorni il mare è calmo, il sole occhieggia timido tra i nuvoloni che gettano acqua a non finire e qualcuno non aspetta altro che il tempo di stendersi a Pane e Pomodoro, magari andando anche più in là, dopo Torre Quetta. Ma la paura dei bagnanti è che anche in altri tratti di mare della città defluiscano condotte fognarie, prive di depurazione, con lo spauracchio delle ordinanze per vietare l’ accesso in un aree anche poco frequentate, dove ci sono una serie di storici stabilimenti balneari. Comunque, fanno sapere dal Comune, si tratta di condotte non mappate dall’Acquedotto e quindi rischiose per la salute, anche se la Polizia provinciale (la Provincia è l’ ente che dà le autorizzazioni per gli scarichi) si sono messi al lavoro, consegnando gli ultimi rapporti sullo stato di salute delle acque antistanti le spiagge baresi, funestate da una lunga serie di scarichi. E di questi quaranta scarichi, soltanto una trentina sono le condotte riconosciute dall’Ente Acquedotto, tutti gli altri sono abusivi. Una vera bomba ambientale sulla quale amministratori, ambientalisti e politici continuano a fare orecchie da mercante. E infatti una risoluzione appare però lontana: per eliminare il problema fogne e scarichi illegali, a partire dalla condotta Matteotti a Pane e Pomodoro, sarebbe necessaria una ristrutturazione dell’ intero impianto fognario di Bari.

 

Perfino l’ex pm Nicastroapri’ un’inchiesta

 

 

Ristrutturazione che al momento rimane sulla carta, un progetto che non si può realizzare anche per colpa dei tanti finanziamenti persi. Ed è stato proprio il Comune l’anno scorso, a rivolgersi alla Regione per i fondi necessari alla progettazione, ma tutto tace, anche se per adesso di questi lavori non se ne parla. L’ex sostituto procuratore barese Nicastro, ora assessore regionale, aprì addirittura un fascicolo anni fa sugli scarichi illegali a Pane e Pomodoro. Il fascicolo, però, ricco di tanti elementi nuovi, non ha fatto in tempo a chiuderlo ed è probabile che sia passato a qualche suo collega, prima di essere archiviato. Eppure in quel faldone c’è la mappatura precisa dei quaranta scarichi fognari a mare, con l’ informativa della Capitaneria sulle cinque condotte nuove, ma anche sulle spiagge abusive dall’altra parte della città, verso il Canalone a San Girolamo, con le prescrizioni dettate nel 2000 dall’allora commissario per l’emergenza ambientale, Raffaele Fitto. Sono trascorsi oltre dieci anni e non è cambiato nulla. Tanto meno quella maledetta condotta che ogni anno si riempie trasportando verso il mare tutto cio’ che e’ accatastato in essa (topi, feci, immondizia eccetera), provocando un’impennata d’inquinamento marittimo. Inquinamento origine delle  numerose ordinanze sindacali di divieto di balneazione in quel tratto di costa, mentre si aspetta da decenni di spostare il punto di deflusso a mare portato dalla condotta. Un progetto in fase avanzata di realizzazione prima delle elezioni amministrative del 25 maggio, ora in avanzato…stato di decomposizione, dopo l’elezione del nuovo primo cittadino. Ultima, ma sempre immutata domanda: a quando una spiaggia per i cittadini baresi gratuita e accessibile l’intera stagione balneare? Boh….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 19 Giugno 2014

Articoli Correlati

Back to top button