Cultura e Spettacoli

Lettera aperta al neo presidente del Consiglio, Matteo Renzi

E – grege dottore renzi,

le chiedo scusa se, trasgredendo le norme dell’ortografia, che impongono ad ogni scrivente per i nomi di “persona” (delle maschere ? Per i Latini “persona” indicava la maschera che gli attori indossavano nell’interpretare i vari personaggi) e per i nomi di località geografiche di usare la lettera iniziale di essi maiuscola, IO Uso, nel rivolgerMI a lei con la mia Scrittura, la minuscola della iniziale del suo cognome. Il fatto è che, alla mia Età (Ho 76 anni, quasi), disonoranda nella stagione del giovanilismo renziano, mentre i “Patres” in tutti i tempi e in tutti gli spazi sono sempre stati Venerati quali Detentori della Suprema Saggezza, non foss’altro per il numero oneroso di anni Vissuti, se Vissuti con intelligente Diligenza, posso PermetterMI qualsiasi Licenza Poetica, Sapendo bene cosa sia la prosa dei “dio, patria e famiglia”, come lei. Infatti, senza discontinuità da tutti i suoi predecessori a “palazzo chigi”, ha dimenticato lei che il fatto religioso debba essere vissuto nella interiorità, nell’intimità della coscienza del credente, a meno che non lo si voglia, ipocritamente, ostentare per finalità del tutto mondane, per far sapere a chi gestisce il voto di milioni di cattolici italiettini che l’obbedienza al diktat: “ricordati di santificare le feste” e il rito della messa dominicale con moglie e fantoli, non ha niente di mistico, semmai è un segnale o, meglio, un messaggio di completa disponibilità a mettere l’affiliato ad una costola del cristianesimo al di sopra del, pur,  condòmino, non cittadino, italiettino, “Capisc a ME”, o dottore renzi! A  proposito, IO continuo ad anteporre al suo cognome la greca di dottore, ma in cosa lei è dottore ché, dalla sua adolescenza fino ai suoi attuali 38 anni, tra la passione per il calcio giocato, i gruppi “scout”, la “ruota della fortuna” di mike bongiorno, la scoperta del sesso, magari, la politica ai massimi livelli provinciali, comunali, nazionali, quando, dove lei ha avuto il tempo per studiare ? “Tamen”, minimamente, MI sfiora il capriccio di accostarla al renzo bossiano!  Così, ho Elaborato l’unico Canone della mia Personale Ortografia, Diciamo Epicurea: Scrivere con la Iniziale Maiuscola i Nomi di “Persona”, di Località Geografiche che MI Piacciono, Che MI Risultano Simpatiche. Per esempio, i Nomi dei Peggiori, secondo la vulgata, Peccatori, Eterni Inquilini degli  Infernali  Gironi della “Divina Commedia” o Sodoma e Gomorra. Scrivere con la iniziale minuscola i nomi di “persona” e di località geografiche che MI dispiacciono o che Mi stanno sulle balle. Per esempio, i nomi dei migliori beati, secondo la vulgata, che, malinconicamente, disposti nei cieli “paradisiaci” della “Divina Commedia”, avendo la cervicale anchilosata nella perenne contemplazione del massimo fattore, non  possono permettersi altra posizione kamasutriana ché sarebbe un affronto alla volontà di colui che nell’improbabile lassù tutto può ciò che vuole  o gerusalemme, roma, palermo, napoli, firenze, da quando è da lei governata, o il vaticano. Conciossiacosaché, il suo cognome viene punito con la iniziale minuscola ché lei, oltre a non piacerMI, a starMi sulle balle, è un minuscolissimo che si sta arrogando, a dritta e a manca, il diritto di entrare nella Storia, spacciandosi a milioni di ignari per un maiuscolissimo. Come fa a spacciarsi tale ? Con la sua, ancora,  giovanile figura, che non disdegna poco estetiche manciate di adipe nelle vicinanze del girovita (non snobbi il consiglio dello smagato d’alema di evitare scorpacciate di “pop corn”!) in un paese, italiettinamente, gerontofilo della peggiore specie. Per evitare che i miei 25 Lettori  MI Colgano in palese contraddizione con quanto nelle vicinanze del mio “incipit” ho Detto, voglio Precisare che gli Anni, Umanamente, Intensamente, Razionalmente, Vissuti, pericolosamente, Diremmo anche, Sono Degni del Massimo Rispetto, in quanto l’Uomo, Onusto di Essi, di Esperienze Esistenziali, Intellettuali, Culturali, Si Alleggerisce della zavorra contenente ciò che è inutile e vano dal Punto di Vista Filosofico, Scientifico, Politico e Conquista la vera, autentica Giovinezza dello Spirito, che è Portatrice di Novità, nel “Teorein” e nella “Praxis”, di Idee, di Progetti, di Azioni, di Speranze, insomma; che non ha niente da Spartire con la giovinezza fisica, legata ai pochi anni di vita di un individuo; che (l’abbiamo, in altro contesto, Ribadito) era, è “quae iuvabat, iuvat rem pubblicam, a torto, detta di tutti, semmai, “contra” di una oligarchia autoreferenziale di autocrati.  Ora, è chiaro che i Vecchi, non, miracolosamente, Diventati Giovani, in ogni caso con Fatica, con ”sudate carte”, con il MetterSi contro il senso comune dell’ ”establishment” o contro il “buismo” degli schiavi, secondo Platone, abituati nella caverna a prendere per reali le ombre falsificanti i Reali Avventori in Pellegrinaggio nel Mondo, non sono Apprezzati, mentre dal primo o dai secondi, testé nominati, sono, normalmente, portati ai “nefasti” del potere,  nell’italietta, specialmente, coloro che, giovando ad esso dalla giovinezza (l’etimo della parola indica la loro necessaria funzione), sono da esso nella vecchiaia ripagati con il compito di eternarlo a tempo indeterminato nella sua immorale caratura di ingiustizia, di violenza, di ferocia. Ma, qualche volta, in circostanze eccezionali, il potere non aspetta che, nel fare con attenzione i suoi interessi, qualche giovane diventi una “carambana”  melensa e malmessa; se egli ha un notevole bagaglio di ambizioni, se sa sfruttare con astuto discernimento amicizie che contano, se dimostra, nel suo agire quotidiano, di aver cuore nel disattendere le parole o la Parola data, se la sua loquela è quella di un capopopolo, bene, o dottore renzi, non v’è dubbio alcuno, la sua  perentoria ascesa, scevra da ogni Eticità, com’è stato, universalmente, asseverato “ab urbe et ab orbe” alla “domus” chigiana, è, presto, spiegata. Abbiamo individuato la responsabilità degli ignari nella sua  vertiginosa corsa nella “stanza dei bottoni”: ignari, in quanto hanno confuso la sua giovinezza fisica, che, di soppiatto, si fa contenitore del vecchio, con la Vecchiaia che Conquista la Giovinezza delle Utopie, dei Luoghi che non ci sono, ma che potrebbero Far Parte del Mondo degli Uomini, se gli Uomini non fossero, com’ è lei, come sono stati, sono, saranno la più parte dei  nati in esso. Ignari, ché si sono fatti impappinare da un’eloquenza pirotecnica, la sua, fatta di promesse altisonanti, rumorose, “sed” spenti i bagliori, zittiti i rumori, ecco il silenzio ineloquente dei morti; o fatta di bolle di sapone, tanto belle, quanto deludenti nella loro frale, subitanea inconsistenza. E – grege dottore renzi, se avessi 20 anni di meno, sceglierei l’irrevocabile via dell’esilio, non so dove, ma meglio l’esilio che essere suddito di un presidente della sedicente “res – publica” italiettina e di un presidente del consiglio dei ministri che si considerano mandati dalla provvidenza (ciò non è un buon segno di buona Salute della Democrazia!) e che, a loro farfugliare, senza di loro, oltre loro, ci sarebbe il diluvio, il “caos” irrefrenabile, Tra l’altro, a parte il fatto che molti suoi ministri  sono stati, da lei scelti, solo perché suoi fedelissimi (il merito, la o le competenze sono andate a farsi benedire, tal era l’andazzo dei momenti più scabrosi della prima repubblica, dalle nobili speranze degli ingenui destinata ad essere da lei rottamata),  lei, veramente, confida, è convinto che un tal orlando (orlando chi ?) senza arte, né parte, con il suo modesto diplomino dell’attuale scuoletta superiore italiettina, potrà Risolvere i complessi, tragici problemi della giustizia italiettina ? Veramente è convinto che le due signore, ficcate di peso nei dicasteri degli esteri e della difesa, avranno, rispettivamente, l’autorevolezza, il prestigio l’una di misurarsi con gli esperti marpioni delle cancellerie del mondo; di fare valere le Istanze del Diritto Internazionale nell’ ”affaire” dei marò e l’Ottemperanza di Esse da parte del governo indiano ? L’altra nel persuadere i generali e la casta dei militari della inopportunità, a dir poco, dell’acquisto degli aerei militari “f35” ? Nel persuadere napolitano, che nella vecchiaia ha scoperto la supposta validità dell’adagio latino: ” si vis pacem para bellum”, di finirla con il suo sponsorizzare le missioni di pace armata dei nostri contingenti militari all’estero alla gavezza degl “states” ? Il cui “budget” è stato, nonostante lei che ha, sempre, proclamato la diversità dell’agire del suo governo dal passato, rifinanziato dalla maggioranza nelle due camere istituzionali qualche giorno fa. Tutti i tg, pubblici e commerciali, hanno diffuso l’accorata notizia che lei, oggi, 2 marzo, ha lasciato in fretta e furia firenze, ha smesso di domenica i panni del papino, per correre a roma e riunirsi a “palazzo chigi” con le titolari degli esteri, della difesa, a fare cosa ? Stilare il solito comunicatino, pur sicuri che farà il solletico al destinatario di esso, cioè all’oligarca putin, che ha già ordinato d’invadere la crimea. Insomma, lei e napolitano s’è reso conto che  è la massoneria a governare il mondo e che i reggitori delle due superpotenze, gli “states” e la russia, o sono massoni, come IO, fermamente, Credo, o sono tenuti al guinzaglio della massoneria ? Lei, come tutti gli uomini della provvidenza, può circondarsi, pure, di nanetti, per apparire un gigante agli ignari in patria; fuori di essa potrà, solo, battere i polpastrelli “delle mani con elle” davanti ai grembiulati col compasso, rischiando di fare la fine di moro, che tanto poco osò. Per non Dire che intere regioni dello stivale e quartieri di grandi e piccole città italiettine sono in mano alla criminalità organizzata in barba ai suoi proclami antimafia di circostanza che si fa pubblicare dal quotidiano “La repubblica” di de benedetti, a furor di “gossip”, considerato il suo ispirato “patron”. Infine, quale prototipo di socialista è lei, se si definisce un discepolo di blair che, per non dire di essere nei fatti il continuatore del lavoro sporco della thatcher, s’inventò la “terza via”, tra il neoliberismo della destra e la sinistra, da lui e dalla cancelliera di ferro definita assistenziale, tradendo il Principio fondativo del Laburismo: la redistribuzione della ricchezza. Quale prototipo di socialista è lei,  se, appena, messo piede a palazzo chigi, s’è affrettato a confermare il lavoro sporco di monti e di saccomanni, consenzienti con la merkel della necessità di tenere i conti a posto, da far, ovviamente. gravare, non sapendo, non volendo gravare su altri, che dalla crisi hanno trovato non insperate opportunità di gonfiare il loro portafoglio, sulle classi popolari, “non perché ce lo chiede l’europa, ma il futuro dei nostri figli”. Quando un papy, come lei, dottore renzi,  si premura di aggiungere “nostri” a figli, possa l’adenoma prostatico benigno impedirmi di,”cotidie”, “pisciare”, è sicuro, come la morte, che sta pensando, esclusivamente, ai “suoi” figli. Lei vuole partire dalla scuola, ma sappia che, a parte  gli edifici scolastici, quasi tutti da rottamare, nelle scuole italiettine non si fa più Scuola: tra un impiccio e l’altro, e sono tanti gli impicci, tra i quali, anche, le sue visite nelle scuole durante le ore di lezione, ogni studente (???), Diciamo, a cominciare dalla scuola dell’obbligo per finire alla secondaria di secondo grado se, annualmente, fa un mese di Scuola, è già troppo. E la  ministra della p.i., che, se debbo riferitMI  ai suoi “prolegomena”, non solo sta anticipando di voler proseguire nella distruzione della pubblica istruzione, mettendola sul medesimo piano della (d)’istruzione privata, ma dimostra di non conoscere affatto ciò che non si fa, prevalente su quel pochissimo che si fa nella scuola italiettina, pensa già di accorciare gli anni del ciclo delle superiori, ché si risparmierebbero tanti miliardi! Così ragionavano da “ragiunat” la moratti, la gelmini, il profumo. E’ codesto il cambio di passo che vuole imprimere, dottore renzi, al suo esecutivo ?  E’ indubbio che fra qualche mese un altro omino della provvidenza si premurerà di tranquillizzarla col fatidico: ”stai sereno”! Chi di serenità ferisce, di scherana burrasca perisce! Le Replico, dottore renzi, “Capisc a me!”.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

pietroaretino38@alice.it       


Pubblicato il 4 Marzo 2014

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