Cronaca

“L’Europa e le migrazioni: i cambiamenti necessari”

 

“Non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperla, hanno ospitato angeli” (Eb.13,2). E’ stato principalmente il leit motiv e tema ricorrente degli incontri formativi che si sono svolti presso presso la Parrocchia di San Marcello di Bari in via Re David 202 a partire da metà Aprile e che oggi avranno la loro conclusione dopo un ciclo di incontri formativi e di crescita sui valori della Costituzione e di integrazione nella società. ‘Cittadinanza attiva e consapevole’ è un percorso, anzi uno dei tanti da intraprendere che è stato intrapreso da chi ha veramente voglia di cambiamento ed ha compiuto scelte di inclusione sociale. Tuttavia, le migrazioni sono un fenomeno connaturato all’uomo, a prescindere dalle ragioni che la determinano. Sembra quasi naturale però e spontaneo, cercare di offrire a chiunque abbia lasciato il proprio paese, in cerca di fortuna e per la sopravvivenza, la consapevolezza di una nuova condizione, di nuove opportunità ed anche soprattutto la conoscenza delle regole fondamentali del vivere insieme. Probabilmente in alcuni casi non procede sempre per il verso migliore, ma mai nessuno si è interrogato su cosa di persona fa per aiutare il prossimo. Tante volte anche durante l’Angelus della domenica Papa Francesco ha lanciato il suo appello ‘Aiutate il vostro prossimo senza differenza di ogni genere, chiunque sia”, ma evidentemente le nostre teste, i tanti pregiudizi sociali e stereotipi allontano qualsiasi tipo di azione integrativa e di sostegno. E’ fondamentale, invece, creare le premesse per gestire quegli strumenti che un paese civile e democratico, come l’Italia offre a tutti, nel contesto di un ordinamento garantisce e stabilisce doveri. Perché tutti abitiamo nella stessa casa, a prescindere dalle diverse appartenenze. La conoscenza dei principi e dei valori su cui si fonda l’ordinamento, la comprensione dei diritti e doveri, la padronanza degli strumenti e tutto ciò in direzione di una effettiva inclusione nel contesto sociale e giuridico del nostro paese; questi e tanti altri sono stati i temi toccati, sviluppati e approfonditi nella serie di incontri formativi con l’obiettivo di creare delle basi per un domani migliore, un senso di partecipazione allargato al concetto di convivialità, per sentirsi tutti parte della comunità. Esattamente come è successo alla stessa parrocchia di San Marcello, dove il suo parroco Don Gianni de Robertis in prima persona, grazie anche all’aiuto della sua comunità, si è prodigato per allestire una casa famiglia per ragazzi con difficoltà di sopravvivenza, senza badare al credo religioso dei ragazzi o altre discriminanti che lasciano il tempo che trovano, ma ha agito e compiuto un’opera di bene che non ha colore politica e va apprezzata e merita di essere raccontata perché sia di esempio per tutto e tutti. Ibrahim, uno dei ragazzi di questa casa-famiglia, è un ragazzo universitario che di recente ha aperto l’anno accademico al Politecnico di Bari, raccontando la sua storia e di come è avvenuta la sua inclusione sociale. Tutte storie vere e toccanti; l’ascoltare è un altro valore aggiunto che dovremmo coltivare maggiormente mentre si pensa nell’odierna società più creare divisioni ed accendere i toni in ogni dibattito. In ogni caso, al termine del corso che oggi avrà la sua conclusione sarà rilasciato un attestato di frequenza ai partecipanti. Il confronto formativo è destinato ai cittadini stranieri ed è allo stesso tempo aperto a tutti gli interessati, che ne abbiano voglia ed interesse per l’inizio di una nuova crescita dove non è mai tardi. Il relatore dell’incontro che si svolgerà a partire dalle ore 18 e che avrà il suo epilogo intorno alle ore 20 avrà come ospite il dott. Berardo Guarino, fondatore Astalli, oltre ai saluti di un rappresentante del Comune di Bari dell’Assessorato al Welfare e di Don Gianni de Robertis.

M.I.  


Pubblicato il 19 Maggio 2016

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