Cronaca

Lettera aperta per l’assessore Bottalico sui manifesti Provita

“Gent.ma Assessore Francesca Bottalico, ti scriviamo in riferimento ai manifesti apparsi giorni fa, a firma dell’associazione Provita. Ci sembra che il Comune di Bari abbia assunto a riguardo una posizione palesemente antidemocratica, e lo diciamo a lei perché conosciamo la sua reale sensibilità al tema della vita e della sua tutela, concretizzatasi nella realizzazione di servizi e strutture a sostegno di donne e madri in difficoltà , nuclei familiari, genitorialita ‘ e prima infanzia, dando così di fatto attuazione alla parte propositiva della legge n.194/78 che titola: “Legge sulla tutela sociale della maternità”.

Gli scriventi nel loro quarantennale impegno sia a titolo professionale che volontario, hanno sempre sostenuto e accompagnato centinaia di donne in difficoltà di fronte alla decisione di portare avanti o meno la gravidanza aiutandole  a tutti i livelli, senza giudizi e pregiudizi, a scegliere per la vita , rimuovendo gli ostacoli che si frapponevano a questa scelta, che rappresentava per loro quella più desiderata e conforme alla vocazione materna che è di ogni donna. Noi stessi e famiglie di nostri amici, ci si è accollati l’onere di accoglire in casa, anche per tutta la gestazione, donne gravide che neppure si conoscevano.

Abbiamo coinvolto professionisti di rilievo nazionale, che mettendo gratuitamente a disposizione le loro competenze, hanno contribuito a risolvere problemi complicati dal punto di vista medico.

Abbiamo sostenuto il dolore di tante donne che hanno fatto una scelta diversa che è stata comunque un’occasione per fare insieme un’esperienza vera e pregnante.  Il nuovo vescovo di Bari, monsignor Satriano, ha indicato come suo prioritario impegno quello per le famiglie e per i giovani. Il Papa, nel messaggio per la vita del 7 febbraio, ha espresso la sua opzione per la difesa della vita e la sua preoccupazione per il gravissimo calo demografico che fa dell’Italia, insieme al Giappone, il paese più vecchio del mondo: non è possibile che una civiltà sopravviva se la natalità è inferiore a 2,3 figli per madre; la nostra si aggira attorno all’1,5; in una situazione drammatica come questa non è il momento delle censure di chi vuole difendere la maternità, cioè la cosa più bella che esista…o si vuole censurare anche il Papa e il Vescovo? Non è vero che la donna sia libera di scegliere di non abortire; le relazioni annuali dei ministri della sanità, dicono che l’80-90% degli aborti non sono dati da situazioni estreme, bensì si tratta di donne con 1 o 2 figli, che si terrebbero volentieri quello che hanno nell’utero, se ci fossero le condizioni per sostenerlo: il Recovery Plan, nasce come investimento per le nuove generazioni, come può non essere l’occasione per mettere a disposizione delle famiglie quegli aiuti concreti che in questi anni sono mancati?

> Il nostro invito è quindi ad un lavoro comune e condiviso con le realtà del terzo settore, che nel comune di Bari già operano e rispondono con iniziative autonome e originali a promuovere e sostenere la vita, la maternità e paternità responsabili e la genitorialita’. Siamo sicuri infatti, che solo politiche che si sviluppino in un’ottica sussidiaria di reale concertazione, collaborazione e integrazione tra istituzioni pubbliche e del terzo settore, possono dare risposte adeguate e appropriate rispetto a temi fondamentali quali appunto il sostegno e la difesa della vita, dai quali dipende il futuro della nostra civiltà e realtà tutta.  È possibile un lavoro comune tra coloro che hanno a cuore la promozione umana? Secondo noi si, e citiamo un’esperienza:

nel dibattito di questi giorni sui citati manifesti, è stata nominata la compianta dottoressa Moretti, come icona del femminismo e della libertà di aborto; per onorare meglio la sua memoria diciamo che con Grazia ed il fantastico gruppo di operatori del reparto di ostetricia dell’ospedale San Paolo, abbiamo combattuto insieme tante battaglie, ma quelle al termine delle quali ci siamo guardati in faccia pieni di gioia, sono state quelle in cui abbiamo visto mamme, che pur tra difficoltà di ogni genere, sostenute e non lasciate sole, compivano il loro destino buono, abbracciando il loro figlio… Ti assicuriamo che il loro sorriso era ed è molto simile a quello della ragazza del manifesto pro- live… non censuratelo e non oltraggiatelo, è il seme, anzi l’embrione di una civiltà migliore di quella attuale…. non censuratelo, non oltraggiatelo…non abortitelo.Grazie”.

 

Per Medicina e Persona Puglia:

Dino Dellino, (ginecologo del Consultorio Diocesano di Bari) e Rosanna Lallone (esperta Walfare, già dirigente ai servizi sociali della Provincia di Bari)


Pubblicato il 16 Febbraio 2021

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